Autore Topic: Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)  (Letto 718846 volte)  Share 

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Offline WhiteManCanJump

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2700 il: 01 Settembre, 2010, 22:08:31 pm »
scusate ma fassone che deve dire che è arrivato 15 giorni fa.
:maronn:
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline bart

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2701 il: 02 Settembre, 2010, 12:59:20 pm »
scusate ma fassone che deve dire che è arrivato 15 giorni fa.
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quello che si occupa dei conti è Chiavelli. l'incarico di Fassone è un altro...

Offline Freddo

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2702 il: 02 Settembre, 2010, 13:01:34 pm »
Dalle ultimi dichiarazioni di Dela si capisce che il presidente spera di tornare a fare film in america con gli introiti del Napoli. Io questo capisco, non so voi...
Con Ancelotti a prescindere.....

Offline BattitoAzzurro

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2703 il: 02 Settembre, 2010, 13:06:31 pm »
Secondo me siete voi che lo sottovalutate...opinioni.

Ti quoto!

Offline angels

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2704 il: 02 Settembre, 2010, 14:44:51 pm »
"Chiunque è andato via lo ha fatto perché lo ha voluto. Comunque, il nostro vero rimpianto di mercato è Victor Ruiz. Peccato. Santacroce? àˆ una risorsa del club da proteggere e sviluppare. Il tempo dimostrerà  che noi crediamo in lui. Non esiste nessun caso", queste le dichiarazioni del ds Riccardo Bigon riportate da 'Il Mattino'.

Offline bart

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2705 il: 02 Settembre, 2010, 18:36:45 pm »
I mille progetti di De Laurentiis: Totò in 3D. E poi America, Cina, India e Brasile

di Boris SollazzoCronologia articolo31/08/2010

«Il mondo sta cambiando rapidamente e l'orientamento del pubblico sta diventando sempre più difficile da prevedere, mentre si moltiplica l'offerta di nuove forme di intrattenimento. Nonostante ciò, Aurelio De Laurentiis è sempre stato in grado di rimanere in contatto con i gusti del pubblico. àˆ veramente l'unico produttore italiano che ancora emana quella grandeur genuina data da un rapporto simbiotico con una vasta audience. Aurelio ha un innato radar per le pulsioni pop, ha senso degli affari e una reale disponibilità  a rischiare».


Così Variety, con le parole dell'editore capo del suo gruppo, Tim Gray, all'Hotel Danieli di Venezia, ha consegnato il Variety Profile in Excellence ad un orgoglioso Aurelio De Laurentiis. All'uomo che «con le sue commedie di Natale ha una storia da fare invidia a qualunque produttore di Hollywood, o dovunque nel mondo». All'uomo a cui Gray e il cinema americano sperano di porgere «quanto prima un ben tornato a Los Angeles». E il mercato del cinema americano è un'avventura incompiuta che il presidente di Filmauro (e del Napoli Calcio) desidera riprendere.

Racconta De Laurentis: «Ho lasciato l'America, senza lasciarla. L'ultima riunione che ho fatto lì la conclusi con questa frase: vediamoci qui fra 20 giorni. Era il 2004. Stavamo organizzando il tour mondiale di Sky captain and the world of tomorrow. Era il 7 agosto, volevo fare 15 giorni di pausa a Capri e lavorare sul film di Natale. Ci riaggiornammo al 3 settembre. Ma dopo 4 giorni di vacanza, io, digiuno di calcio, vidi dal giornale che il Napoli era in bancarotta, c'era il timore che potesse ripartire dall'Eccellenza o al massimo dalla serie C. Come un pazzo andai in tribunale e comprai questo titolo vuoto. Il giorno dopo cominciarono i guai, avevo solo 2 settimane per fare la squadra. Non potevo fare nient'altro, ero risucchiato in questa nuova avventura e il guaio è che il calcio è un film in progress senza mai un finale. Ora però, col nuovo assetto societario del Napoli, avrò più tempo: voglio tornare in America, riaprire la mia casa e provare a fare cinema nel momento più difficile».

«Con la drammatica recessione in atto - spiega il produttore si fanno solo film indipendenti da 2 milioni di euro o blockbuster da 200. Io voglio provare a mettermi nel mezzo. E poi voglio lavorare nei nuovi mercati: Cina, India, Brasile, con autori, attori e tecnici del luogo». Si dichiara felice del premio ricevuto in laguna dalla più importante rivista di cinema americana, commentando che «forse mai, o comunque da molto tempo questo premio non andava a un produttore. Una figura molto sottovalutata in Italia, mentre negli Stati Uniti è quasi un coautore. Non a caso i grandi registi vogliono figurare spesso anche come produttori».

Sul recente colpaccio Robert De Niro, non si sbilancia. Â«àˆ ancora troppo presto, di sicuro c'è che potrà  aprire molte porte all'estero per Manuale d'amore 3. Non dimentichiamo però che già  il primo capitolo fu licenziato, venduto in più di 20 paesi. Comunque in questi giorni stiamo ancora lavorando molto sulla sceneggiatura di questo terzo episodio (sempre in mano alla «triade» formata dal regista Veronesi, da Chiti e da Aiello), perchè io ho sempre investito moltissimo sulla scrittura, ed è forse il motivo per cui ho fallito pochissimo. Ricordo ancora il primo film che diresse per me Carlo Verdone, «Il mio miglior nemico». Non era abituato al mio metodo di lavoro, all'attenzione con cui lavoro sullo script. Alla discusione della sua decima stesura, lui pensò che non volevo fare il film e si arrabbiò. Poi capì e mi richiamò e discutemmo insieme le varie scelte«.

