Mazzarri: “Da oggi in campo solo chi sta al topâ€
Walter Mazzarri è stato protagonista del consueto appuntamento del martedì con i giornalisti nella sala stampa di Castelvolturno. “Bilancio da Bologna a Bologna? Parlo di prestazioni generalmente,ma i traguardi si valutano con i punti: in 19 partite le squadre accreditate per i primi 8-9 posti abbiamo fatto meno punti solo di Roma, Inter e Milan, e gli stessi del Palermo.
E comunque anche il distacco dalle grandissime, per valori e budget, è basso. Otto punti meno del Milan, sei meno di Inter e Roma. 10 punti più della Sampdoria, più della Juventus. Abbiamo fatto dunque qualcosa di straordinario. Considerando anche che la nuova gestione è entrata a far parte della società in un clima di profonda sfiducia per l’andamento delle prestazioni precedenti.
Nella prima gara col Bologna i nostri erano sfiduciati ed imbarazzati nelle giocate, e ricordo che dallo stesso ambiente del San Paolo traspariva questa sensazione. Se fossi arrivato alla prima giornata? Napoli è una piazza che mi piace da sempre, ho iniziato qua a fare il secondo di Ulivieri. Non vi ho mai riflettuto, mi ci sono buttato a capofitto.
C’era chi mi diceva “Non andare, a Napoli c’è una situazione difficileâ€. Proprio per questo invece appena mi hanno chiamato quest’avventura mi ha ulteriormente emozionato. Il tridente con Hamsik mediano? Faccio un esempio: durante la partita di Siena volevo far entrare Lavezzi per inserire un giocatore che saltasse l’uomo.
Optai per sostituire Denis alla luce di una serie di considerazioni. Se avessi dovuto guardare la prestazione di chi si muoveva meglio invece avrei dovuto togliere Quagliarella. Allora da oggi in poi guarderò il campo e basta: gli undici in campo saranno quelli che stanno meglio. Non ci saranno più priorità per nessuno.
Nei finali di campionato c’è bisogno ancora di più di avere equilibrio. Le tre punte più Hamsik al centrocampo vuol dire che tutti e quattro sono al top. Il gioco della squadra è ben delineato, tutti sanno quello che devono fare, dunque conta solo chi sta bene. Perchè buttiamo sempre la palla fuori (con riferimento al contropiede con la Roma vanificato dal ‘beu geste’ di Quagliarella)? Dovremmo fare come fanno gli altri: il fair play mi piace se c’è dappertutto.
Più fesso degli altri non voglio essere. Denis meglio a partita in corso? Premettendo che Quagliarella e Denis non hanno caratteristiche così lontane, non ci scordiamo che l’ultima vittoria in casa l’abbiamo ottenuta con l’infortunio di Lavezzi e l’ingresso di Denis. Tanto per sbugiardare la statistica che con Lavezzi in campo si vince di più.
Denis ha fatto ottime prestazioni avendo la sfortuna di non concretizzare tante palle gol, mancando nelle percentuali di realizzazione. Quindi ha giocato bene anche con Denis dall’inizio. Denis è il tipo di centravanti adatto al mio gioco? Amoruso, Bianchi, Bellucci, giocatori diversi tra loro, quando li ho allenati hanno fatto cose incredibili, superando i loro record personali.
Quindi la prima punta se è buona e si muove bene è ok, che sia pesante o leggera non conta. Contano solo i meccanismi: la mia idea di calcio è quella del calcio totale: tutti si inseriscono e tutti coprono. Pareggite? A parte Cagliari e Catania abbiamo sempre giocato bene, ed abbiamo affrontato sempre formazioni in forma.
Vedi Siena. Ripeto: purtroppo ci siamo abituati tutti troppo bene. L’approccio è sempre quello giusto o ci vuole lo schiaffo per destarci? Quando andiamo sotto è chiaro che si getti il cuore oltre l’ostacolo. Se lei vede la partita col Genoa si è arrembato sullo 0-0. Con la Sampdoria invece ci andò bene, partendo nella ripresa come se stessimo 0-2.
Con la Roma devo capire il perchè di quei 10-15 minuti iniziali del secondo tempo. Ma nel primo tempo giocavamo benissimo. In altri momenti Rinaudo avrebbe concretizzato e non ciccato clamorosamente la palla solo davanti al portiere della Roma. Ci bastano dieci minuti di appannamento per prendere due gol.
Quindi non c’è altra strada per noi: macinare gioco e cercare di avere meno possibile la fissazione del gol. E se son queste le vacche magre c’è da essere felici, perchè la squadra tiene botta e gioca bene. Poi tornerà il momento in cui gli episodi torneranno a sorriderci. Il Palermo? Ha una rosa forte e completa, la pronosticavo come diretta concorrente anche quando stava sei punti sotto.
Una delle ultime domande viene da Carlo Alvino, che chiede al Mister per quale ragione, con prestazioni superiori ai numeri, che determinano grande euforia da parte del pubblico, il Napoli non dichiara in modo forte che si punta alla Champions. “Per la matematica potremmo arrivare anche terzi, ma noi addetti ai lavori non possiamo prescindere dai valori.
Si guardi alla Juventus, che in questo momento è a pari punti con noi. Noi abbiamo il dovere di non sbagliare nulla. Voglio creare i presupposti, anche di entusiasmo, per ripartire un altro anno, senza farle vivere la sensazione che magari arrivare quinti possa rappresentare un fallimento“. “Bologna? La speranza di ottenere qualcosa anche in trasferta è il vero salto di qualità fatto da questo gruppo. Oggi si va su ogni campo pensando di vincere contro qualsiasi squadraâ€.