Autore Topic: Calciomercato di onorevoli - Disonorevoli  (Letto 961 volte)  Share 

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Offline rafel

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Calciomercato di onorevoli - Disonorevoli
« il: 28 Settembre, 2010, 08:33:27 am »
A proposito di calciomercato. Non c'è solo l'acquisto plateale e smaccato del deputato in carica, alla vigilia di un voto decisivo. Ci sono accordi e garanzie, sistemi e metodi tali da assicurare il presente e anche il futuro della pedina che si rende disponibile. Non necessariamente un seggio, magari un contratto ad personam. Con soldi sonanti. Tanti. Un tot al mese. Poco meno di quanti la pedina ne avrebbe guadagnati da parlamentare in carica. Di un paio di quei contratti Repubblica adesso è venuta in possesso.

Qual è il metodo? Quale il sistema? Come funziona il mercato da Transatlantico nel reame di Silvio Berlusconi, laddove tutto ha un prezzo, tutto una ricompensa? Lo ricostruiamo attraverso la storia di due oscuri peones, ligi ex onorevoli del Nord-Est. Transitati dalla Lega al gruppo misto nella passata legislatura, alla fine del 2006, nel pieno del biennio ballerino del governo Prodi. Quando ogni singolo senatore diventa determinante per la tenuta dell'esecutivo e in tanti vengono contesi, corteggiati, lusingati. In qualche caso forse convinti con ragioni a cinque zeri. Dopo aver rotto con la Lega in Friuli per beghe locali, Marco Pottino, allora deputato, classe '74, e Albertino Gabana, allora senatore, classe '54 (entrambi di Pordenone) dopo un anno di navigazione a vista nel gruppo misto, vengono "convertiti" a fine 2007 al credo berlusconiano. Per essere acquisiti infine al gruppo forzista. Sono le settimane in cui l'esecutivo del Professore già  vacilla. E il senatore Gabana in più di un'occasione vota con quella maggioranza, in un Palazzo Madama trasformato ormai in una casbah. Poco influente Pottino a Montecitorio, ma strategico Gabana per tentare la spallata. I due però camminano insieme. Inseparabili. I messi del Cavaliere sanno che il "pacchetto" va acquisito in tandem. Entrambi vengono avvicinati, lusingati, compiaciuti. Elio Vito, attuale ministro dei Rapporti con il Parlamento - rivela in particolare Pottino nel colloquio telefonico con Repubblica - è il più convincente.

La contropartita? Dentro il Pdl raccontano come in quegli ultimi giorni della Pompei prodiana, Berlusconi chieda all'alleato Bossi il via libera per tentare l'operazione aggancio. E di come la manovra sia stata accordata dal Senatur, a patto che i due "ex" del Carroccio non vengano poi rieletti. Clausola che il Cavaliere, o chi per lui, mette subito in chiaro ai due, nel momento in cui viene prospettato il passaggio e la fittizia candidatura alle successive politiche (poi precipitate da lì a tre mesi). Ma allora che interesse avrebbero avuto i peones ad accettare l'offerta? Transitare per poi perdere il seggio? àˆ qui che scatta la rete di protezione. La garanzia per entrambi, qualora non eletti, di mantenere comunque lo status economico da parlamentare, magari con una consulenza ad hoc.

I fatti. Succede che, alle Politiche del 2008, tanto il giovane Pottino quanto il cinquantenne Gabana vengono candidati insieme alla Camera, lista Pdl, collegio del natio Friuli. Puntualmente non la spuntano: risultano primo e secondo dei non eletti. E accade che nel dicembre 2008, pochi mesi dopo l'inizio della legislatura, entrambi stipulino due distinti "contratti di lavoro a progetto" con il gruppo Pdl di Montecitorio, "in persona del suo presidente, Fabrizio Cicchitto", con tanto di firma in calce. Durata (art. 5 del contratto): a partire dal gennaio 2009 e "fino al termine della XVI legislatura". Compenso (art. 6): "Complessivi 120.516 euro annui al lordo delle ritenute", da corrispondere "in dodici rate di 10.043 euro". Né più né meno che l'indennità  sommata alla diaria di cui godono gli onorevoli. Mancano all'appello solo i 4 mila del rimborso spese per portaborse. Bingo! Professionisti da gratificare per i servigi e la dedizione, consulenti meritevoli ("Considerevoli esperienze professionali nell'ambito delle comunicazioni istituzionali" è l'identica motivazione nei due contratti), da impiegare al gruppo. Il tutto, con soldi pubblici, i budget messi a disposizione dalla Camera, quattrini del contribuente.

