L'amico che gira sulle ciambelle gonfiabili dice di no. 
chi grillo? ci ho messo un pò per capirla

il discorso è complicato.
personalmente trovo straordinaria l'intuizione-base del mov5*, cioè la democrazia dal basso, partecipata attraverso le nuove tecnologie, che passa attraverso l'impegno sui territori dei 'militanti' attraverso l'associazionismo.
dall'altro lato mi sembra evidente che il buon beppe non può permettersi assolutamente di fare il cervello di questo movimento. personalità troppo caotica, sconclusionata, poco lineare; a volte prende lucciole per lanterne. Non ne sono mai stato 'fan'. Va bene a fare il motivatore, ma non di più.
Lo stesso movimento è molto acerbo. un impressione che ho avuto è che molti grillini siano più intelligenti e preparati del loro uomo-immagine, quindi farebbero bene a smettere di farsi dettare i concetti da dire e tentare delle elaborazioni politiche che vadano al di là dei famosi 5 punti programmatici (acqua ecc ecc). sarebbe utile che tanti ex-militanti delusi dei partiti di sinistra arricchiscano con le loro esperienze questo movimento, e che questo non si chiuda su posizioni dogmatiche (pensao al non-partito, al non-statuto... possono andar bene in un primo step, ma poi bisogna crescere). sarebbe anche utile che la rete sia usata non solo per decidere candidati e programmi, ma anche per far emergere ruoli che IMO servono al movimento per crescere: penso all'organizzazione, all'elaborazione di strategie, all'avere dei volti diversi da quelli di grillo da presentare in TV come portavoci.
Un ultima cosa sulle eventuali alleanze al di fuori del PD.
- sono assolutamente necesarie. è necessario in particolare dare un unità di azione e di obiettivi a quella massa critica (fatta soprattutto di giovani) che sta vedendo la luce grazie all'informazione in rete.
-è importante che certi percorsi non vengano discussi da singole personalità quali grillo e de magistris. il percorso ideale è quello per cui le
basi di differenti sogetti (politici ma nno solo, penso soprattutto ai tanti comitati civici presenti sul territorio) dialoghino tra loro abbandonando quell'autoreferenzialità che appartiene un pò a tutte le persone. Il passo successivo è quello di unire le forze proprio a cominciare dai territori, costituendo sezioni per stare vicino alle persone e andare incontro ai loro problemi, come faceva il Grande, Bel PCI di una volta. Questo è esattamente ciò che fa la lega per aumentare consenso (la paura certo, ma se stai lì sempre a contatto con la gente, questa avrà nei tuoi confronti una percezione di "diversità " rispetto ad altri soggetti.
lo stesso concetto di presenza sul territorio lo ha usato recentemente fini, parlando dei suoi circoli e sottolineando "non solo miltanti, soprattutto volontari"
per la lezione fanno 30€, grazie
