Su Facebook aveva parlato di qualcuno che ficcasse una "pallottola in testa" al premier
Denuncia di due consiglieri Pdl, e durissima condanna del partito modenesePd, coordinatore di circolo evoca killer"Mi scuso con tutti e mi dimetto"ROMA - "Mi scuso con tutti, a partire da Berlusconi, e mi dimetto, attendendo dal partito eventuali provvedimenti nei miei confronti. Il mio è stato un linguaggio che nessuno dovrebbe avere, tantomeno uno che si occupa non solo della propria vita, ma anche di quella degli altri". Così il coordinatore di un circolo del Pd e membro della segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Modena, Matteo Mezzadri, chiude il caso nato da un suo commento su Facebook.
"Ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi!", aveva scritto Mezzadri nel suo commento sul social network, e queste parole avevano provocato lo sdegno di due esponenti del Pdl emiliano, Enrico Aimi e Bruno Rinaldi.
Poi le scuse e le dimissioni. Il Partito democratico modenese le ha subito accolte. "Mezzadri è autore di gravissime dichiarazioni nei confronti del Presidente del Consiglio, pubblicate nei giorni scorsi su Facebook, di cui solo oggi i dirigenti del partito sono venuti a conoscenza", spiega Tommaso Fregni, coordinatore provinciale di Generazione democratica di Modena.
"Non c'è spazio nella nostra organizzazione - ha aggiunto Fregni - per chi utilizza un linguaggio violento che nulla ha a che fare con il confronto politico e la dialettica delle opinioni. Le parole usate da Mezzadri non possono essere giustificate in alcun modo, sono estranee alla cultura di Generazione democratica e agli ideali di quei giovani che ogni giorno si impegnano per rinnovare il linguaggio e il modo di fare politica nel nostro Paese".