Ho avuto la fortuna anche se piccolo di vivere l'epoca di Maradona. Inutile ricordare cosa ha significato per Napoli squadra e Napoli città. Poi per un lungo periodo le strade tra noi e lui si sono divise per tanti motivi.
E' vero nel nostro periodo nero Maradona non è sembrato vicino a quella squadra e città che tanto dice e diceva di amare. E' pur sempre vero che quel Maradona stava uscendo da un periodo di devastazione fisica e mentale dovuta alla forte dipendenza dalla droga.
Non è vero però che non abbia speso parole di attaccamento per noi. Basta leggersi alcune interviste, guardarsi il film di Kusturica per capire quanto il legame per Napoli non sia finto, ipocrita o solo interessato. Che poi lui abbia sfruttato il nostro amore o che il Napoli abbia fatto lo stesso con lui questo non lo possiamo nascondere. Ogni legame affettivo è pieno di contraddizioni e ambiguità. Io però voglio ricordarmi del Diego che giocava al calcio perchè di questo si tratta. Oggi è un uomo consumato dai suoi errori, con tante storie da raccontare, con tante rughe e ferite. E' stato credo il più grande talento del calcio, ed il talento è un dono, non puoi insegnarlo, non puoi trasmetterlo. Diego non sarà mai per questo un allenatore nè tanto meno un dirigente di calcio, tenendo conto del suo carattere.
Quel Napoli, il suo Napoli è storia, non solo semplice passato e vivrà nei nostri ricordi e in tanti video. Oggi c'è un nuovo Napoli, e tanti ne sono passati prima di arrivare a questo e tutti per me sono sempre stati unici e con o senza Diego o altri campioni, sarà per me ogni volta unico.
Resta la maglia e l'amore che ci lega ad essa. Oggi al Napoli serve solo chi può essergli utile davvero sul campo e fuori e credo che Diego non possa essere uno di questi.