Autore Topic: Il mio mondiale  (Letto 5945 volte)  Share 

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Offline 814ckp0w3r

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Il mio mondiale
« il: 03 Luglio, 2010, 12:55:03 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...e quale città  meglio di Londra, in Europa, poteva offrirmela? Non ho seguito tutte le partite ovviamente, e quelle che ho seguito le ho fatto nei punti più disparati, per avere una visione il più possibile globale: le ho viste nei bar sport, nei pub, nei ristoranti, nei locali etnici, nelle case...
E stando quà  puoi capire cosa significa il calcio per i vari popoli: ho visto la passione "napoletana" degli argentini, la gioiosità  dei brasiliani, la sobrietà  dei nord europei, l'incompetenza degli asiatici e oceanici, l'orgoglio di africani , la rissosità  degli inglesi.
 
E ho visto pure che il 70% degli italiani a Londra sono campani...e pure che gli italiani insediati quì da parecchio sono dei cani  con i loro connazionali...
 
Le partite che ricordo con più piacere sono comunque Argentina - Messico e Brasile - Olanda.
Argentina - Messico la seguii in un bar sport, vicino la National Gallaery. Erano quasi tutti messicani, festosi, cantavano cori durante la partita, ma cori sereni, se è giusta la definizione.
Io ero nel gruppetto minuto di argentini... e ho rivisto in loro, nei loro occhi, la passione isterica di un napoletano, la tensione sui loro volti come non ho visto in nessun altro tifoso. Erano lì, avvolti nelle loro bandiere, in silenzio, a giocarsi la partita della vita (perchè ogni partita a quel punto lo è). Ed al gol, una gioia che sfiorava il pianto di gioia, quegli urli che si sentono al San Paolo: di gioiosa rabbia che scaccia il fantasma del risultato e della tensione.
Non è, con il senno di poi, e da spettatore esterno, forse il più bel modo di vivere il calcio...ma è il nostro modo di vederlo: il calcio non è uno sport, non solo per noi.
 
Diverso invece lo spirito dei brasiliani, per i quali ho provato enorme simpatia e ci son rimasto veramente male per l'eliminazione, a favore dei freddi olandesi.
Cammino per la città  e vedo un nugulo di gente in lontanza e un forte frastuono: sono tamburi, trombe, ballerine brasiliane. La festa continua durante la partita...il calcio lì è gioia, divertimento. E' un carnevale. Certo, il dispiacere per il risultato si leggeva nei volti dei ragazzi/e. Ma si vedeva che il calcio fa parte della loro cultura: c'è competenza (al contrario dei coreani che cominciavano a gridare come checche isteriche ogni volta che la squadra si avvicinava alla trequarti).
 
Alla fine di questo viaggio nel mondiale, che non è ancora finito, mi faccio due promesse: la prima è quella di andare in Brasile tra 4 anni e vederle a Copacabana (sui maxischermi) le partite, la seconda è forse un debito di riconoscenza verso chi ha portato in alto la mia città  (stanotte, ora che ci penso, l'ho sognato: giochicchiavamo contro in una partitella tra amici, ed aun certo punto lo abbracciavo e piangendo gli dicevo semplicemente grazie, perchè solo noi sappiamo il calcio cosa significhi a Napoli e cosa abbia regalato lui al mio popolo): a Trafalgar Square l'11 luglio, se succede..., appenderò alle ringhiere delle scalinate una bandiera argentina, con scritto "Napoli per Maradona".

Online Henry Chinaski

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #1 il: 03 Luglio, 2010, 13:05:35 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...e quale città  meglio di Londra, in Europa, poteva offrirmela? Non ho seguito tutte le partite ovviamente, e quelle che ho seguito le ho fatto nei punti più disparati, per avere una visione il più possibile globale: le ho viste nei bar sport, nei pub, nei ristoranti, nei locali etnici, nelle case...
E stando quà  puoi capire cosa significa il calcio per i vari popoli: ho visto la passione "napoletana" degli argentini, la gioiosità  dei brasiliani, la sobrietà  dei nord europei, l'incompetenza degli asiatici e oceanici, l'orgoglio di africani , la rissosità  degli inglesi.
 
E ho visto pure che il 70% degli italiani a Londra sono campani...e pure che gli italiani insediati quì da parecchio sono dei cani  con i loro connazionali...
 
Le partite che ricordo con più piacere sono comunque Argentina - Messico e Brasile - Olanda.
Argentina - Messico la seguii in un bar sport, vicino la National Gallaery. Erano quasi tutti messicani, festosi, cantavano cori durante la partita, ma cori sereni, se è giusta la definizione.
Io ero nel gruppetto minuto di argentini... e ho rivisto in loro, nei loro occhi, la passione isterica di un napoletano, la tensione sui loro volti come non ho visto in nessun altro tifoso. Erano lì, avvolti nelle loro bandiere, in silenzio, a giocarsi la partita della vita (perchè ogni partita a quel punto lo è). Ed al gol, una gioia che sfiorava il pianto di gioia, quegli urli che si sentono al San Paolo: di gioiosa rabbia che scaccia il fantasma del risultato e della tensione.
Non è, con il senno di poi, e da spettatore esterno, forse il più bel modo di vivere il calcio...ma è il nostro modo di vederlo: il calcio non è uno sport, non solo per noi.
 
Diverso invece lo spirito dei brasiliani, per i quali ho provato enorme simpatia e ci son rimasto veramente male per l'eliminazione, a favore dei freddi olandesi.
Cammino per la città  e vedo un nugulo di gente in lontanza e un forte frastuono: sono tamburi, trombe, ballerine brasiliane. La festa continua durante la partita...il calcio lì è gioia, divertimento. E' un carnevale. Certo, il dispiacere per il risultato si leggeva nei volti dei ragazzi/e. Ma si vedeva che il calcio fa parte della loro cultura: c'è competenza (al contrario dei coreani che cominciavano a gridare come checche isteriche ogni volta che la squadra si avvicinava alla trequarti).
 
Alla fine di questo viaggio nel mondiale, che non è ancora finito, mi faccio due promesse: la prima è quella di andare in Brasile tra 4 anni e vederle a Copacabana (sui maxischermi) le partite, la seconda è forse un debito di riconoscenza verso chi ha portato in alto la mia città  (stanotte, ora che ci penso, l'ho sognato: giochicchiavamo contro in una partitella tra amici, ed aun certo punto lo abbracciavo e piangendo gli dicevo semplicemente grazie, perchè solo noi sappiamo il calcio cosa significhi a Napoli e cosa abbia regalato lui al mio popolo): a Trafalgar Square l'11 luglio, se succede..., appenderò alle ringhiere delle scalinate una bandiera argentina, con scritto "Napoli per Maradona".
il freddo addosso te lo giuro   :ruoss:
un giorno i neri prenderanno finalmente il posto che spetta loro al mondo, e voi sarete lì a costruire piramidi. Io farò la parte del dottor Mengele, per la fiducia dimostrata loro in tempi non sospetti.

Offline YES I KNOW MY WAY

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #2 il: 03 Luglio, 2010, 13:10:48 pm »
 :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

guallera

Re:Il mio mondiale
« Risposta #3 il: 03 Luglio, 2010, 13:18:10 pm »
Citazione
Diverso invece lo spirito dei brasiliani, per i quali ho provato enorme simpatia e ci son rimasto veramente male per l'eliminazione
Io invece ho goduto come un maiale, fanculo Brasile Merda ora e sempre, la Giuve delle nazionali.  :chupa: :sbav:

Offline peppere

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #4 il: 03 Luglio, 2010, 13:27:04 pm »
 :ruoss:

Offline 814ckp0w3r

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #5 il: 03 Luglio, 2010, 13:31:49 pm »
Io invece ho goduto come un maiale, fanculo Brasile Merda ora e sempre, la Giuve delle nazionali.  :chupa: :sbav:
:nonquoto: ... gli juventini vivono per il risultato, loro vivono con gioia tutte le cose che possono dar svago nella vita: i latinoamericani e gli africani (e quì estendo il discorso alla vita in generale) sono anni luce avanti su quest'aspetto...e lo si vede dai bambini addirittura: regalano sorrisi...gli occidentali donano bronci.
Non puoi accomunare brasile e  juve solo perchè le più vincenti... il brasile è la patria del calcio per numero di talenti (per dirne una hanno lasciato a casa un pato che in quasi tutte le altre nazionali del mondo, quasi tutte perchè levo l'argentina, sarebbe stata la punta di diamante della squadra), la juve è sempre stata un'azienda. Anche come modo di concepire il calcio a livello tattico sono inavvicinabili nel confronto. Piuttosto se vuoi parlare male di qualcuno, fallo con gli spagnoli: spocchiosi come se il calcio l'avessero inventato loro e fossero i più bravi nel gioco...quando sono i più bravi a regalare sbadigli.
Se proprio cerchi la Juve delle nazionali...ti lascio la scelta tra Italia e Germania... (nel frattempo ho indivuduato nella Spagna la ROma delle Nazionali :asd: )

guallera

Re:Il mio mondiale
« Risposta #6 il: 03 Luglio, 2010, 13:39:58 pm »
Marò che noioso che sei, quando fai sempre questi discorsi antropologici-filosofici-poetici...ma che sfaccimmo me ne fotte re criature che ridono ?? :nono: :look:
Io guardo solo al calcio, che poi siano un popolo di simpaticoni e mattacchioni non lo nego e buon per loro, ma per me è una cosa che esula dal calcio...e calcisticamente per me il Brasile è il male assoluto, la presunzione, il bigottismo (ogni volta che vincono si ringrazia Dio, quando perdono poi accusano malamente e lì chissà  perchè la volontà  di Dio non c'è...), massa di mercenari strapagati, tifare per loro è come tifare la strisciata che vince scudetti su scudetti. E soprattutto quando perdono contro una squadra europea, che io ho sempre apprezzato molto come l'Olanda la goduria diventa tripla.
E questo discorso lo estendo pure alle squadre africane che calcisticamente le detesto, che poi siano un grande popolo bla bla, la gioia di vita, la superiorità  della razza, le stronzata che questa partita vale per tutto il continente africano ecc ecc...le trovo quanto meno patetiche ed appoggio su tutta la linea un post di Suker su questo discorso. A volte sembra che bisogna tifare per una squadra africana quasi come un ipocrisia personale verso se stessi, roba veramente da razzismo latente.

bender89

Re:Il mio mondiale
« Risposta #7 il: 03 Luglio, 2010, 13:41:11 pm »
Diverso invece lo spirito dei brasiliani, per i quali ho provato enorme simpatia e ci son rimasto veramente male per l'eliminazione, a favore dei freddi olandesi.

Allora afammocc pure a te.  :chupa:

Crippler

Re:Il mio mondiale
« Risposta #8 il: 03 Luglio, 2010, 13:55:05 pm »
Marò che noioso che sei, quando fai sempre questi discorsi antropologici-filosofici-poetici...ma che sfaccimmo me ne fotte re criature che ridono ?? :nono: :look:
Io guardo solo al calcio, che poi siano un popolo di simpaticoni e mattacchioni non lo nego e buon per loro, ma per me è una cosa che esula dal calcio...e calcisticamente per me il Brasile è il male assoluto, la presunzione, il bigottismo (ogni volta che vincono si ringrazia Dio, quando perdono poi accusano malamente e lì chissà  perchè la volontà  di Dio non c'è...), massa di mercenari strapagati, tifare per loro è come tifare la strisciata che vince scudetti su scudetti. E soprattutto quando perdono contro una squadra europea, che io ho sempre apprezzato molto come l'Olanda la goduria diventa tripla.
E questo discorso lo estendo pure alle squadre africane che calcisticamente le detesto, che poi siano un grande popolo bla bla, la gioia di vita, la superiorità  della razza, le stronzata che questa partita vale per tutto il continente africano ecc ecc...le trovo quanto meno patetiche ed appoggio su tutta la linea un post di Suker su questo discorso. A volte sembra che bisogna tifare per una squadra africana quasi come un ipocrisia personale verso se stessi, roba veramente da razzismo latente.
te lo appoggio

Offline wendell

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #9 il: 03 Luglio, 2010, 13:58:12 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...e quale città  meglio di Londra, in Europa, poteva offrirmela?

E CACACE O' CAAAAZZ!!! :chupa:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline peppere

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #10 il: 03 Luglio, 2010, 14:00:39 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...
 
è fujut ch'e sord del totoamici :ruoss:

Offline bart

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #11 il: 03 Luglio, 2010, 14:02:38 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...e quale città  meglio di Londra, in Europa, poteva offrirmela?
Parigi, Berlino, New York... uff, hai voglia :sisi:

Offline 814ckp0w3r

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #12 il: 03 Luglio, 2010, 14:12:48 pm »
burn yourself.

