Cavani è partito in terra Santa per espiare i suoi peccati da comune mortale. Il giocatore evangelico del Napoli è caduto in una vera crisi mistica nonostante la sua fede solida come un mattone. Ed è proprio Napoli, la città delle cappelle votive, che ha fatto smarrire per strada la pecorella uruguagia. Non solo la crisi del goal, ma anche una situazione particolare in famiglia che ha reso la vita di Edinson un inferno. Abbandonato improvvisamente dalle sue doti di goleador e lasciato di punto in bianco da Soledad, la sua compagna di vita, che ha fatto le valige ed ha lasciato il talamo matrimoniale per ritrovare la felicità di moglie addolorata da un tradimento che tutti sanno nella città della bella vita per chi, come i calciatori, può permettersi di godere al meglio quanto c’è di più bello nei propri giorni: sole, mare, calore della gente e splendide donne. Peccato per Edinson, rapinato più volte e già con la valigia pronta verso altri lidi dove sicuramente ci sarà un progetto vincente che il Napoli non ha potuto offrire vuoi per l’incapacità di un allenatore sul viale del tramonto, vuoi per un progetto che si è fermato al raggiungimento della qualificazione in coppa dei Campioni. Una cosa è certa, dopo Maradona e tanti altri, questa città non ha il potere di preservare le sue eccellenze siano esse protagoniste nel campo sportivo che in altri contesti di spessore ed ora solo il buon dio potrà riprendersi Edinson e farlo tornare grande. Speriamo che questa sia l’occasione buona per far comprendere al Matador che Napoli non fa per lui, come forse non fa per tanti altri come lui. Certamente la sua dipartita come il suo smarrimento non lascia impuniti una società ed un ambiente che hanno l’ennesima responsabilità per il mancato rilancio dell’immagine di Napoli nel mondo.
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