Autore Topic: Belpietro nel paese delle merdaviglie  (Letto 1253 volte)  Share 

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bender89

Belpietro nel paese delle merdaviglie
« il: 06 Ottobre, 2010, 14:31:19 pm »


Ormai l'ha smerdiato pure il Corriere della Sera. http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/05/Belpietro_scientifica_riproduce_agguato_co_8_101005022.shtml
Mi chiedevo se è cazz che si arrivi ad un'evidenza tale che qualcuno si piglia la briga di sputtanare pure in televisione.
Soprattutto, perché Belpietro teneva la scorta? :brr:


Sta roba l'ho trovata su un blog. Sulle presunte incongruenze. E' nu poco pretenziosa ma se tenete genio...

Il capo scorta, dopo anni di routine, decide di non prendere l'ascensore, ma scendere per le scale. Per potersi fumare una sigaretta, dice. Sarà  proprio questa provvidenziale casualità  a farlo imbattere nel malintenzionato, prima che questi possa citofonare "Famiglia Belpietro".

L'attentatore prova immediatamente ad uccidere il capo scorta, sparandogli in faccia da una distanza ravvicinata. Questo racconta il poliziotto. La pistola però s'inceppa, fa "click", poi il killer scappa. Un'altra provvidenziale casualità .
 
La pistola viene descritta dal miracolato capo scorta come una Beretta, quindi una semiautomatica. Pistola affidabilissima, scelta come arma ufficiale da molti eserciti del mondo, compreso quello italiano. Non è che me ne intenda molto, ma da quello che ho capito non è possibile che questo tipo di arma s'inceppi così facilmente, e non nel modo descritto dal capo scorta.

Spunta persino l'ipotesi pistola-giocattolo, ma i media vicini al Presidente del Consiglio non la prendono assolutamente in considerazione, e non ne fanno cenno.

La reazione dell'attentatore alla vista del capo scorta è particolarmente violenta. Il poliziotto era vestito in borghese, perché ucciderlo? E se fosse stato un normale condomino? Perché non provare a far finta di niente, e risalire tranquillamente le scale? E soprattutto, perché bruciare il vero obiettivo dell'attentato, perché bruciare l'intera operazione?

La reazione del capo scorta: dopo aver visto la morte in faccia (una Beretta puntata sul proprio volto) si getta a terra, o "dietro un angolo", poi fa fuoco mirando al killer. Due colpi, poi si alza, insegue giù per le scale l'attentatore - un paio di rampe - e spara una terza volta. Poi risale da Belpietro, per vedere che sia tutto apposto. Nessun colpo giunge a segno. In questo momento la sezione balistica della Questura di Milano sta indagando sulla traiettoria dei proiettili esplosi. Inizialmente si è parlato anche di "3 colpi in aria", sparati con il semplice obiettivo di dissuadere il malintenzionato. I dubbi si accavallano.

Sono attimi concitati, fuori è notte, la luce fioca delle scale, a rischio la vita, il criminale in fuga. Tutto in un lampo, ma il capo scorta riesce a descrivere con precisione il tipo di pistola, il volto, l'età , il naso, la carnagione, la corporatura, le scarpe, i capelli ingellati e l'abbigliamento del fuggitivo: prima si parla di un uomo vestito da finanziere, poi le ore passano e si scopre che quell'uomo aveva i pantaloni di una tuta adidas, bianchi con righe nere, ed una camicia "grigio-verde con mostrine" che potrebbe ricordare quella della Gdf. Da killer professionista sapientemente travestito si è passati in poche ore a sgherro di periferia, conciato con qualcosa di verde.

Gli agenti di scorta sono figure molto preparate, che devono saper fronteggiare qualsiasi situazione di pericolo. In questo caso il poliziotto ha sì messo in fuga l'attentatore, ma non è riuscito a colpirlo da una distanza ravvicinata, dopo aver subito un'aggressione gravissima per fortuna andata a vuoto. Inoltre se l'è lasciato scappare, desistendo dall'inseguirlo.

Il racconto di Maurizio Belpietro: a Repubblica afferma di essere entrato in casa e di aver lasciato la porta socchiusa, di aver sentito gli spari, di essersi girato ed aver visto l'agente proteggersi dietro ad un angolo, per poi rispondere al fuoco. Ma l'agente ha incontrato l'attentatore solo al piano inferiore (tra il 4° ed il 5°), e quindi sarebbe stato impossibile vederlo. Difatti Belpietro alla maggior parte dei media dichiara qualcosa di diverso, e cioè di aver chiuso la porta di casa alle proprie spalle, una volta entrato, e di aver sentito solo in un secondo momento gli spari.

Una volta sentito il trambusto Belpietro afferma di essere andato istintivamente verso la porta - per poterla aprire e capire cos'era successo - ma di essere stato subito avvertito dagli agenti di scorta di rimanere in casa, che c'era un uomo armato nel palazzo. Ma il poliziotto che aspettava in macchina non si è accorto di nulla, e l'altro era occupato con il malintenzionato. Chi ha avvertito Belpietro con tanta rapidità , immediatamente dopo l'ultimo sparo? Un punto da chiarire.

Il fallito attentato non è stato ancora rivendicato. Il capo della poliziaManganelli ordina di vagliare ogni ipotesi, ma già  parla di un "fanatico singolo", spezzando il clamore mediatico. "Magari poi si scoprirà  che la pistola era finta, e che l'attentatore voleva solo spaventare", scrive La Stampa. I punti di domanda si moltiplicano.

La scientifica ha analizzato scale e garage: non ci sono indizi, nessuna traccia. E pure le possibili vie di fuga, tra cespugli, mura e siepi da scavalcare, appaiono immacolate.

