Autore Topic: Muore l'infermiera che protestava per lo stipendio  (Letto 1075 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline mv80

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 8514
  • Sesso: Maschio
Muore l'infermiera che protestava per lo stipendio
« il: 14 Maggio, 2010, 16:15:48 pm »
Si svenò per mancato stipendio da Asl muore infermiera dell'ospedale San Paolo

Aveva protestato per il salario non corrisposto, togliendosi 150 millilitri di sangue al giorno. E' morta ieri Mariarca Terracciano: aveva raccontato la sua storia a una tv privata

NAPOLI - Mariarca Terracciano, infermiera napoletana di 45 anni in forza all'ospedale San Paolo, è morta dopo tre giorni di coma. Si era tolta 150 millilitri al giorno per quattro giorni, per protesta contro il mancato pagamento degli stipendi nella Asl Napoli 1. E aveva raccontato e mostrato la sua durissima forma di protesta per le telecamere di un'emittente privata partenopea, Julie Tv.

Il documento è finito su YouTube, facendo il giro il mondo. "Sto anche facendo lo sciopero della fame", dice Mariarca, rivolta alla telecamera. "Può sembrare un atto folle, ma voglio dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sul sangue di tutti. Vedere il sangue rende evidenti le difficoltà  nostre e degli altri ammalati". Ed era del suo sangue che parlava. Mariarca, madre di due figli di 10 e 4 anni, aveva interrotto la sua protesta il 3 maggio: quel giorno il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, riuscì a sbloccare gli stipendi. Troppo tardi per la Terracciano. Ora i suoi amici la ricordano anche sul web con una pagina su Facebook: "Io ricordo la lotta di Mariarca Terracciano".

Lunedì scorso è stata colta da malore mentre si trovava al lavoro, nel reparto maternità  dell'ospedale San Paolo, nel popoloso quartiere di Fuorigrotta. Entrata in coma, Marianna è morta ieri. Il decesso è stato attribuito ad arresto cardiocircolatorio. Non ci sarà  inchiesta, ma è stata disposta l'autopsia. La donna aveva disposto la donazione di cuore, rene e organi, che le sono stati espiantati dopo il decesso.

Per l'ematologo Bruno Zuccarelli non stati i prelievi forzati a provocare la tragedia: "Una donazione di sangue è di 500 millilitri. A meno che la signora non avesse condizioni cliniche già  compromesse", il gesto di togliersi 150 millilitri al giorno per quattro giorni "non avrebbe dovuto avere conseguenze. Piuttosto, se stava male o se la vicenda è andata oltre i quattro giorni, bisognava bloccarla. Purtroppo la protesta della signora - prosegue Zuccarelli - è la punta di un iceberg, la spia di quale possa essere il disagio di una famiglia, magari monoreddito, che si trova a dover affrontare scadenze e pagamenti". Per i colleghi dell'infermiera, però, è stato inevitabile collegare la sua morte alla condizione di stress di cui la donna soffriva da troppi giorni.

La donna, sempre in prima linea nelle rivendicazioni della sua categoria, aveva contratto di recente un mutuo per l'acquisto di una casa: causa il ritardo nel pagamento degli stipendi, per far fronte alla rata Mariarca era stata costretta a chiedere un prestito. "Di fronte a una morte del genere dev'esserci massimo rispetto, ma per amor di verità  occorre anche evitare strumentalizzazioni e collegamenti azzardati", dichiara Mario Santangelo, ex assessore alla Sanità  della giunta regionale guidata da Antonio Bassolino. "Appare difficile che quei prelievi di sangue abbiano potuto causare una morte improvvisa, soprattutto perché la crisi ha colpito la signora una settimana dopo la sospensione della protesta".

Per Ciro Signoriello, vicepresidente del gruppo Pdl al consiglio comunale di Napoli, si tratta di "una brutta pagina legata ai bisogni e all'esasperazione. Sempre più spesso nella nostra città  si ripetono drammi connessi a vertenze legate al mondo del lavoro". In questo dramma "non possono non essere ravvisate responsabilità  quantomeno morali di quanti hanno dissipato e dilapidato immense risorse pubbliche nell'ambito della sanità ". Si tratta, sottolinea Maurizio Di Mauro, direttore sanitario del San Paolo, di un dolore per tutti: "Mariarca era una di famiglia, qui siamo tutti parte di una squadra". La Asl 1, la più grande d'Italia, ha pagato con ritardo gli stipendi di aprile ai suoi diecimila dipendenti perché non c'erano più fondi a disposizione. 

L'appello in TV

http://tv.repubblica.it/edizione/napoli/non-le-pagano-lo-stipendio-infermiera-si-svena-e-muore/47101?video=&pagefrom=1
Secondo dati Opta, David Lopez ha avuto ben il 90% di Pass Success, su ben 81 Touches. E' un rapporto molto buono

guallera

Re:Muore l'infermiera che protestava per lo stipendio
« Risposta #1 il: 14 Maggio, 2010, 17:51:01 pm »
Mio padre la conosceva, una volta un loro collega organizzò una cena a casa sua ed era presente anche lei col marito. Lascia due figli non ancora grandi ed un marito architetto, che purtroppo poco tempo fa era rimasto senza lavoro.
Pace all'anima sua.

Offline napoletanocrociato

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 5503
  • Sesso: Maschio
  • Degno erede di Ernesto a Foria
Re:Muore l'infermiera che protestava per lo stipendio
« Risposta #2 il: 14 Maggio, 2010, 17:55:34 pm »
Quindi una situazione familiare molto provata complessivamente..
RIP.
Lascia due figlie...