Che poi questo e' l'ennesimo controsenso, nu burdell per gli inserimenti dalla primavera (a 0 euro), poi se si tratta di far giocare uno pagato 10 mln, si fa la striscia nella mutanda.
Le grandi squadre che giocano per vincere (o competono per piazzamenti top nei campionati nazionali) cacciano uno, massimo due, talenti dalle loro giovanili per generazione. Superare questi numeri è indice di un lavoro assolutamente sopra le righe o di contingenze particolari.
I perché sono facilmente comprensibili:
1) per quanto la tua rete di osservatori sia vasta e le tue connessioni con le scuole calcio capillari, avrai un accesso sempre limitato al materiale umano nazionale ed internazionale;
2) se giochi ad un grande livello, per il quale è richiesto un grande talento (e non solo...), la striscia tra chi ce la fa e chi non ce la fa si assottiglia sempre di più, è un discorso di selezione umana;
3) lo spazio ed il tempo da poter dedicare ad un talento in erba per fargli accumulare esperienza e concedere l'errore, in contesti di vertice (come il nostro, ndr), è esponenzialmente più risicata che in piccole realtà storicamente capaci di strutturare il giovane senza particolari pressioni o aspettative. Sta poi al grande club aprire un banco di trattativa solido con tali dimensioni calcistiche, in modo da accaparrarsi i loro ragazzi in costanza dell'esplosione, cosa che la Juventus, ad esempio (avendo risorse economiche gargantuesche), in Italia fa più e meglio di tutti, e a cui rivolge maggiore attenzione rispetto allo sviluppare il talento "in casa" tout court.
Poi c'è un'altra verità, e cioè che per quanto sia romantico pensare di poter coccolare una squadra di giovani costruiti tra le proprie mura, nel calcio di oggi è una soluzione retorica ed irrealistica.
Questa non è la NBA dove vai male, scegli dei prospetti al draft e attorno alle loro qualità progetti un ciclo vincente. Questo è il pallone, "sport" dominato dai soldi e dove chi ha più moneta vince, in un mercato totalmente deregolamentato e selvaggio.
Ciò non toglie, come ho detto, che il Napoli debba rivedere la sua politica sulle giovanili soprattutto in correlazione alle strutture che ad esse vengono destinate (oggi totalmente assenti).
Fermo restando che l'intera tematica va fortemente ridimensionata nell'ottica di costruzione di una vittoria di qualsiasi genere o dell'apporto concreto e generico ai valori della prima squadra, cosa altamente confermata dal dato direi empirico.
Poi magari con qualche giovane di talento B ci alzi pure qualche soldino (penso ai Ciano, ai Dezi, per restare a Napoli) ma non è mai stato questo il punto.
Insomma, stiamo parlando o stiamo cacando ?
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