Autore Topic: 100 anni fa nasceva il grande Meazza  (Letto 2373 volte)  Share 

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Offline bart

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100 anni fa nasceva il grande Meazza
« il: 23 Agosto, 2010, 15:28:51 pm »
Meazza, il ricordo di un mito
Nasceva a Milano 100 anni fa

Bandiera dell'Inter, giocò anche nel Milan e nella Juve. Tanti gol e quanti aneddoti legati all'attaccante che con la Nazionale ha vinto due campionati del mondo. Quando nel '30 i napoletani (arrabbiati per la mancata convocazione di Sallustro) andarono a Roma a fischiarlo e lui segnò due gol al debutto in azzurro

MILANO, 23 agosto 2010 - Cento anni fa nasceva Giuseppe Meazza, uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi: due volte campione del Mondo con la Nazionale nel '34 e nel 38, una lunga carriera nell'Inter dove vince due scudetti e tre volte il titolo di capocannoniere, poi gioca anche nel Milan e nella Juventus, per tornare all'Inter a 36 anni dopo le parentesi di Atalanta e Varese.

LE ORIGINI — Meazza nasce a Milano il 23 agosto 1910 nel quartiere di Turro in via Temperanza da una famiglia modesta. Rimane orfano a 7 anni perchè il padre muore durante la prima guerra mondiale, la madre Ersilia vende frutta al mercato. Le prime due squadre sono rionali: la Campionesi che prende il nome da via Maestri Campionesi e la Costanza da via Costanza Arconati, dove Meazza abitava. Peppino e i suoi amici si divertono anche a tirare di testa contro il muro il pallone e riprenderlo senza fargli toccare terra, un compagno di quei giochi racconterà  più tardi che Meazza arrivò a 886 colpi di testa senza mai far cadere la palla. Le condizioni di salute del figlio preoccupano mamma Ersilia: febbri intermittenti rendono ancora più gracile il ragazzo. La signora lo accompagna al sanatorio di Garbagnate. Meazza vi resta sei mesi e ne esce irrobustito, persino grassottello. Le febbri sono scomparse e viene dimesso. Peppino a 13 anni partecipa a diverse gare podistiche. Nella Coppa Risorgimento sui 10 mila metri, è il più giovane, si piazza quarto. Poi il Giro Podistico di Milano. Sui 15.500 metri si piazza al 103 posto su 500 concorrenti, ma riceve la medaglia d'argento quale partecipante più giovane, 13 anni.

IL PASSAGGIO ALL'INTER — A portarlo in nerazzurro è Ciminaghi, che aveva giocato con Meazza nella Costanza. Finito all'Inter, Ciminaghi segnala il suo amico ad un dirigente. La prima impressione non è buona, il dirigente non sembra entusiasta vedendo quel ragazzo così gracile, ma cambia subito idea quando lo vede all'opera. Viene ingaggiato quando non ha ancora 15 anni. La società  provvede ai pasti in sede, considerate le modeste condizioni economiche della famiglia. Bernardini, che allora gioca nell'Inter, rimane colpito dalle doti di questo ragazzo e lo segnala all'allenatore della prima squadra Weisz, che poi morirà  in un campo di concentramento per le sue origini ebree. Il tecnico dà  ascolto a Bernardini e aggrega Meazza alla prima squadra nel 1927. Prima dell'inizio del campionato, si disputa a Como la coppa Volta. Senza il centravanti titolare Castellazzi, Meazza è pronto. Non gioca nella prima partita e l'Inter le prende dal Como, Weisz decide di lanciarlo nella mischia. Leopoldo Conti, uno dei veterani nerazzurri, esclama: "Adesso facciamo giocare anche i Balilla", alludendo all'Opera Nazionale Balilla che raccoglieva tutti i bambini dagli 8 ai 14 anni. Meazza diventa per tutti Balilla. Nella finale per il terzo posto l'Inter supera la Milanese 6-2, Meazza segna due gol, Conti lo prende sottobraccio: "Bravo Pinella, sei in gamba". Otto giorni dopo Coppa Lombardi e Macchi: Meazza è scatenato nella prima partita contro il Novara (8-0) e il portiere novarese Gaviorno esclama: " Quello non è un centravanti, è un demonio". Nella finale col Milan, il suo primo derby, assist di Bernardini che gli urla: tira. Meazza chiude gli occhi e segna. Una settimana dopo inizia il campionato, Meazza è titolare e festeggia con tre gol la vittoria dell'Inter sulla Dominante (6-1), è il 25 settembre 1927. Ma a mamma Ersilia importa poco delle 400 lire mensili che Peppino porta a casa. Va da Wiesz, scoppia in lacrime e gli chiede di lasciar libero il figlio, raccontantogli della malattia. Il tecnico resta turbato, fa visitare il ragazzo: sanissimo. Mamma Ersilia non ha più motivo di ostacolarne la carriera

