Alcuni hanno messo in discussione la connessione tra HIV ed AIDS, l'esistenza stessa del virus, o la validità delle attuali metodologie diagnostiche. I dissidenti criticano l'attuale approccio all'AIDS basato su HIV, affermando che ciò sarebbe sfociato in diagnosi inaccurate, terrorismo psicologico, trattamenti "tossici" ed al dispendio di fondi pubblici.
Queste considerazioni suscitano resistenze ed irritazione nella maggior parte della comunità scientifica, la quale accusa i dissidenti d'ignorare le chiare evidenze scientifiche sul ruolo causale dell'HIV nell'etiopatogenesi dell'AIDS, e di rappresentare, con le loro tesi indimostrate, una seria minaccia per la salute pubblica. Il dibattito e le controversie su questo punto, iniziate dai primi anni 80, continuano tutt'ora ed hanno suscitato infervoramenti intensi e profondi da entrambe le parti.
L'emergere di tali movimenti ed idee "negazioniste" ha portato quindi, da parte di oltre 5000 tra medici e scienziati (tra cui 11 vincitori di Premio Nobel), alla sottoscrizione dell'importante documento noto come Dichiarazione di Durban, nel quale si afferma che il legame causale tra HIV e AIDS è chiaramente definito, esaustivo ed univoco.
Le conseguenze pericolose del "negazionismo" si sono manifestate in maniera lampante in Sudafrica, dove politiche sanitarie relative all'AIDS basate su un approccio negazionista, e sull'uso di inefficaci rimedi tradizionali, hanno portato ad un'enorme diffusione del virus: si stima che il 20% della popolazione adulta sia sieropositivo[2], contro il 6,1% medio dell'Africa subsahariana[24].
WIKIPEDIA dice che l'Aids esiste, quindi io ci credo
