Gol, classe e Gesù, Cavani fa sognare NapoliMartedì 11 Gennaio 2011 16:11
Il nuovo idolo è l’antitesi di Maradona: è atleta di Cristo, prega e fa vita ritirata.
NAPOLI – Lui tutto fede e casa. El Pibe, invece, straordinario in campo, una vita sregolata fuori, tra stravizi, uscite notturne, problemi con la droga, compagnie difficili.
I sogni di Napoli, quelli di oggi, e i successi indimenticabili di ieri, passando da due stili di vita completamente diversi.
Cavani e Maradona, stessa capacità di far entusiasmare i napoletani, radicalmente opposti modi di interpretare la vita. Del “Pibe de Oro” si sapeva quasi tutto, i suoi spostamenti non passavano inosservati, anche per la corte che lo circondava.
Cavani invece preferisce il riserbo. Vive in quello che è stato rinominato il principato di Lucrino, la zona di Pozzuoli dove risiede con la moglie Maria Soledad. In zona ci sono tanti estimatori che, sotto la villetta a due piani in cui vive l’uruguaiano, hanno pensato bene di affiggere alcuni striscioni in suo onore. Niente vita pubblica, esce solo in auto, è la moglie a occuparsi delle spese quotidiane come raccontano l’edicolante e il salumiere della zona.
Ancor più dopo la tripletta contro la Juventus, oggi più che mai a Napoli è scoppiata la Cavani-mania. Tutti parlano dell’uruguagio, vorrebbero incontrarlo, stringergli la mano, avere una sua maglia ma lui, schivo e riservato, preferisce la vita di casa in attesa che nasca il suo primo figlio.
Insomma l’opposto di Die-go Armando Maradona, re incontrastato di Napoli per sette lunghi anni nei quali ha regalato scudetti, coppe e tante soddisfazioni al popolo del tifo. Da un lato il “Matador”, atleta di Cristo e uomo dai sani principi, dall’altro il “Pibe de Oro”, il più grande calciatore del mondo, ma anche un campionissimo nel miscelare genio e sregolatezza in un mix esplosivo.
Cavani, che ieri ha usufruito di un giorno di permesso mentre i suoi compagni hanno svolto una seduta di lavoro defaticante, è difficile incontrarlo in strada, nei locali, sia di giorno ma specialmente di sera. Ha qualche amico più intimo in squadra, soprattutto tra chi con lui divide, oltre che gli obiettivi in azzurro, anche l’amore per la famiglia.
Cavani, come Nicola Legrottaglie e il cagliaritano Nené, fa parte del gruppo degli “Atleti di Cristo” evangelici e la sua immagine campeggia sui manifesti affissi per la Festa di Gesù, una “tre giorni” in programma da ieri al Grand Hotel Salerno dove la sua presenza è particolarmente attesa.
L’argentino, invece, viveva di notte, una vita fatta di alti e bassi, due figlie dalla moglie e un maschio, Diego Armando jr, di fatto mai accettato pienamente.
Così diversi e così uguali: le loro imprese hanno lo stesso merito, far sognare Napoli.
corriere.com