LEGGENDA NERAZZURRA — Meazza resta all'Inter fino al 1940. Conquista gli scudetti nel 1930 e nel 1938, la coppa Italia nel 1939, è capocannoniere nel 1930 (31 gol) , nel '36 (25), nel '38 (20). Torna in nerazzurro nel 1946, giocando soltanto 17 partite, 2 i gol. Passano alla storia i suoi gol "ad invito". Il più celebre quello segnato alla Juventus il 19 marzo del 1930: Meazza supera in velocità  Rosetta, fa fuori con una finta Ferrero e si presenta davanti a Combi, morbido stop, evita il portiere con una finta ed entra in porta con tutto il pallone. A Meazza piace la bella vita: gira in Balilla, fa tardi la sera, capelli sempre lucidi di brillantina, fumatore instancabile di Turmac, gran frequentatore di case chiuse. Le ragazze gli scrivono lettere appassionate, lui le chiama "tifosine". 14 novembre 1937, c'è Inter-Juventus, manca poco all'inizio della partita e Meazza non si vede. I dirigenti dell'Inter capiscono e trovano Meazza ancora addormentato, sono le 14, in una casa chiusa nel centro di Milano. Lo caricano in auto, gli mettono la maglia nerazzurra, lui si stiracchia sul sedile posteriore ed entra in campo. Meazza segna i due gol della vittoria, finisce 2-1 per l'Ambrosiana che vincerà  lo scudetto con due punti di vantaggio sulla Juventus. Nell'Inter giocherà  in tutto 365 partite di campionato segnando 247 gol, comprese quelle dell'ultima stagione nel 1946.

AL MILAN E ALLA JUVE — Nel 1940 passa al Milan, quando firma il contratto piange. Ha 30 anni un'occlusione ai vasi sanguigni di un piede lo tiene a lungo lontano dai campi di gioco: gioca 14 partite il primo anno (6 gol) e 23 il secondo (3 reti). Il "piede gelato", come lo chiamavano allora, pesa nel suo finale di carriera. Nel 1942 va alla Juve, firma il contratto sul prato del campo durante un allenamento: si sta più comodi, dirà . 27 partite e 10 gol il suo score in bianconero. Le ultime apparizioni nel Varese e nell'Atalanta contano soltanto per la statistica. Da allenatore ci prova senza grande fortuna: Atalanta, Inter dal '46 al 48, poi in Turchia nel Besiktas, quindi la Pro Patria. C'è anche una parentesi alla guida della Nazionale dal 1952 al 53 in coppia con Beretta: due vittorie, due pareggi e quattro sconfitte, prima di tornare all'Inter che prima allenerà , diventando poi responsabile del settore giovanile. é Meazza a lanciare Sandro Mazzola. Non è soltanto un maestro di calcio. Dopo una partita delle giovanili, Sandrino si lamenta: " Signor Meazza, ma come di fa a giocar così? Ho ricevuto quattro palloni in tutto". E Meazza: "Ricordati che io non mi sono mai lamentato dei miei compagni e di partite ne ho giocato tante". Alla vigilia di un derby col Milan nei tornei giovanili, Meazza per incitare i suoi ragazzi dirà : "Nella mia carriera non ho mai fatto male a nessuno, mai litigato con un compagno. Ma ho una macchia nera sulla coscienza: ho giocato nel Milan. Aiutatemi a cancellare quel tradimento"