Ma si dà  il caso che a Montecitorio, al gruppo Pdl, di loro non vi sia traccia (se non al libro paga). "Non risultano nei nostri elenchi, è sicuro che lavorino qui?" risponde la segretaria interpellata. "Forse potete provare al partito". Ma la risposta non cambia quando vengono contattati gli uffici di via dell'Umiltà . Repubblica rintraccia Gabana e Pottino al telefono a Pordenone. I due ex leghisti, oggi pidiellini militanti, forniscono nella sostanza la medesima spiegazione. Confermano di avere quel rapporto di consulenza ma negano la compravendita: "Non siamo stati affatto comprati, provenivamo già  dal centrodestra". E ammettono di andare poco a Roma: "Ma solo perché è meglio lavorare qui in Friuli, ci dedichiamo alla costruzione del partito. Proveniamo dal Carroccio e chi meglio di noi sa come si lavora sul territorio?".


Bello 10.000 gettoni al mese senza fare un cazzo di niente; ah questo cazzo di niente lo fanno nel loro territorio

Sit a scumm re fasul a occhitieel e l'uommen.

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline rafel

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Re:Calciomercato di onorevoli - Disonorevoli
« Risposta #1 il: 28 Settembre, 2010, 08:42:13 am »
Nat piez e merd vestito da uomo

Calearo apre al governo
"Saprei fare il ministro"
Capolista del Pd in Veneto alle elezioni del 2008, potrebbe votare per il governo domani: "Gli operai hanno bisogno di stabilità . Faccio il bene del Paese" di ANTONELLO CAPORALE

Calearo apre al governo "Saprei fare il ministro" Massimo Calearo

"Venduto".

E basta?
"E siamo ancora alle gentilezze. Perché tutto sommato è un atto di disistima politico. Poi ci sono le mail-porcata".

A Massimo Calearo, imprenditore veneto "libero e forte", il computer deposita quotidianamente un ricordo degli elettori che lo hanno votato capolista del Pd e oggi lo ritrovano sul punto di dire sì al governo Berlusconi.

"Sì non l'ho detto e non sono certo di dirlo. Prima voglio leggere il discorso, conoscere le aperture. Perché se dico sì".

Lo dico.
"Non so se lo dico. Ma certo gli operai hanno bisogno di stabilità ".

Un padrone a cui stanno a cuore gli operai, finalmente.
"Anche le imprese vogliono un governo stabile".

Le imprese e gli operai.
"E i tassisti, i commercianti. Ma non sente dal basso la domanda?".

E' il popolo che lo chiede.
"Parliamoci chiaro: qui non esiste neanche l'ombra dell'opposizione. Non esiste l'ombra di una alternativa. Se facciamo cadere Berlusconi c'è il buio fitto".

Quindi col suo sì a Berlusconi lavora per l'alternativa a Berlusconi.
"Il mio sì concede tempo a coloro che devono organizzare un'idea di governo differente da questo".

Raffinata strategia.
"Sa che a Montecitorio anche gli amici del Pdl mi dicono: ma chi te lo fa fare? Ma non vedi che il Berlusca è in caduta libera?"

E lei niente.
"Ho sale in zucca e noto il deserto politico e di idee. A parte la Lega cosa c'è, cosa c'è? Me lo dica lei".

E se Berlusconi riuscisse - anche grazie al suo voto - a restare in piedi e le chiedesse: bene Calearo, vieni a fare il ministro.
"Ipotesi da gioco".

Altro che: lei è imprenditore e giusto giusto manca il ministro delle Attività  produttive
"C'è la fila lì".

Non pensi alla fila
"Le dico che è lunga così".

Le dico che non è detta l'ultima parola.
"Certo che mi sentirei di farlo. E ci mancherebbe!".

E' già  un punto di equilibrio più avanzato.
"Ma mica faccio questo per la poltrona".

Alcuni altri sì, solo per la poltrona.
"In due anni il mondo è cambiato. Sono giunto a Roma con Veltroni e mi trovo Bersani".

In effetti c'è Bersani.
"A Montecitorio sembrano pazzi".

Stress da elezioni anticipate.
"L'unico che le canta chiare è Montezemolo".

Davvero un mondo nuovo.
"Domani mi metto ben bene tranquillo e ascolto".

Buonasera.
"Poi decido".

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline noel

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Re:Calciomercato di onorevoli - Disonorevoli
« Risposta #2 il: 28 Settembre, 2010, 13:41:55 pm »
Prima o poi anche i pecoroni lo capiranno che la democrazia è una grande truffa.

Offline rafel

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Re:Calciomercato di onorevoli - Disonorevoli
« Risposta #3 il: 28 Settembre, 2010, 16:09:43 pm »
Prima o poi anche i pecoroni lo capiranno che la democrazia è una grande truffa.

alle prossime imminenti elezioni ci sara un'astinenza al voto di un 50%; Minzolini permettendo

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL