A me non ha esaltato tanto. Forse ero andato con l'idea di vedere un altro gordon gekko, e invece ho visto un "Memorie di Adriano"(Leite,non quello romano) in salsa yuppie. Non brutto, ma niente di che.
Invece secondo me la grandezza del film è proprio quella di liberarsi dalla trappola del contenutismo.
Scorsese è un regista capace, quando in vena, di cancellare il campo tra la filogenesi del film e la messa in opera.
Praticamente si parla il linguaggio offerto dalla macchina da presa, si ha la chiara percezione di saltare il medium della scrittura.
Taxi Driver caso principe, Casinò probabilmente quello più pertinente al film in questione (diversi incroci tematici e stilistici).
Il linguaggio proposto è quello del danaro, che in questo film è motore universale e unico registro espressivo, ben oltre lo steccato della parola e del giudizio morale.
Il danaro è l'orizzonte esistenziale, l'unico riconosciuto e condiviso, ciò che pone sullo stesso piano vittime e carnefici (quel che va in culo a Gramellini e agli altri mongoloidi) perché l'unica differenza tra chi specula e chi insegue il sogno di fortune promesse e volatili è la sola abilità nel maneggiare il denaro e stare al suo passo, comunicare con il denaro, vivere con - nel denaro (che non a caso in certe scene viene fisicamente indossato).
A conferma di ciò, gli unici due vincenti del film, Belfort ed il banchiere svizzero, posseggono una proprietà tale di "linguaggio" da esprimersi telepaticamente, senza bisogno di intendersi con le parole, un medium totalmente inadeguato alle velocità correnti.
Il ritmo frenetico e dionisiaco non agisce nel college party ammerecano da quattro risate in amicizia, ma è il campo di un orizzonte ontologico nuovo, che, è teatro di una drammaticità titanica.
Del resto cosa c'è di più cupo del delineare un mondo in cui la vittima non esiste, ed è ascrivibile piuttosto al concetto di aspirante carnefice, di perdente di un gioco violento a cui si sceglie, in molti casi, deliberatamente di partecipare?
In sostanza, il fallimento del sogno americano, ad uno stadio, quello attuale, in cui non esiste più un sostrato morale capace di discernere il diritto di tutti alla febbrile ricerca del piacere dal bisogno di porvi un freno.
Rapportando al caso italiano, dato che ormai va di moda in questo topic, mammagari cristo esistesse qualcuno che abbia portato la gente al bunga bunga, se non nello stucchevole film di consumo pornografico.
Il campo di gioco è quello, è lì la festa.
Invece per vent'anni abbiamo assistito ad un gramellinico vouyerismo bacchettone, che ha reso Berlusconi o chi per lui, un mostro alimentato dall'invidia taciuta del yuppismo sfrenato di chi biasima pubblicamente il lassismo morale ma corre a casa a farsi le seghe sulla Minetti.
In Italia il re non è mai stato nudo, per dirla in breve.
Scusate se mi sono dilungato e non mi rileggerò, ma ho letto troppa gente pariare nguollo a Scorsese, che cristo benedetto si è inventato il cinema. Ma perché esiste Fazio in televisione e ci sta la crema degli intellettuali confinata in qualche sitariello streuzo che non si caca nemmeno samthebam?