Miccoli segna ma non esulta: l'ex leccese esce dal campo a testa bassaDelio Rossi: «Sapevo che per lui non era una partita facile. Il cambio? Una scelta tecnica»
PALERMO - La felicità di un gol ma anche tanta amarezza per Fabrizio Miccoli nella gara di domenica tra Lecce- Palermo. L'ex salentino, in rete su punizione dopo 45' (1-1, prima il vantaggio di Giacomazzi), non ha esultato, anzi, ha risposto a testa bassa all’abbraccio collettivo dei compagni. Allo stesso modo è uscito dal campo dirigendosi verso lo spogliatoio da cui non è più rientrato.
UNA PARTITA DALLE MILLE VARIABILI - «Cambio per stress nervoso? No, è stata una scelta tecnica. Quella contro il Lecce non era una partita come le altre», ha dichiarato il tecnico dei siciliani, Delio Rossi, che non fa drammi sul caso. «Era una partita dalle mille variabili. La stanchezza per gli impegni ravvicinati, il romanticismo che accompagnava la gara, gli infortuni che avevamo. Era necessario - dice - saper gestire bene le cose. Nel primo tempo abbiamo giocato con la difesa rabberciata, anche se in questo reparto non saremo mai impenetrabili. Poi nella ripresa abbiamo giocato venti minuti da Palermo ed abbiamo fatta nostra la partita. Le qualità ci sono, ma talvolta ci perdiamo e ci specchiamo un po' troppo».
LA VICENDA MICCOLI - Del legame tra Miccoli e Lecce se ne era già discusso nei giorni scorsi, ma nessuno si aspettava che il capitano rosanero, ex leccese, arrivasse a tanto. Troppo lo sconforto per la rete realizzata alla squadra della sua città. Delio Rossi giustifica così il cambio. «Si è trattato - dice - di un cambio puramente tecnico. L’ho visto un po' fermo nel primo tempo e ho deciso di cambiarlo. Avevo l’ok dai medici per Hernandez per mandarlo in campo per quindici minuti. Mi sono assunto la responsabilità di farlo da subito e l’ho schierato subito in campo». Gli fanno presente che, mentre scendeva il tunnel degli spogliatoi, Miccoli sfilava la fascia di capitano. Rossi ribadisce: «Normale che per lui non fosse una gara facile, lo sapevo anche perchè conosco troppo bene Fabrizio. Nell’intervallo l’ho visto in un angolo dello spogliatoio e mi è sembrato quasi contrito. Lui non mi ha detto o chiesto nulla. Gli comunicavo la mia decisione, lui la ha accettata: anche se nel suo intimo, forse, l’ha approvata di malavoglia. Dobbiamo costruirci il futuro partita dopo partita. Ora non pensiamo alla classifica. L’unica certezza è che, con questa vittoria, siamo salvi».
LA RISPOSTA DI DE CANIO - Sul fronte opposto il tecnico del Lecce Luigi De Canio tende a sottolineare che «la disattenzione in occasione del pareggio di Pastore ha segnato un evidente calo di tensione nella squadra. Ci siamo disuniti troppo, non riuscendo a reagire come avremmo dovuto. Il Palermo ne ha approfittato grazie anche alle giocate di qualità dei suoi uomini. Senza nulla togliere al valore degli avversari, noi ci abbiamo messo del nostro in questa sconfitta».
