L'Unione Sarda - Cagliari, in arrivo la partita dell'anno
Dalla vittoria miracolosa, al 3-3 dell'andata: sfida mai banale
22.04.2010 09:54 di Nicola Adamu articolo letto 25 volte
© foto di Federico De LucaMai banale, spesso da infarto, sempre ricca di soddisfazioni per il Cagliari, mai sconfitto dal Napoli da quando a capo della società partenopea c'è Aurelio de Laurentiis. C'è poco da girarci intorno, è la sfida dell'anno, per i tifosi rossoblù, che non hanno mai digerito l'atteggiamento dei sostenitori partenopei nell'ormai lontano giorno dello spareggio con il Piacenza per non retrocedere (15 giugno 1997, 3-1 per gli emiliani) e neanche quello delle autorità di pubblica sicurezza, il cui comportamento provocò le proteste istituzionali, oltre che dei semplici tifosi.
EMOZIONI Da allora, Napoli-Cagliari e viceversa è stato un confronto duro, emozionante, ricco di gol e di capovolgimenti di fronte. E poco importa che, dal punto di vista della classifica, la gara di domenica prossima abbia una qualche importanza solo per il Napoli, che spera ancora di conquistare il quarto posto e accedere così ai preliminari di Champions League. Per i tifosi rossoblù è la partita dell'anno. Punto e basta.
ORTICARIA A De Laurentiis sarà già venuta l'orticaria. Da quando è presidente (2004), la sua squadra ha militato nello stesso campionato del Cagliari per tre stagioni. Nel 2007, nella gara d'esordio del campionato, il Cagliari di Giampaolo sbancò il San Paolo (che festeggiava il ritorno della squadra azzurra nel grande calcio) con un perentorio 0-2 firmato da Matri e Foggia su rigore. La partenza a razzo era un'illusione. Ben presto, Giampaolo andò in crisi, fu sostituito prima da Sonetti e poi da Ballardini, che prese la squadra con un piede e mezzo in serie B. Il Cagliari-Napoli di quella stagione entrò nella storia: sotto per il gol di Hamsik, il Cagliari pareggio al 92' con Matri e vinse al '94 con Conti, per sommo dispiacere dell'ex Edy Reja che, essendo squalificato, assistette allibito dalla tribuna al tracollo in extremis della sua squadra. Da lì inizio la rinascita del Cagliari, che si salvò con una giornata di anticipo.
CAPITANI CORAGGIOSI La stagione successiva fu carica di amarezza per De Laurentiis. All'andata al San Paolo, il Napoli scattò con il solito Hamsik, a cui replicò Lopez. Lavezzi, a dieci minuti dal termine, riportò avanti i suoi ma il solito Conti, nel recupero, acciuffò i partenopei. Un pareggio firmato dai due capitani di Allegri. Al ritorno, con Donadoni in panchina al posto di Reja, i rossoblù, lanciatissimi, si sbarazzarono dell'inerme avversario con le reti di Jeda e Lazzari.
FUOCHI D'ARTIFICIO A dir poco pirotecnica la partita d'andata. Un ottimo Napoli si portò in vantaggio con Lavezzi dopo ventuno minuti e raddoppiò con Pazienza al 20' della ripresa. Partita chiusa, a prima vista. Invece, il Cagliari ebbe un sussulto clamoroso: gol di Larrivey alla mezzora, pareggio di Matri al 35', sorpasso incredibile al 90' di Jeda, entrato in campo al posto di Cossu quaranta secondi prima e al suo primo pallone toccato. Tutto finito? Macché. In un finale caotico (Lavezzi scagliò il pallone addosso a Allegri), Pazienza, al 96', ebbe la lucidità per infilare alle spalle di Marchetti il pallone del 3-3. Con queste premesse, ipotizzare l'ennesima partita spettacolare non è azzardato.