ESORDIO AZZURRO CON FISCHI — Roma, 9 febbraio 1930, stadio Nazionale. L'Italia affronta la Svizzera e il ct Pozzo decide di far esordire Meazza, che non ha ancora 20 anni. Prende il posto del napoletano Sallustro che aveva debuttato in coppia col compagno di squadra Mihalic nella partita precedente: un infortunio a Mihalic convince Pozzo ad escludere anche Sallustro, idolo di Napoli. I tifosi napoletani la prendono malissimo e preannunciano una singolare contestazione scrivendo a Meazza una lettera che inizia con un polemico "Gonfiatissimo Meazza". E aggiungono: " Sappi che saremo in più di tremila napoletani col preciso scopo di fischiarti, ti sapremo stroncare in pieno". La Svizzera va in vantaggio di due gol, poi rimontati da Magnozzi e Orsi. I tifosi napoletani sono di parola, appena Meazza tocca la palla, fischi assordanti. In tribuna c'è anche mamma Ersilia che inveisce contro i contestatori, che si placano soltanto per poco. Nonostante i fischi, Meazza segna i due gol che danno la vittoria all'Italia: il primo su un passaggio di Orsi, l'altro dopo un'azione in tandem con Ferrari.

DUE VOLTE MONDIALE — Da quel momento Meazza diventa un punto fermo della Nazionale. Fino al 1939 gioca 53 partite in azzurro, segnando 33 gol, record poi battuto di Gigi Riva ("ma lui ha giocato contro Cipro e Turchia, io contro avversari più forti" dirà  Meazza). Segna tre gol contro l'Ungheria a Budapest nel 1930 (finirà  5-0) che fanno vincere all'Italia la Coppa Intercontinentale, sua la prima rete nel '31 a San Siro nella prima vittoria azzurra contro l'Austria (2-1). Ai mondiali del 1934 Meazza dà  il suo contributo alla conquista del titolo con 4 gol, decisivo quello nei quarti di finale contro la Spagna, decisivo. Rimane storico il gol su rigore nella semifinale col Brasile ai mondiali del 1938 a Marsiglia. Meazza prende la rincorsa e salta l'elastico de pantaloncini, non si ferma, li trattiene con una mano e segna. Gioca i due mondiali da mezzala, si mette al servizio di Schiavio nel '34 e di Piola nel '38, segneranno entrambi nelle finali. Meazza riesce a far notizia anche nella sconfitta. Accade a Londra nello stadio di Higbury il 14 novembre del 1934, quando Meazza riesce nella ripresa a far due gol ai maestri inglesi, che ne avevano rifilati tre agli azzurri in sette minuti nel primo tempo. Meazza muore a Rapallo il 21 agosto 1979, l'anno dopo gli verrà  intitolato lo stadio di San Siro. Vittorio Pozzo ha detto di lui: "Averlo in squadra significa partire dall'1-0". Per Gianni Brera è stato " il più geniale calciatore che sia mai nato in Italia".

http://www.gazzetta.it/Calcio/22-08-2010/meazza-mito-71873269464.shtml


un mito.

bello l'aneddoto sui tifosi del Napoli che andarono a Roma a fischiarlo. c'amma fa' semp riconoscere :look: :asd:
« Ultima modifica: 23 Agosto, 2010, 15:42:27 pm da bart »

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:100 anni fa nasceva il grande Meazza
« Risposta #1 il: 23 Agosto, 2010, 15:34:47 pm »
I tifosi napoletani la prendono malissimo e preannunciano una singolare contestazione scrivendo a Meazza una lettera che inizia con un polemico "Gonfiatissimo Meazza". E aggiungono: " Sappi che saremo in più di tremila napoletani col preciso scopo di fischiarti, ti sapremo stroncare in pieno".

negli anni '30 i treni arrivavano in orario e nisciun tenev nu' cazz a fà  :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline vechabla

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Re:100 anni fa nasceva il grande Meazza
« Risposta #2 il: 23 Agosto, 2010, 16:47:27 pm »
100 anni fa nasceva il grande Meazza......se fosse ancora vivo giocherebbe nel Milan :look:

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.

Offline Boston George

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Re:100 anni fa nasceva il grande Meazza
« Risposta #3 il: 23 Agosto, 2010, 20:38:56 pm »
per diventare il mio mito...devi crollare al prossimo derby  :clap: