Autore Topic: Messi vince il pallone d'oro  (Letto 10152 volte)  Share 

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Offline 814ckp0w3r

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #40 il: 23 Marzo, 2010, 12:48:07 pm »
Innanzitutto dovrebbe giocare con l'argentina, visto che per ora è stato lui il vero problema dell'albiceleste, molto più di Diego.
Sbagli. Il solo e vero palcoscenico sul quale mostrare se sei il più grande è il san paolo. :contract:

Offline peppe9

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #41 il: 23 Marzo, 2010, 12:48:48 pm »
Sbagli. Il solo e vero palcoscenico sul quale mostrare se sei il più grande è il san paolo. :contract:
Ed io che stavo pensando ad una sfida a colpa di pippate :doh:


guallera

Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #42 il: 23 Marzo, 2010, 12:52:53 pm »
Se Messi dovesse fare un mondiale come quello fatto da Diego nel '86, allora si è più forte di Maradona...che a 23 anni era diventato quasi un peso per il Barcellona.

Offline Boston George

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #43 il: 23 Marzo, 2010, 12:55:51 pm »
io quoto bleck.
luammc stu dubbio  :look: ma no per noi, per lui.  :patt:

Offline 814ckp0w3r

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #44 il: 23 Marzo, 2010, 12:58:07 pm »
io quoto bleck.
luammc stu dubbio  :look: ma no per noi, per lui.  :patt:
il fatto è che a noi ci servirebbe una prima punta :look:

Offline napoletanocrociato

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #45 il: 23 Marzo, 2010, 13:02:32 pm »
MILANO — Lionel Messi è arte in movimento, supersonica, inafferrabile. Quando credi di averlo acchiappato, lui, come un Valentino Rossi del pallone, non c'è già  più, già  oltre la curva, oltre un difensore e poi un altro e un altro ancora, finché la palla è in rete e tu non sai perché. Se un marziano scendesse sulla terra e volesse capire chi è quel fenomeno di cui si parla anche lassù nell'iperspazio, basterebbe fargli vedere il secondo dei tre gol segnati domenica al Saragozza: partenza a 40 metri dalla porta, dribbling, corsa con la palla incollata al piede, doppio dribbling e tiro incrociato imparabile. Ma, soprattutto, un tackle vinto all'avvio dell'azione con un centrocampista grosso il doppio di lui.

Il segnale che la Pulce è diventata un gigante, la conferma dell'analisi che fece un giorno Manuel Estiarte, il più grande pallanotista della storia: «Le probabilità  che Messi esca sconfitto da un impatto corpo a corpo sono elevate. Ma prima devono riuscire a raggiungerlo...». Come Messi non c'è nessuno e non tanto per le statistiche e il palmarés, comunque notevoli. Come Messi non c'è nessuno perché nessun calciatore riesce a mixare con tanta naturalezza talento e lavoro, Raffaello e la Playstation, football postmoderno e un'antica felicità  da pomeriggio all'oratorio. «Quando ci gioco contro — ha detto un difensore del Saragozza stordito e ammirato come uno che ha appena sentito per la prima volta Jimi Hendrix suonare — mi sembra di tornare ai tempi della scuola. Allora c'era sempre quello che segnava dopo aver scartato tutti, il fenomeno. Tu provavi a fermarlo, ma lui era di un'altra categoria». Andrés Iniesta, suo compagno al Barcellona e uno dei giocatori più forti del mondo, ha spiegato con sintesi perfetta la differenza fra Lionel e gli altri: «Tecnicamente fa le stesse cose che faccio io. Solo che le fa a una velocità  impossibile». Appunto: un dribbling è un dribbling, un dribbling così è solo un dribbling alla Messi.

Un gesto diventato griffe ma nato come strumento di sopravvivenza. A 10 anni infatti Leo smise di crescere: ormone della crescita inibito, una rara forma di nanismo come ombra sul calcio e sulla vita. In Argentina nessun club aveva i 600 dollari al giorno per pagargli le cure. Lo fece il Barcellona, il cui osservatore, vedendolo la prima volta giocare, parlò di un «predestinato». Messi lasciò Rosario con la famiglia, destinazione Europa. Crebbe in tutti i sensi nel Barà§a, lavorando e soffrendo: «Ero sempre il più piccolo di tutti — raccontò una volta — ma non potevo permettermi di fare vedere il dolore: al Barà§a dovevo tutto». Correre veloce, non farsi prendere, nascondere il pallone: erano le uniche armi per sopravvivere. Leo guarì e da due anni ha risolto anche i suoi residui problemi muscolari grazie a un intervento sull'alimentazione (basta con quel cioccolato con cui spesso si presentava all'allenamento...) e a un fisioterapista personale. A 22 anni — stipendio di 10 milioni a stagione e clausola rescissoria di 250 milioni — Messi oggi è considerato il numero uno al mondo. Il suo presidente Joan Laporta va oltre e lo definisce «il migliore della storia».

