conosco don Aniello, il parroco della mia parrocchia, uno che è da dieci anni in prima fila con gli operai per la lotta al lavoro, che ha incontrato Marchionne, che ha ottenuto la stima e il rispetto di gente che la lotta e la rivendicazione sociale la vive giorno per giorno sulla propria pelle e non studiandola sui libri; conosco don Peppino, storico sacerdote di Pomigliano, più volte minacciato di morte dalla Camorra, punto di riferimento per l'associazione antiracket della città , che da anni combatte efficacemente contro i clan della zona; conosco don Antonio, che tramite Africa Mission (l'associazione no profit di cui faccio parte anch'io) porta il proprio aiuto, anche personalmente, nelle zone più povere dell'africa.
Granelli di sabbia nel deserto.
L'eccezione che conferma la regola.
Il prete non ha utilità sociale di fatto,a prescindere da questi esempi.
Di gente che lotta con gli operai,contro le mafie e aiuta i poveri ne è piena l'itaGlia,solo che magari fanno meno notizia,non hanno una tonaca addosso.
Il prete sessantottino ha sempre avuto un'iconografia positiva e bipartisan,ma è l'associazione a delinquere di cui sono sudditi che rende paradossale il loro impegno.