Ieri ho visto Povere creature del greco Lanthimos, non male anche se secondo me il rattuso aveva fatto meglio precedentemente. Mi ha ricordato come estetica e tematiche certa filmografia di serie B degli anni '70, su tutti il mitologico Il mostro è in tavola Barone Frankenstein del duo Warhol-Morrisey, girato in Italia con maestranze italiche, non a caso c'era anche lo zampino del grande Antonio Margheriti, ufficialmente come curatore degli effetti speciali e regista della seconda unità, ma ufficiosamente giro' gran parte del film perché Morrisey era sempre completamente fatto e Warhol passava il tempo a rattusiarsi su Joe Dallesandro. Tornando al film del greco, ovviamente la metafora è fin troppo facile sull'emancipazione femminile tramite il sesso, roba vecchia per l'appunto di 50 anni, ma che in questa opaca epoca bacchettona ha mandato in visibilio le neofemministe americane. Insomma niente di nuovo e originale se fossimo un mondo che ha memoria storica, mentre attualmente in un momento dove il cinema mainstream è morto e sepolto, è sembrato di vedere qualcosa di rivoluzionario.
Visto qualche giorno fa anche lo scorsesiano Killers of the Flower Moon, non male, migliore all'involontariamente comico e paratelivisivo The Irishman (De Niro e Joe Pesci a quasi 80 anni che dovevano interpretare due 30enni...ma daiii), anche se pure qua per via della durata smisurata, c'era puzza di fiction televisiva. Comunque a 82 anni a Scorsese si vuole ancora bene.
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