Vattene Amore
Il Pocho lascia, Napoli lo saluta. Niente sarà più come prima...
Una Napoli ferita, trafitta dalla lapalissiana e fulminea scelta del Pocho, arrivato alle falde del Vesuvio cinque anni orsono come un fulmine, una scossa elettrica di guizzi e fantasia, di scatti e serpentine, giusto in tempo per entrare nel cuore della gente, capace di riesumare antiche sensazioni, palleggiando nel volano dei ricordi persino con il dio Dio del "fùtbol".
Il Pocho ha scelto, dubbi ormai non ve ne sono, a dispetto di un silenzio dettato più dalla necessità e dalla deontologia che da reale insicurezza. Arrivederci amore ciao...Andrà all'Inter, che Napoli se ne faccia una ragione, è tutto fatto. Cinque anni di contratto, 3,8 milioni più bonus a salire fino a 4,6 milioni a stagione, la maglia numero 21 nerazzurra ad avvolgerlo nella sua nuova vita, una colonia di connazionali sull'uscio di Appiano Gentile gli stenderanno tappeti e comitato di accoglienza.
Finirà così la storia infinita tra il Pocho e Napoli, lo scugnizzo mancato, la simpatica canaglia che ha perso l'occasione per divenire simbolo del multiverso pallonaro tinto d'azzurro. Qualcuno lo rimpiangerà, altri lo ringrazieranno col sorriso, altri ancora lo odieranno: è così che va il calcio.
Stracciato in mille pezzi lo stereotipo dell'argentino che a Napoli si sente a casa, si è sempre detto così no?Il Pocho non lo è e non lo è mai stato, anzi, semmai il contrario.
Napoli gli è sempre stata stretta, ha, invece, sempre amato Milano, l'isola felice in questi anni di prigionia dorata, ora finalmente realtà quotidiana.
Napoli e Lavezzi, Lavezzi e Napoli, storia di una passione affievolitasi, dissipatasi nelle esasperazioni di una città che non sa Amare se non stritolandoti. Nessun rancore, qualche lacrima, quella si, è normale, le conseguenze dell'Amore, è sempre così.
La trattativa è definita, per sommi capi. L'Inter scucirà 15 milioni cash, solo parte del totale della clausola e vicino agli euro metterà il cartellino di Goran Pandev, valutato 7 milioni dal Napoli e poi un altro giocatore da scegliere e su cui non c'è ancora accordo, il Napoli vorrebbe Ranocchia, l'Inter offre un giocatore tra Juan, Faraoni, Coutinho.
Non Pazzini, che lascerà Milano, ma più per tornare a Firenze o al massimo per accasarsi alla Lazio, dove giocherebbe titolare.
De Laurentiis, una volta ceduto Lavezzi, che si congederà in pompa magna con una conferenza a Castelvolturno, in cui spiegherà alla città le sue motivazioni, si concentrerà sul mercato in entrata.
Il primo step sarà incontrare Edinson Cavani, per blandirlo tra un bicchiere di champagne ed un assegno a nove zeri, ci sarà il prolungamento con adeguamento dell'attuale contratto.
De Laurentiis sottoporrà al Matador un contratto principesco, si vocifera di 3,2 milioni di euro premi esclusi, il centravanti va blindato e stretto al petto, è lui la stella che illuminerà il futuro del Napoli.
Ma come è spiegabile questa inversione di tendenza?E perchè non trattenere anche Lavezzi con le stesse armi?
Ci sarebbe una risposta, l'unica peraltro ad avere in sè una stizza di plausibilità: il Napoli vuole disfarsi di Lavezzi, per una serie di motivi e di valutazioni di carattere anche tecnico. Di Cavani no, mai.
Se lo potrà permettere, il Napoli, anche perchè ora più che mai le voci di un possibile ingresso di investitori d'Oriente si fa sempre più plausibile e concreto. Non si sa chi sarà, ma pare proprio che sarà.
Dopo aver incatenato a sè Cavani, il presidente passerà a Mazzarri, con il quale è già fissato un incontro a Roma il martedì dopo la finale di Coppa Italia, che si giocherà sempre nella capitale.
I due dovranno incontrarsi per parlare di tante cose, il futuro in primis. De Laurentiis proporrà a Mazzarri il rinnovo per un altro anno ancora, scadenza 2014, con ritocco verso l'alto degli emolumenti.
E Mazzarri che farà? C'è chi dice che accetterà di buon grado e continuerà a guidare la sua creatura anche il prossimo anno. Le voci di dentro, invece, avanzano qualche dubbio. Già perchè pare che Mazzarri stavolta porrà dei paletti sul programma tecnico: top players, uno per reparto, altri tenori da aggiungere a quelli che rimarranno. Se il presidente non dovesse accettare, le sue dimissioni sarebbero la naturale conseguenza.
Per il Napoli assecondare la richiesta di Mazzarri significherebbe due cose: aver capito che per vincere servono i grandi giocatori, implementare una nuova politica gestionale: salary cap aumentato e progetto giovani accantonato.
Che farà De Laurentiis? Noi crediamo che accoglierà, almeno in parte, le richieste di Mazzarri, giunto ormai ad un bivio: vincere o regredire? Essere o non essere, questo è lo snervante dilemma su cui si interroga anche la tifoseria azzurra.
Qualora dicesse di no, Walter Mazzarri lascerebbe Napoli e si accaserebbe a Roma, sponda giallorossa, sempre che Sabatini non chiuda prima per Montella, trattativa tutt'altro che conclusa.
La nebulosa azzurra sta, dunque, per diradarsi e sarà fatta luce su tanti aspetti che riguardano il futuro del Napoli.
Dopo la finale di Coppa l'orizzonte sarà di certo più chiaro, non su Lavezzi, quello già lo è.
Noi ce lo ricorderemo sempre in quell'immagine fissa nella memoria, con quella chioma lunga e quella pancetta, così arrivò cinque anni fa, il volto del bambino, quel destino da scugnizzo, quando il Pocho stava bene e rideva, e se rideva non mangiava e se non mangiava non lo prendeva nessuno... "Vattene Amore", corri ora più di prima, lontano da qui e non guardarti mai più indietro. Noi non lo faremo.
By Vlad. È fatta.