Per ora la quasi totalità  della ricostruzione si basa sulle parole dell'agente coinvolto nel fattaccio, tale ALESSANDRO M., promosso agente scelto dopo aver sventato un altro possibile attentato. Era il 1995, e la vittima designata il procuratore D'Ambrosio. La dinamica ricorda molto quella avvenuta nel palazzo di Belpietro: anche allora A.M. mise in fuga l'attentatore, ma non riuscì a catturarlo o a colpirlo, ed i responsabili del possibile omicidio non sonomai stati individuati. Pensate, è lo stesso D'Ambrosio in queste ore ad affermare quanto segue: "Mi sembrò strano quell’attentato, in una terribile giornata di pioggia. A.M. mi disse di non scendere, mi affacciai e vidi soltanto un uomo che parlava con una donna all'interno dell'asilo. Una volta in strada Alessandro, bagnato fradicio e in stato di alterazione, mi spiegò che aveva inseguito una persona dentro l’asilo, un uomo armato di fucile che poi aveva saltato un muro ed era scappato su una moto guidata da un complice. So che l’indagine non approdò poi a nulla ... Sinceramente non ci ho mai creduto molto".

L'attentatore dell'altra notte è sicuramente fuggito dall'uscita secondaria, che dà  su Corso Borgonovo. D'obbligo quindi imbattersi nella relativa telecamera, o nel custode, che abita proprio lì. Ma nessuno ha notato niente, né l'occhio umano, né quello bionico. Pensate: il custode all'ora della fuga dell'attentatore si trovava proprio nel cortile indicato da tutti come unica possibile via di fuga. Ma di lì non è passato nessuno. Stesso discorso per il portiere dello stabile di Belpietro: zero anomalie. Da dove sia fuggito l'attentatore, rimane un mistero. E pure da dove sia entrato: nessun condomino ha notato niente di strano.

Infine casa-Belpietro è situata in pieno centro a Milano - vicino allo show room di Armani - ed è quindi circondata da telecamere di ogni genere e sorta. Se qualcuno è davvero entrato o uscito da quel palazzo, impossibile non venire ripreso, soprattutto a quell'ora di sera, quando la zona è particolarmente calma. Ma gli investigatori hanno già  controllato tutte le registrazioni, e vagliato telecamere fino a 4 isolati di distanza: per ora niente, ogni esito è risultato negativo.

Maurizio Gasparri ha già  cominciato a seminare infamie sul Procuratore che si occupa del caso, quell'Armando Spataro che ha speso una vita intera a combattere ogni tipo di criminalità : "Bisogna togliere l'indagine a Spataro, ed affidarla ad un altro Pm, imparziale ed autorevole, Spataro non lo è". Ha la colpa di non aver ancora trovato riscontri sull'attentatore fantasma. Forse è ora che qualcuno cominci a crearsele, queste prove.

Offline signor groucho

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #1 il: 06 Ottobre, 2010, 14:39:35 pm »
Quasi quasi me lo faccio anche io un attentato fai da me :sisi:
Si porta...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline kurz

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #2 il: 06 Ottobre, 2010, 14:45:36 pm »
MILANO — Una «fiction» a casa Belpietro. Con tanto di attore. Per ricostruire il racconto della «tutela» del direttore di «Libero» e del presunto attentato di cui avrebbe potuto restare vittima. Un «esperimento giudiziale» disposto dalla procura. Alle 22.30 di ieri sera il «ciak» per ripercorrere, secondo dopo secondo, i fotogrammi dell’agguato fallito via Monte di Pietà  19. Troppi i punti poco chiari nel racconto dell’agente scelto Alessandro N. (nessun testimone, telecamere che non hanno inquadrato il fuggitivo, nessuna impronta rilevata) che i magistrati vogliono approfondire. Le indagini sono state affidate alla Digos e non all’Antiterrorismo. Questo, per gli addetti ai lavori, significa che gli investigatori non pensano a un’azione studiata da qualche gruppo armato. «Potrebbe essere un Tartaglia armato», dice un detective. Anche se tra i poliziotti circola uno strano convincimento: che l’agente di tutela del direttore di «Libero» si sia inventato tutto.
gesucrì

Offline kurz

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #3 il: 06 Ottobre, 2010, 14:49:55 pm »
Ah











 :look:






gesucrì

bender89

Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #4 il: 06 Ottobre, 2010, 14:50:19 pm »
 :rofl:

Offline rafel

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #5 il: 06 Ottobre, 2010, 14:50:30 pm »
Secondo me saranno stati i peperoni che sono troppo indigesti di sera.  :imp:

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline regista

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #6 il: 06 Ottobre, 2010, 15:10:21 pm »
certo che una mente eccelsa come lui avrebbe dovuto pensare almeno di gambizzarsi
Sappiamo tutti chi e' il porco!
please, no more Vittorio Raio!

AyeyeBrazov

Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #7 il: 06 Ottobre, 2010, 16:15:43 pm »
certo che una mente eccelsa come lui avrebbe dovuto pensare almeno di gambizzarsi
:sisi: sarebbe anche arrivato a farmi pena

Offline regista

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #8 il: 06 Ottobre, 2010, 16:44:27 pm »
questo mai !! per una merdaccia di questa portata
Sappiamo tutti chi e' il porco!
please, no more Vittorio Raio!

guallera

Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #9 il: 06 Ottobre, 2010, 20:17:44 pm »

Offline Gius

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Offline noel

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Re:Belpietro nel paese delle merdaviglie
« Risposta #11 il: 06 Ottobre, 2010, 21:53:54 pm »
talmente ridicola come storia che è durata meno di un peto di cavallopazzo.
Prima o poi si spera che verrà  giustiziato da un tribunale popolare.
 :smoke: :look: