Discutevo di 'sta cosa recentemente con un amico. Il dominio degli USA è sul viale del tramonto, tempo 20 o 30 anni e gli Stati Uniti si saranno accappottati, o quanto meno ridimensionati notevolmente. Il loro posto, ahinoi, sarà preso dalla Cina, che mi fa molta ma molta paura.
Gli ammerigani hanno fatto e continuano a fare un mare di porcherie, sia fuori casa che dentro, ma tutto sommato resta un paese in cui il singolo è ancora libero di dire la sua: tanto per dire, al di là di Mister Parrucchino che segue solo Fox News e chiama tutto il resto "fake news", l'informazione negli USA è una macchina potente e per molti versi libera. Testate come il New York Times o il Washington Post non sono figurelle, la pallida imitazione di giornalismo che sono diventati Repubblica o il Corriere, se ti metti ad alluccare contro la stampa finisci in una shitstorm da cui puoi salvarti, mò 'nce vò, solo se sei il presidente della nazione. Nonostante le mille contraddizioni, negli USA sembra esserci desiderio di "farcela", desiderio di raddrizzare i torti: poi lascia stare che è quixotianamente come combattere con i mulini a vento, è rassicurante vedere che c'è gente che crede ancora negli ideali di unità e fratellanza.
La Cina...la Cina fa paura. La Cina è un formicaio. Come combatti contro le formiche? Le formiche sono espressioni discrete della volontà del formicaio, se combatti contro una combatti contro tutte. Tempo addietro leggevo di formiche che, quando il nido è attaccato, si fanno letteralmente esplodere le budella, ricoprendo l'aggressore di sostanze acide e colloidali che lo bloccano a terra uccidendolo lentamente; altre invece si aggrappano con le mandibole agli invasori e li trascinano verso burroni da cui si lanciano a kamikaze. Come combatti contro un popolo di un miliardo e mezzo di persone condizionato alla fedeltà assoluta all'establishment, ed alla dedizione totale al lavoro? Forse vi ho già raccontato ìsto fatto: tempo addietro chiacchieravo con due amici cinesi, uno il mio collega, l'altra una cinesina non graziosissima ma, stranamente, con le tette grandi, cosa che mi fa venire voglia di scoparmela selvaggiamente. Per punzecchiarli, mi misi a chiedere "Ma voi che ne pensate di Taiwan?". Il mio collega si fece una risatina e si rifiutò di rispondere. La cinesina mi rivolse quel finto sorriso del cazzo proprio di tutti i cinesi e rispose con quella sua vocina sottile "Taiwan è come un bambino piccolo e la Cina è come la madre: il bambino fa i capricci e non capisce che la madre vuole solo il meglio...ma prima o poi si renderà conto che la mamma ha ragione".
Rimasi agghiacciato.