Autore Topic: Il porto delle nebbie (Marcel Carnè, 1938)  (Letto 3761 volte)  Share 

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Offline wendell

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Il porto delle nebbie (Marcel Carnè, 1938)
« il: 07 Marzo, 2010, 13:21:39 pm »


Dal romanzo Le Quai des brumes (1927) di Pierre MacOrlan. Arrivato a Le Havre per imbarcarsi clandestinamente per il Venezuela, Jean, disertore dell'esercito coloniale, fa diversi incontri tra cui Nelly..
Crepuscolare, pessimista, torbido. Tra le vette del realismo poetico. La nebbia è allegoria del torpore nel quale sono immersi i protagonisti. Riescono ad emergere i sentimenti, ma sono richiamati alla penombra da un contesto sociale dal quale non è possibile emanciparsi, da un destino che li ingabbia e mortifica.
La subalternità  è il fil rouge della cinematografia francese dagli anni venti fino alle soglie della Nouvelle Vague. Qui si reincontrano le atmosfere di Fievre di Louis Delluc e si anticipano i temi (la macrostoria che prevarica i percorsi individuali) trattati in Casablanca dieci anni dopo.
Straordinario lirismo.

Voto: ****
« Ultima modifica: 19 Marzo, 2012, 16:31:59 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.