oggi la dichiarazione di pozzo su sanchez mi ha fatto venire in mente un topic che apri un utente su napolimerdazine, qualche settimana fa. vuò vere chillu strunz tenev ragion??? 
ve lo posto:
Notizie estrapolate da Sea Sport.
SpoilerPresupponendo che siano rimasti a leggere questo topic solo quegli utenti che
non ricadono nelle due categorie sopra riportate, mi accingo a spiegare il
"segreto" di quella bomba che ho preannunciato ieri.
Gli ultimi giorni di calciomercato si sono caratterizzati fondamentalmente per
due casi: quello di Inler e quello di Sanchez. A questo punto potreste dire: "e
che c'entra la trattativa su Inler con quella per Sanchez?". In reltà lo svizzero
ha a che fare con il cileno come il cacio sui maccheroni o la mozzarella sulla
pizza o trovate voi un'altra metafora.
Partiamo dall'elvetico (è noto che gli svizzeri siano più puntuali degli altri!): nei
giorni scorsi, il procuratore Lamberti si lamentava, tra lo scetticismo infarcito di
insulti dei tifosi napoletani, del fatto che il Napoli non lo interpellasse per
concludere il contratto con il suo assistito. In realtà il "povero" Dino affermava
il vero e quello che appariva ai più solo come un suo tentennare per ricavare
maggiori profitti dal Napoli rappresentava un infinitesimo della verità di fondo.
In sostanza, non era Lamberti a non voler ancora chiudere il discorso con gli
azzurri, era De Laurentiis che, per le ragioni che sto per esporre, aveva deciso
di rimandare il tutto; e questo non perchè il produttore fosse in dubbio
sull'acquisto di Inler che, anzi, aveva già deciso di concludere ma perchè stava
per inventarsi l'affare dell'anno!
In tutto questo mistero si inserisce, come nei migliori romanzi gialli, quel tipo di
personaggio un po' grottesco, ma in realtà senza alcuna importanza, che crede,
insieme al lettore, di avere un ruolo determinante: la Juventus!
Il mistero sulla trattativa rimandata tra il Napoli, da una parte, e il suo
procuratore, dall'altra, nasce un mese fa, quando stava per accadere il più
incredibile colpo di mercato italiano degli ultimi decenni per i termini economici
che lo avrebbero caratterizzato. Nel triangolo Milano-Torino-Barcellona, entro il
quale si stava svolgendo (come ben sapete) con un turbinìo di telefonate, fax,
incontri ed offerte varie, la trattativa per Sanchez, si abbatte l'uragano
De Laurentiis che spazza via, come fossero leggere inbarcazioni a vela, le
velleità dei tre super club europei. Che cosa accade?!
Il produttore telefona al presidente dell'Udinese, Giampaolo Pozzo, e gli
conferma la volontà di acquisire il cartellino di Inler ma, nel contempo, di voler
mettere sul piatto non i già pattuiti15 milioni per lo svizzero ma 50 milioni in
contanti (questa la voglio ripetere: 50 milioni in contanti, veri, freschi, sonanti)
per prendere tutto il "pacchetto"; Inler e Sanchez! Il presidente Pozzo, davanti
a tale proposta, fatta di solo denaro ed in contante, accetta l'offerta e i due
presidenti decidono di incontrarsi per mettere nero su bianco. Vengono, per
rispetto, avvisati i tre clubs interessati al cileno di un'offerta economicamente
irrinunciabile e che verrà chiusa entro poche ore. Il Napoli aveva sbaragliato la
concorrenza di tre cosiddetti top clubs che non potevano, nel caso di Inter e
Juventus, o non volevano, nel caso del Barcellona, mettere sul piatto della
bilancia solo denaro cash. Nello specifico, la Juventus, quella messa peggio,
aveva offerto 20 milioni più alcune contropartite tecniche, peraltro, non di
grande valore,; l'Inter aveva promesso 25 milioni (e a rate) più notevoli
calciatori come Santon, il Barcellona, 30 milioni (in due rate) più due giovani
promesse della cosiddetta cantera catalana. Comunque, i due contraenti, De
Laurentiis e Pozzo, fanno preparare dai loro consulenti legali o professionisti
(come li avrebbe chiamati Corbelli), tutta la documentazione necessaria per il
passaggio al Napoli dei due calciatori. I due si incontrano alla Filmauro e sono
pronti, come si suol dire a mettere nero su bianco. Resta solo (si fa per dire,
solo) il fatto di concludere la trattativa tra il Napoli e i procuratori dei due
calciatori. Inler accettata l'ingaggio di 1,6 milioni di euro propostogli dalla
società partenopea. Resta da convincere il cileno. L'offerta del Napoli è di 2
milioni di euro netti a stagione più incentivi. Dopo un po' di tira e molla,
Sanchez accetta e tutto sta per accadere secondo i voleri di De Laurentiis e,
permettetemi di dire, con l'animo in visibilio di Pozzo le cui pupille assumono
l'icona dei dollari come quelli di zio Paperone di fronte a tante monete d'oro.
Ma, a questo punto, quando proprio non te lo aspetti (è proprio il caso di dire)
arriva il colpo di scena che, come capita in questi casi, fa più male a colui che
vedeva moneta piuttosto che a quello che aveva visto i cammelli. Di bei
cammelli, infatti, ne puoi trovare ancora, ma di monete d'oro in giro, di questi
tempi, è difficile avvistarne il luccichio! Il colpo di scena è rappresentato dal
fatto che l'Inter fa una proposta al cileno apparentemente irrinunciabile: 3
milioni e mezzo netti a stagione! Sanchez che non è zio Paperone come Pozzo
ma neanche un carmelitano scalzo, fa presente ai contraenti, tramite il suo
procuratore, di questa novità e rinuncia alla trattativa. Pozzo, da parte sua, che
vuole dare i cammelli solo in cambio di denaro, non cede all'Inter e la
situazione va in standby.
In sostanza, abbiamo, da una parte, il Napoli che ha i soldi per acquisire
Sanchez, ma non vuole sforare con gli ingaggi e, dall'altra parte, l'Inter che
non ha il denaro fresco per il cartellino ma ha l'accordo con il calciatore. Il più
arrabbiato di tutti è, comunque, Pozzo che perde tanto danaro; così arrabbiato
che dice a De Laurentiis di dover alzare il tetto ingaggi se vuole concludere
affari di questo tipo. Pozzo è così arrabbiato che decide di dire anche
pubblicamente (come avrete avuto modo di sentire ieri) che De Laurentiis deve
decidersi a ragionare da grande e deve essere più "allegro" con gli ingaggi. In
realtà Pozzo non lo dice per il bene del Napoli ma per il "bene" suo!
A questo punto, voi direte: "ma, allora, Deldino, il Napoli non ha concluso
nessun affare bomba e perchè, ieri, dicevi che abbiamo scassato?"
Vi rispondo subito! Noi abbiamo scassato per due motivi: il primo perchè il
Napoli ha dimostrato di essere l'unica società italiana (questa la voglio ripetere
per l'orgoglio che mi dà: l'unica società italiana) e una delle pochissime in
Europa ad avere risorse vere, fresche mentre altre società devono ricorrere a
varie alchimie come le contropartite tecniche che, a volte, come nel caso della
Juve, fanno ridere i polli oltre che i Pozzo! Il secondo motivo l'ho anticipato
poco sopra dicendo che di cammelli pregiati ce ne sono e come in giro ed è
proprio uno di questi cammelli che il Napoli ha praticamente acquistato e che vi
dirò nelle prossime ore.
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La trappola per il sorcio cileno ideata dal gatto e dalla volpe va avanti
secondo le modalità che la strana coppia aveva delineato un mese fa,
contestualmente alla tattica per costringere il pignolo svizzero ad abbassare
le proprie pretese economiche a vantaggio del Napoli e, nello stesso tempo,
in favore del Pozzo consapevole che solo la società del machiavellico
partenopeo avrebbe potuto garantirgli un prezzo molto elevato.
Qualcuno dirà che tra sorci, gatti, volpi, non ci capisce nulla! (Peppino De
Filippo). Pozzo e De Laurentiis hanno approntato un piano che nella sua
realizzazione soddisferebbe entrambi; il primo, sotto l'aspetto pecuniario, il
secondo, sul versante tecnico e di appeal societario. Il piano, per chi non lo
conoscesse ancora, prevede l'acquisto di Inler e Sanchez da parte del Napoli
e il rigonfiamento della borsa dei Pozzo grazie all'introduzione di 50 milioni
di euro.
L'ideazione di una strategia per ottenere quello che, apparentemente,
dovrebbe essere conseguito con la semplice transazione merce-danaro dal
venditore all'aquirente è necessitata dalla circostanza che, in questo caso, le
merci non sono inanimate, ma vive e parlanti e, cosa ancora peggiore, con
il brutto vizio di pensare! Il padrino di De Niro, infatti, come si sa, non vuole
che i diritti sullo sfruttamento dell'immagine siano lasciati al sorcio cileno e
all'orologio svizzero, i quali, conseguentemente, sarebbero orientati ad
approdare su altri lidi dove, tra debiti, imbrogli o, addirittura, soggiogamenti
e schiavizzazioni di interi popoli, si è più propensi a rinunciare a tali diritti
che, secondo le logiche più elementari del mercato (come capita, ad
esempio, nel mondo editoriale), spetterebbero ai titolari delle prestazioni e
non a chi ne detiene la paternità. Ma, come si potrebbe ben dire in questi
casi: "facimmec 'e fatt nuost!" ovvero, non abbiamo il pulpito dal quale poter
predicare visto che siamo così propensi a razzolare!
Si è deciso, in sostanza, di aspettare che per il sorcio e l'orologio svaniscano
gli sguardi di altri club che non possono garantire danaro vero ai Pozzo ma
solo gabbie faraoniche per le bestioline. Mentre per lo svizzero tutto è stato
semplice grazie al babbasone del suo manager che, tanto la volpe quanto il
gatto, si sono rivoltato e rigirato a piacimento, facendolo cuocere nell'acqua
juventina dandogli l'illusione che si trattasse di olio e, per giunta, del più
pregiato, per il sorcio cileno le cose sono più difficili, vuoi perchè i
procuratori sudamericani sono figli di buone donne, vuoi perchè ci sono
davvero alcune società grosse interessate. In poche e teatrali parole: "adda
passa' o mercato!"
Ultimamente, si è andato delineando chi, tra la coppia di furbastri, abbia il
ruolo della volpe: è il presidente De Lauerentiis. Lo si è compreso (e,
soprattutto, lo ha capito Pozzo) negli ultimi giorni quando il produttore gli ha
fatto capire sullo Yacht a Capri che, se non dovesse riuscire la trappola, il
prezzo pattutito per Inler non sarebbe più lo stesso, considerato che gli altri
possibili acquiranti si sono dileguati. "Tutto è nelle mie mani e nelle mie
disponibilità!" ha fatto intendere De Laurentiis a Pozzo che è stato colto da
un mal di mare improvviso, nonostane la barca fosse ben ancorata e ferma
sulle calme acque del golfo.
E, intanto, in un altro mare, caro a noi del golfo come un fratello di sangue e
di storia, un vecchio lupo (tanto per rimanere nell'ambito animale) ha
telefonato alla nostra volpe e, ridacchiando con i pochi denti che gli sono
rimasti, gli ha detto: "amico mio, tu, a Napoli, hai un gran bel gregge di
tifosi; e tu sai che cosa ci vuole per un gregge!........ah!....ah!....ah!....ah!