Questo Mondiale è la sconfitta degli allenatori-protagonisti. Domenech, Lippi, Capello, Dunga, Maradona, tutti esaltati, tutti intoccabili e incriticabili, tutti impegnati a pensare più al proprio successo personale, a difendere le proprie idee, a litigare con la stampa, che al bene della nazionale.
E intanto in semifinale ci stanno i Low e i Van Marwijk, onesti e seri professionisti che pensano ad allenare e non a selezionare e che propongono un calcio concreto e moderno.