Il neo tecnico: "Match delicatissimo, dovremo dare tutto". Lavezzi arriva a Castelvolturno. De Laurentiis: "Dell'argentino parleremo lunedì. Inizia un nuovo ciclo, vedremo chi è da Napoli"
NAPOLI - Un match "delicatissimo" e con in più un nuovo caso Lavezzi. Inizia domani contro il Bologna il ciclo Mazzarri sulla panchina del Napoli. Un esordio non semplice perché arriva dopo la sosta delle nazionali e con l'ennesima vicenda legata al Pocho con cui dover fare i conti. Il neo tecnico partenopeo tiene alta l'attenzione su quello che si vedrà in campo. "Sono cosciente che domenica sarà la mia partita più difficile perché non ho ancora pienamente padronanza della situazione per varie eventualità e contingenze che non dipendono da noi ma dagli impegni che hanno avuto i nostri nazionali - spiega Mazzarri -. Però è un momento in cui si azzera tutto e si comincia una nuova avventura. Questo conta e per questo motivo dovremo dare tutto, al di là di chi indosserà domenica questa maglia".
SARA' DURISSIMA - "Sarà un match delicatissimo - continua l'ex allenatore della Sampdoria -. Chiedo perciò l'apporto dei tifosi affinché ci sostengano fino alla fine. Col Bologna non sarà dura, ma durissima. Hanno un allenatore esperto ed elementi di valore in rosa e per giunta come caratteristiche è una squadra che si esprime meglio in trasferta. Questo per noi è un momento di passaggio da una gestione all'altra e per questo ribadisco che sarà la partita più difficile del nuovo corso". Le prime impressioni a Napoli sono buone. "Per me il fascino di allenare questa squadra è un punto di arrivo importante. Dopo non ho bisogno di cercare altre panchine - spiega il sostituto di Donadoni -. Ai napoletani posso dire che tutte le mie squadre hanno un'anima e questa è la migliore garanzia per i tifosi. Questi ragazzi in campo daranno tutto quello che hanno".
LE CONDIZIONI DEI NAZIONALI - Impossibile non affrontare il caso relativo a Lavezzi, rimasto in Sudamerica e rientrato soltanto oggi. L'argentino è arrivato a Castelvolturno e parlerà faccia faccia con il tecnico. "Io ho un rapporto vero e franco coi miei giocatori e parto sempre dalla buona fede. Anche a me è capitato di smarrire il passaporto - spiega il tecnico azzurro -. Parlerò col ragazzo e chiariremo.
L'elemento oggettivo è che avrò poco tempo per valutare le condizione di alcuni nazionali. Restringeremo i tempi nelle ultime 24 ore. Anche Gargano ieri ha assistito all'allenamento per cercare di apprendere le nuove dinamiche, poi vedremo oggi come risponde alla fatica dei giorni passati. Lavezzi? Appena lo rivedrò di persona gli chiederò come sta fisicamente. A me ciò che interessa sono le condizioni fisiche dei ragazzi. Altri discorsi che non sono tecnici non appartengono direttamente a me".
LAVEZZI, NE PARLIAMO LUNEDI' - E di Lavezzi parla anche il presidente Aurelio De Laurentiis, che però rinvia tutti i discorsi al post Bologna "Dei problemi di Lavezzi - dice De Laurentiis - parleremo lunedì. Saranno valutate le ragioni, il perché del ritardo, cercheremo di capire cosa effettivamente è successo. L'importante in questo momento è la serenità dell'allenatore. Nel Napoli non c'è solo Lavezzi, ci sono 25 giocatori di livello". Ci sono problemi legati al contratto del Pocho? "Lavezzi - sottolinea il presidente azzurro - ha un contratto con il Napoli fino al 2013. Quindi, caso mai, la questione non è il rinnovo ma un prolungamento del contratto stesso. E' nelle condizioni per essere a posto e rendere per quello che è stato chiamato a fare".
VEDIAMO CHI E' DA NAPOLI - La parola d'ordine è ripartire perché, dice De Laurentiis, con l'addio a Marino e Donadoni inizia "un ciclo di partite molto importanti e delicate, non dal punto di vista matematico, ma per capire chi vuole e può rimanere nel Napoli e chi invece chi se ne andrà ". Da Montali non è arrivato nessun no per la carica di dg, tiene a precisare il numero uno partenopeo. C'erano problemi legati al mancato possesso del 'patentinò rilasciato da Coverciano per diventare capo della direzione tecnico. Sarebbe stato necessario aspettare alcuni mesi. Montali non ha voluto assumere, inoltre, il ruolo di consigliori dello stesso presidente forse perché si sentiva più a suo agio in quel primo incarico che era diventato, di fatto, molto difficile da assumere subito. Quanto al dg, annuncia De Laurentiis, "la scelta è stata fatta, c'è la contrattualizzazione. Manca solo la firma". Nessun nome, solo un identikit: esperienza nella gestione di grandi aziende oltre che nel calcio. Insomma "un vero manager".