MELBOURNE (AUSTRALIA), 31 gennaio - Ancora lui, Roger Federer. àˆ il fenomeno svizzero il campione degli Australian Open 2010, primo grande torneo della stagione conclusosi sul cemento di Melbourne. Nella finale di oggi c'è stata poca storia, così il "Mostro" di Basilea si è imposto contro lo scozzese Andy Murray per 6-3 6-4 7-6 in 2 ore e 41' di gioco. Come già contro Tsonga in semifinale, anche contro Murray Federer ha dominato nei primi due set. Lo testimonia il dato che tra semifinale e finale non ha lasciato agli avversari neppure un set e ha ceduto solo venti giochi, sette Tsonga e 13 a Murray.
SEDICESIMO SLAM - E adesso lo svizzero è diventato inavvicinabile: conquistando il suo 16° titolo dello Slam (4 Australian Open, 1 Roland Garros, 6 Wimbledon e 5 US Open),allunga al comando di questa speciale classifica, staccando l'americano Pete Sampras, fermatosi a quota 14. «Ma questo è il primo titolo del grande Slam che vinco da papà (in precedenza c'era riuscito Agassi nel 2003 n.d.r.) - ha precisato dopo il match un commosso Federer - e questo significa moltissimo per me. Mi si apre un mondo davanti. Oggi ho giocato un tennis fantastico, e sono al settimo cielo. Quanto a Murray, gli dico che gioca troppo bene per non vincere un torneo dello Slam: prima o poi succederà , ne sono certo». Intanto però nei primi due set della finale odierna in campo c'è stato solo Federer, ancora affamato di successi nonostante le tante vittorie già ottenute, i record e le responsabilità del suo nuovo ruolo di padre. Murray è rimasto in partita solo nel terzo set (durato un'ora e dodici minuti), quando al sesto game ha strappato il servizio al rivale ed è poi andato a servire sul 5-3. Ma Federer è stato bravo a rientrare grazie ad un passante giocato tra i piedi del britannico, che ha messo in rete, e poi ha "affossato" sempre in rete un rovescio al termine di un lungo scambio. Decisivo il tie break in cui il n° 1 del mondo ha chiuso 11-9 al terzo match point, dopo aver annullato al rivale cinque set point che avrebbero portato Murray al quarto set allungando così la sfida.
LACRIME MURRAY - A fine partita, e mentre parlava per congedarsi dal pubblico, Murray è scoppiato a piangere. «Voglio congratularmi con Federer, quello che ha fatto oggi è stato incredibile, ho visto un giocatore straordinario - ha detto con molto fair play -. Spero di tornare qui e di poter vincere, intanto mi dispiace per tutti quei tifosi che mi hanno sostenuto, qui e da casa. Posso piangere come Roger (che si commuove spesso n.d.r.), peccato che non possa vincere come lui».
VENTIDUE FINALI, SEDICI VITTORIE - Per Federer, al quarto successo in Australia, è stata la 22ª finale in uno Slam e la 18ª delle ultime 19 disputate nei quattro principali tornei del mondo (Melbourne, Parigi, Wimbledon e US Open): allo svizzero manca solo quella di Melbourne 2008, quando venne battuto in semifinale da Novak Djokovic, poi vincitore del torneo. Per battere altri record, non gli rimane che guardare all'universo femminile: 18 titoli del grande Slam non li ha vinti nessun tennista, mentre fra le donne ci sono riuscite Martina Navratilova e Chris Evert, che diventano quindi l'obiettivo del prossimo sorpasso che il fenomenale svizzero vuole effettuare. Federer era già certo di restare numero 1 del mondo a prescindere dal risultato della finale contro Murray. Lo scozzese invece domani salirà al terzo posto, con Djokovic numero 2 dietro Federer. Nadal da numero 2 scenderà a numero 4: ciò vuol dire che il muscoloso spagnolo uscirà dal podio mondiale dopo quattro anni e mezzo.