Ma confrontarsi con la storia vuol dire confrontarsi, naturalmente, con Diego Maradona. Con lui Messi condivide l'origine povera, il fisico, il sinistro, il Barà§a e persino un inquietante gol in fotocopia: quello che, fra lo stupore del mondo, segnò al Getafe nel 2007, identico al dettaglio a quello celeberrimo di Maradona in dribbling all'Inghilterra al Mondiale del Messico nel 1986. Nessuno però può essere più diverso da Diego per due motivi. Il primo è che Lionel è tutto casa e calcio. Vive con la famiglia fuori Barcellona, mai un gossip, mai un vezzo da star, una fidanzata sconosciuta, poche interviste perché, in effetti, ha poco da dire, sponsor freddi. Come accadeva con Maradona, però, i compagni lo amano. «Voi vi entusiasmate alle partite, noi queste cose le vediamo tutti i giorni», dicono ammirati come tifosi Xavi e Puyol, non due qualunque. Leo ricambia con gesti semplici e decisivi, come lasciare al sempre più periferico (e, al confronto, banalissimo) Ibrahimovic il rigore del 4-2 a Saragozza. Il secondo motivo di differenza con Maradona è che Leo deve ancora incantare e vincere un Mondiale con l'Argentina. Nel 2006 era troppo giovane, quest'anno avrà  il suo Paese sulle spalle. Dicono che la nazionale sia il punto debole del ragazzo, ma il c.t. Diego — che un giorno, da esperto di entrambe le materie, disse che «vedere giocare Messi è meglio che fare sesso» — non ha dubbi: il ragazzo in Sudafrica sarà  il leader assoluto della squadra. Se davvero è il nuovo Maradona è venuto il momento di dimostrarlo.

Offline Boston George

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #46 il: 23 Marzo, 2010, 13:09:13 pm »
Testimone oculare, vittima sacrificale, spettatore privilegiato. Matteo Contini, quasi trent’anni e quasi 200 partite tra Serie A e Liga, domenica è stato travolto dal ciclone Messi. Arrivato in prestito dal Napoli al Saragozza lo scorso gennaio, il difensore lombardo ha retto per oltre un’ora e nel finale ha offerto a Colunga i due assist per i gol del Saragozza, ma la sua serata è stata segnata dalle finte «maradoniane» di Messi. In un’occasione Leo lo ha bruciato per segnare il 2-0, in un’altra Contini lo ha atterrato in area: rigore. «Me lo sogno la notte. Inutile cercare scuse, in questo momento nell’uno contro uno non ti dà  chance. Per fermarlo ci vuole fortuna e il raddoppio dei compagni. Non sono arrivati..».

Facciamo partire la moviola. Messi la punta, lei cosa fa? «Io guardo il pallone, e almeno a livello teorico non lo perdo mai di vista. Dico teorico perché evidentemente non basta: la rapidità  dei movimenti è tale che a un certo punto quando decidi d’intervenire e pensi di prendere la palla lui l’ha già  spostata. Quindi o colpisci l’aria o la sua caviglia: nel primo caso se n’è andato, nel secondo è stato rigore ».

Dov’è la chiave? «Nella velocità  di piedi e gambe. Si ferma, riparte, si ferma di nuovo, accelera, tutto in frazioni di secondo. Tu gli vai dietro, ma la sua rapidità  crea un buco temporale tra la sua azione e la tua reazione».

Si era mai trovato in una situazione del genere? «Solo con Pato, che ha caratteristiche molto simili per velocità  d’esecuzione e modo di puntare l’avversario».

Messi è il più forte del mondo? «Premesso che non ho giocato contro Rooney e Cristiano Ronaldo, penso di sì. Però aggiungo una cosa: mi piacerebbe vederlo in Italia. Secondo me avrebbe vita più dura, certe reti farebbe più fatica a segnarle. Prendiamo il secondo gol: lui è bravissimo perché va a recuperare palla a metà  campo. Poi decide per l’azione solitaria, ma quando batte il nostro portiere ha saltato solo due uomini, non 3 o 4. Ha dovuto far fuori Jarosik, che è l’altro difensore centrale, uscito lontanissimo dall’area a fare quello che doveva fare un centrocampista. Poi ha saltato me ed era già  davanti al portiere. In Italia ci sono meno spazi, i difensori sono meno soli».

Che tipo è in campo? «Tranquillo, silenzioso, incita i compagni, non si lamenta se gli stai addosso. Parla poco, non ha neanche bisogno di chiamare la palla perché i suoi sanno già  dov’è o dove andrà . Mi sembra un tipo molto umile, assolutamente non sbruffone, non cerca lo scontro, la provocazione, pensa solo a mettere le proprie grandi qualità  al servizio dei compagni. E per quanto mi diceva Lavezzi è un ragazzo eccezionale anche fuori dal campo, per nulla montato, non si crede superiore agli altri».

Lei pensa già  al suo futuro? «Per ora penso solo a salvare il Saragozza, cosa lunga e complicata. L’esperienza spagnola mi piace, vedremo».

Lei e Messi insieme al Napoli? «ride :look: »

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #47 il: 23 Marzo, 2010, 13:11:21 pm »
Se Messi dovesse fare un mondiale come quello fatto da Diego nel '86, allora si è più forte di Maradona...che a 23 anni era diventato quasi un peso per il Barcellona.

quoto, e onestamente spero per lui e per l'Argentina che ci riesca. Ricordiamoci che prima del mundial mexicano neanche Diego aveva fatto ancora faville con la nazionale, venendo molto criticato
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline signor groucho

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #48 il: 23 Marzo, 2010, 15:44:28 pm »
Vedete, la differenza è ancora tutta là : di Messi si dice che è il Valentino Rossi del pallone per esaltarlo. Però, contemporaneamente, se si vuole esaltare Valentino Rossi, si dice che è il Maradona della motocicletta...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline Artem Dzyuba

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #49 il: 23 Marzo, 2010, 16:17:55 pm »
Messi è più veloce di Diego,ma ha molta meno tecnica e visione di gioco,inoltre non tira le punizioni e fisicamente è molto meno tosto, a lui preferisco Cristiano Ronaldo.Comunque questo paragone del cazzo mi fa troppo girare le palle,solo per quel goal di merda al Saragoza,dove c'è un essere ridicolo che perde uno scontro fisico con Messi,quindi curati e mangiati 7-8 kg di carne,e nessuno che gli sfonda le gambe con una bella scivolata a piedi uniti.
Adda venì Baffone!

Offline Jena Plissken

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #50 il: 23 Marzo, 2010, 17:00:53 pm »
e nessuno che gli sfonda le gambe con una bella scivolata a piedi uniti.
Quel giorno sara' la morte del calcio.

Offline themast

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #51 il: 23 Marzo, 2010, 17:15:34 pm »
sti paragoni hanno rotto il cassio  :zzz: quando dimostrerà  di essere il più forte di tutti i tempi sarò il primo a dirlo, ma mo che non si può proprio accostare fa girare un po' i coglioni

Online calvin

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #52 il: 23 Marzo, 2010, 17:22:48 pm »
Oggettivamente è impossibile paragonarli per tante cose, come sempre accade con i calciatori soprattutto di epoche diverse.....ma io ho visto 5 anni di Diego al SanPaolo e penso che Messi è ancora molto lontano dall'essere Diego su tantissimi punti, poi diego non ha mai avuto un Barcellona, ha giocato solo con un ottimo Napoli e con una discreta argentina (non mi parlate di Barcellona dove ebbe problemi di mabientamento e poi fu rotto malamente).

Io credo che a certi livelli conta tantissimo quell'aurea di mito che ti circonda e la considerazione lascia il campo della tecnico-tattica per entrare in quello della poesia....ora per me Diego era poesia, Diego quando giocava (soprattutto in certe partite che decideva di vincere) dava un'aura e una illuminazione al campo che nessuno per ora ha dato mai più.....vi giuro che lo penso oggettivamente e non perchè vestiva la maglia che amo.



p.s. giusto per fare un esempio Diego ha fatto il "goal più bello della storia del calcio" (che per me non è il suo più bello) ai quarti del mondiale, contro una squadra superiore e soprattutto in una delle partite di calcio più tese della storia perchè una partita che seguiva una guerra sanguinosa e soprattutto una ferita all'orgoglio e alla dignità  della gente argentina.
« Ultima modifica: 23 Marzo, 2010, 17:24:46 pm da calvin »
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline themast

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #53 il: 23 Marzo, 2010, 20:07:20 pm »
messi dovrebbe entrare in più azioni , per il momento entra solo in alcune azioni, che guarda caso poi sono decisive   :brr:

Offline djcarmine

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #54 il: 23 Marzo, 2010, 20:41:35 pm »
Vedete, la differenza è ancora tutta là : di Messi si dice che è il Valentino Rossi del pallone per esaltarlo. Però, contemporaneamente, se si vuole esaltare Valentino Rossi, si dice che è il Maradona della motocicletta...

 :bacino:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline kurz

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Re:Messi vince il pallone d'oro
« Risposta #55 il: 06 Aprile, 2010, 12:35:55 pm »
Calcio, re Messi tifa per il Napoli e Lavezzi: "Meritano Champions e Mondiali"


Trentaquattro gol e la stagione non è ancora finita. «Fenomeno io? Divido i meriti con la squadra». Lionel Messi, il Pallone d’oro 2009, la stella del Barà§a campione d’Europa e dell’Argentina candidata al Mondiale, parla del Napoli, di Lavezzi e della partita di Roma, perché l’Olimpico è uno stadio magico per lui. Il Pocho è tornato ad altissimi livelli: gol e assist. Potrà  partecipare ai Mondiali? Â«àˆ un grandissimo giocatore e penso che sarebbe un ottimo partner per tutti gli attaccanti, non solo per me. Certo, Lavezzi ha concrete possibilità  di andare in Sudafrica». All’Olimpico c’è Lazio-Napoli: questo stadio è un gradito ricordo per Messi. «Nello scorso maggio il Barcellona ha vinto qui la Champions. Sono sensazioni che non si possono descrivere, i migliori ricordi possibili: attimi di autentica felicità Â». Questa partita è Zarate contro Lavezzi, talenti argentini. «Hanno caratteristiche differenti ed entrambi sono utili per le loro squadre». Il Napoli ha un feeling particolare con gli argentini. Conosce Denis e Campagnaro? «Più German, che ha giocato con me nella Seleccion, che Hugo. I miei connazionali e i loro compagni stanno attraversando un brillante momento». Ci sono argentini che Messi consiglierebbe a De Laurentiis? «Ci sono moltissimi giocatori di grande livello: di queste scelte deve occuparsi chi ha una migliore conoscenza rispetto a me». Il Napoli è lanciato verso l’Europa: sarà  possibile vederlo un giorno in Champions contro il Barà§a? «Certo. In questo momento il Napoli è in un gruppo di squadre e sta lottando per raggiungere l’obiettivo». Qual è il segreto di Messi? E dove vuole arrivare dopo aver vinto tutto nel 2009? «Niente segreti, soltanto il lavoro. Miglior giocatore al mondo? àˆ un complimento che apprezzo, ovviamente. I miei obiettivi sono vincere la Liga e i Mondiali. Il Pallone d’oro non ha cambiato il mio modo di essere: conferma soltanto che ho lavorato bene e che la squadra mi ha aiutato a raggiungere questi livelli». Maradona le ha fatto tanti complimenti. «Lo ringrazio, ma so che devo continuare a lavorare. Spero che tutto il gruppo possa alzare al cielo la coppa del mondo, perché in una squadra non c’è uno che vale più di un altro. Che l’Argentina sia la migliore nazionale bisognerà  dimostrarlo sul campo, dove Maradona lavora tanto, come noi». Più dura la strada verso le semifinali di Champions per il Barcellona dopo il 2-2 sul campo dell’Arsenal? Teme l’Inter, possibile prossima avversaria? «Sarà  un vantaggio giocare in casa, ma dovremo fare tutto bene per superare gli inglesi. L’Inter? Forte, ha la personalità  che le impone Mourinho».


:sad:

gesucrì