Gli addetti portano il sistema a un punto di rottura, e l'errore di progetto è la classica goccia che fa traboccare un vaso già ampiamente colmo.
Da quelle parti...a Fukushima è successo ben di peggio, con un errore ancora più marchiano in costruzione.
Senza contare che solo 14 mesi fa nella civile Italia è caduto un ponte in cemento armato per bugie e incuria.
Il senso della serie è proprio che il sistema politico non conta niente, anzi quelle scene nella centrale si verificano tali e quali ogni giorno nel civile occidente. E che se non ci ripigliamo, il collasso è vicino uguale.
Che a Fukushima sia successo di peggio è indubbio, partendo dal presupposto che per me parlare di nucleare oggi (nonostante gli enormi vantaggi economici) è un delitto in partenza. Un paese sviluppato come il Giappone poi non ha scusanti.
Sul ponte Morandi non mi esprimo proprio, è una cosa che tutt'oggi mi terrorizza solo al pensiero.
Ad ogni modo la mia lettura della faccenda e della serie è leggermente diversa. Ci ho visto una critica verso quella che era diventata l'URSS a quei tempi, un autentico regime obsoleto con ambizioni geopolitiche aldilà delle proprie capacità che ha finito per rendere il motore della propria idea politica (il popolo) un veicolo, talvolta sacrificabile, verso il quale ottenere poteri e risultati. Non a caso questo atteggiamento è stato la miccia che ha dato il via alla demolizione totale di tutto il sistema. Tutto parte dai test, dalla voglia di spingersi oltre, oltre i difetti strutturali, oltre la preparazione inadeguata degli addetti, ad ogni costo, con l'ossessione americana dietro l'angolo e le ambizioni personali che hanno finito di guastare il tutto, a mio avviso un pensiero che cozzava malamente con l'ideologia di base sulla quale è stata edificata un'intera società.
Gli addetti sono vittime di una seconda ideologia volta al voler primeggiare ad ogni costo, sacrificando ogni valore, morale e non, e tutto partiva da Mosca e dal Comitato.
Poi magari mi sbaglio, sulla faccenda ammetto di saperne molto meno di voi che ne siete appassionati e avete passato giornate sui libri.