Offline pappasouth

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #13 il: 03 Luglio, 2010, 14:18:58 pm »
ma poverino, voleva fare il topic bucchinariello e invece s'è acchiappato le jastemme...
 :asd:

Offline wendell

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #14 il: 03 Luglio, 2010, 14:20:24 pm »
No Rocco, non ti cancellare :look:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline mv80

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #15 il: 03 Luglio, 2010, 14:25:34 pm »
Resta con noi. Non fare sciocchezze :ok:
Secondo dati Opta, David Lopez ha avuto ben il 90% di Pass Success, su ben 81 Touches. E' un rapporto molto buono

Crippler

Re:Il mio mondiale
« Risposta #16 il: 03 Luglio, 2010, 14:31:52 pm »
E CACACE O' CAAAAZZ!!! :chupa:
lo volevo scrivere io, però me parev brutt. :look:

Offline cavallopazzo

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #17 il: 03 Luglio, 2010, 14:35:16 pm »
e a chi vuò romp'r o cazz^?

Offline isab1987

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Re:Il mio mondiale
« Risposta #18 il: 03 Luglio, 2010, 14:44:06 pm »
bell'esperienza! bravo rocco :bananalama:
:dignità:

AyeyeBrazov

Re:Il mio mondiale
« Risposta #19 il: 03 Luglio, 2010, 14:49:34 pm »
Confesso. E' uno dei motivi per cui sono venuto quì: vivere il mondiale in un'atmosfera multietnica...e quale città  meglio di Londra, in Europa, poteva offrirmela? Non ho seguito tutte le partite ovviamente, e quelle che ho seguito le ho fatto nei punti più disparati, per avere una visione il più possibile globale: le ho viste nei bar sport, nei pub, nei ristoranti, nei locali etnici, nelle case...
E stando quà  puoi capire cosa significa il calcio per i vari popoli: ho visto la passione "napoletana" degli argentini, la gioiosità  dei brasiliani, la sobrietà  dei nord europei, l'incompetenza degli asiatici e oceanici, l'orgoglio di africani , la rissosità  degli inglesi.
 
E ho visto pure che il 70% degli italiani a Londra sono campani...e pure che gli italiani insediati quì da parecchio sono dei cani  con i loro connazionali...
 
Le partite che ricordo con più piacere sono comunque Argentina - Messico e Brasile - Olanda.
Argentina - Messico la seguii in un bar sport, vicino la National Gallaery. Erano quasi tutti messicani, festosi, cantavano cori durante la partita, ma cori sereni, se è giusta la definizione.
Io ero nel gruppetto minuto di argentini... e ho rivisto in loro, nei loro occhi, la passione isterica di un napoletano, la tensione sui loro volti come non ho visto in nessun altro tifoso. Erano lì, avvolti nelle loro bandiere, in silenzio, a giocarsi la partita della vita (perchè ogni partita a quel punto lo è). Ed al gol, una gioia che sfiorava il pianto di gioia, quegli urli che si sentono al San Paolo: di gioiosa rabbia che scaccia il fantasma del risultato e della tensione.
Non è, con il senno di poi, e da spettatore esterno, forse il più bel modo di vivere il calcio...ma è il nostro modo di vederlo: il calcio non è uno sport, non solo per noi.
 
Diverso invece lo spirito dei brasiliani, per i quali ho provato enorme simpatia e ci son rimasto veramente male per l'eliminazione, a favore dei freddi olandesi.
Cammino per la città  e vedo un nugulo di gente in lontanza e un forte frastuono: sono tamburi, trombe, ballerine brasiliane. La festa continua durante la partita...il calcio lì è gioia, divertimento. E' un carnevale. Certo, il dispiacere per il risultato si leggeva nei volti dei ragazzi/e. Ma si vedeva che il calcio fa parte della loro cultura: c'è competenza (al contrario dei coreani che cominciavano a gridare come checche isteriche ogni volta che la squadra si avvicinava alla trequarti).
 
Alla fine di questo viaggio nel mondiale, che non è ancora finito, mi faccio due promesse: la prima è quella di andare in Brasile tra 4 anni e vederle a Copacabana (sui maxischermi) le partite, la seconda è forse un debito di riconoscenza verso chi ha portato in alto la mia città  (stanotte, ora che ci penso, l'ho sognato: giochicchiavamo contro in una partitella tra amici, ed aun certo punto lo abbracciavo e piangendo gli dicevo semplicemente grazie, perchè solo noi sappiamo il calcio cosa significhi a Napoli e cosa abbia regalato lui al mio popolo): a Trafalgar Square l'11 luglio, se succede..., appenderò alle ringhiere delle scalinate una bandiera argentina, con scritto "Napoli per Maradona".
:ruoss: :ruoss: :ruoss: :ruoss: :ruoss:

non dargli retta a sti fessi, tu sei troppo avanti....

...come Guendalina del GF  :look: