Qualcuno ha scritto che la volgarità é "l'immortale sulla terra", la vocazione dell'uomo, la sua malattia.
D'altra parte non c'è mai stato scrittore, artista, politico o uomo di cultura che non abbia denunciato tracce di volgarità nella propria epoca. Eppure la sensazione è che dalla fine del secolo scorso ad oggi la volgarità sia diventata qualcosa di più complesso e inafferrabile. La percezione è che la villania sia parte integrante della nostra vita, costituisca la matrice profonda del tessuto sociale in grado di condizionare azioni e giudizi.
Quello che una volta veniva stigmatizzato come comportamento triviale e grossolano, come atto di maleducazione - spesso confinato nella sfera privata - oggi supera i limiti imposti dalla decenza, oltrepassa il contesto personale e diventa modello di comportamento pubblico, condiviso. Coinvolge la gente comune, gli intellettuali, i media, gli uomini pubblici. Piccoli o grandi, maschi o femmine. Inonda case, strade, banchi di scuola, luoghi di lavoro, studi televisivi, redazioni dei giornali, aule parlamentari. Una specie di nuovo valore sociale: da accettare, o addirittura da premiare.
La volgarità rinvigorisce un concetto, consolida l'identità individuale o di gruppo, garantisce credibilità e vigore a una iniziativa. E soprattutto rende più forte, meno vulnerabile chi la usa; stabilisce la ragione e il torto, favorisce il consenso. E poiché la forma sa diventare facilmente sostanza, il passo alla violenza, alla discriminazione, al fanatismo, all'intolleranza è breve. Così, la legittimazione della volgarità - nelle parole e nei fatti - rischia di certificare e dare credito a comportamenti e azioni fuori di ogni regola o convenzione.
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Affatto, io adoro la volgarità . Mi piace contaminare le mie frasi con parolacce di vario genere, mi piace la reazione che queste parole suscitano nell'interlocutore, a prescindere dal livello di formalità della mia conversazione.
Noto che molte persone tendono a demonizzare la volgarità , appunto come è scritto sù in neretto, chiaramente in alcuni costesti "sarebbe" buona norma non essere volgari e sicuramente la volgarità accomuna certe categorie di persone non proprio degne di stima. Io invece provo a giocare con i taboo delle persone, con il loro senso del pudore e quando riesco a destabilizzare qualcuno godo come un maiale.