allora o io non ci ho capito un cazzo...o le professoresse mi hanno pariato addosso per anni... Illuminami..e lo dico senza sarcasmo... un ot ce lo possiamo permettere...
ok (per il mio modesto parere). diciamo che è un po' abusato, nel senso che di solito lo si vede, secondo la critica tradizionale, come spettatore della vita e immalinconito. le tre fasi del pessimismo (le ha create il desanctisiano zumbini se non sbaglio) rendono l'idea del suo percorso, ma non dicono che è un pessimismo cazzuto, energico (lo ha fatto notare più di tutti walter binni, da lì è cambiato il modo di leggere L.). diciamo che quella di L. è un'indagine spregiudicata (nel senso di priva di pregiudizi), che appaia pessimista è quasi una contingenza. cioè, è un modo di guardare la realtà critico, privo di illusioni (anche quelle foscoliane), ma sempre ostinato nel voler comprendere. i toni vittimistici qualche volta ci sono, ma non sono prevalenti. lo dico in questo senso. giorgio caproni, grande poeta del Novecento, prese un voto in meno agli esami di stato perchè disse che la storia del pessimismo di L. era tutta una montatura e che nessuno era così attaccato alla vita come lui. Insomma, alla fine si può dire che è pessimista, ma non nell'accezione comune. è un po' come il discorso sulla misantropia di L.: non vale per tutta la sua vita e non vale in senso comune: L. non odia gli uomini, ma l'idea-uomo di essere perfettibile che si afferma nel suo secolo. è una misantropia per troppo amore. non volevo fare il saccente, era solo per difendere il mio amato leopardi. Comunque se si intende pessimismo come critica radicale e sguardo spregiudicato, si può dire che lo è! ma ce ne sono di più pessimisti (inteso in senso comune) di scrittori!