Spiega il suo approccio, spesso contestato dagli addetti ai lavori e in particolare dai (re)censori. «Alla Filmauro ci poniamo sempre al servizio del pubblico e questo non piace a molti critici, che vorrebbero forse una maggiore spontaneità . Noi cerchiamo sempre di capire come una storia possa essere presa dal pubblico, perchè la storia non appartiene solo all'autore». Con la solita decisione, disegna la sua idea di cinema, condannando i «film specializzati» o le differenziazioni tra cinema di genere o d'autore.

«Pensate ad Hitchcock e ai suoi film di genere, è in tutte le classifiche stilate sui miglior film della storia del cinema. Io credo, semplicemente, che tutti sono autori, l'unica divisione che puoi fare è tra chi sa fare cinema e chi non è capace. Spielberg ha fatto un film come «Lo squalo», una pellicola d'autore sulla costruzione della paura, e l'ha fatta senza mostrare l'oggetto della stessa, qualcosa di geniale. E Kubrick non faceva forse film di genere? Parliamo del più grande regista di tutti i tempi insieme a Kurosawa e Fellini».

Torna indietro, ai ricordi, per parlare del suo paese e di un difficile presente. «Ho sempre avuto un enorme amore per mio padre, un grande amico e insegnante, per questo decisi di rimanere in Italia, anche se lui stesso mi spingeva verso l'America. E in questo paese così complicato ho prodotto e distribuito centinaia di film e ne ho sbagliati forse l'1%, indovinando autori come Peter Weir e Barreto, per dirne solo alcuni». Aneddoti, intuizioni - da American Pie a Il cacciatore di aquiloni - analisi: nell'incontro con la stampa De Laurentiis ripercorre il suo metodo, unico e particolarissimo. Con uno sguardo sul futuro.

«A Lione porteremo con Monicelli, Amici miei,che stiamo restaurando. Restaurerò anche, portandolo sicuramente a un festival e uscendo nelle sale in 300 e 400 copie, Il più comico spettacolo del mondo, ovvero Totò in 3D». Una chicca, uno scoop direttamente dal passato: il produttore parla di un'opera girata con la tecnica Podelvision, acronimo-abbreviazione di Ponti-De Laurentiis Vision, sistema originale che sostituiva le cineprese Mitchell alle Eclair: una parodia del kolossal circense di Cecil B. De Mille Il più grande spettacolo del mondo, in cui Totò riprese un personaggio che fu di James Stewart, e che fu il primo film italiano in 3D.

Aurelio De Laurentiis: mille ne pensa, e mille ne fa.

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-08-31/laurentiis-toto-america-cina-191536.shtml?uuid=AYD87VLC#continue

Totò in 3D?! :buondio:

Offline SalvyTheCrow

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2706 il: 02 Settembre, 2010, 20:46:19 pm »
dico solo una cosa:


Come ci si può affidare a uno così?  :maronn:
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Offline Gerardo Petti

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2707 il: 02 Settembre, 2010, 20:49:59 pm »
dico solo una cosa:


Come ci si può affidare a uno così?  :maronn:


Bale mi fa cagare a spruzzo, è un caprone.

Offline Dude

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2708 il: 02 Settembre, 2010, 20:50:29 pm »
 :ciglia:
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Offline djcarmine

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2710 il: 03 Settembre, 2010, 10:46:40 am »
ma l'idea di fare le stelle nello stadio della juve con annessa pubblicità  che provoca fiumi di sciorda viola sono roba sua? allora questo veramente non dorme la notte per pernsare come arraffare soldi..................tenero  :sad:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Puck

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2711 il: 03 Settembre, 2010, 11:21:43 am »
non ci doveva essere un nuovo innesto in società  a fine agosto?

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2712 il: 03 Settembre, 2010, 11:23:24 am »
non ci doveva essere un nuovo innesto in società  a fine agosto?

stiamo aspettando che Edo ci sforni un pargolo che verrà  subito nominato consigliere di amministrazione
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

guallera

Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2713 il: 03 Settembre, 2010, 11:53:09 am »
stiamo aspettando che Edo ci sforni un pargolo che verrà  subito nominato consigliere di amministrazione
Nel frattempo ad Edo gli sono uscite delle macchie rosse sulla capocchia
Fonte : Facebook  :look:

Offline SalvyTheCrow

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2714 il: 03 Settembre, 2010, 18:15:30 pm »
Fassone: "Fondamentale superare il girone di Europa League"


Wa però come parla bello  :sad:
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Offline 814ckp0w3r

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2715 il: 03 Settembre, 2010, 18:34:59 pm »
Nel frattempo ad Edo gli sono uscite delle macchie rosse sulla capocchia
Fonte : Facebook  :look:
era uno scherzo di quel burlone di edmondo.
 
PS: veramente stomachevole il commento lecchino di balzano :asd:

Offline vampyr8

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2716 il: 03 Settembre, 2010, 21:26:24 pm »

Offline manuelito

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Offline acquaLOTA

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2718 il: 06 Settembre, 2010, 13:02:34 pm »
De Laurentiis:«Quagliarella è un campione, ma non si è integrato»

De Laurentiis, il suo Napoli oggi compie sei anni. Tanti o pochi?
«Né tanti, né pochi. Se penso a quello che abbiamo creato, sono trascorsi in fretta: il calcio non si ferma mai, bisogna abituarsi a modificare le proprie idee e avere la forza di cambiare quelle degli altri».

Il 6 settembre 2004 Aurelio De Laurentiis prende il Napoli: 35 milioni di euro cash sulla scrivania della curatela fallimentare ed ecco il Napoli Soccer sulle ceneri della fallita SSC Napoli.
«Fui attratto dall'idea di dover ripartire da zero. Presi la decisione in un secondo lasciando di stucco moglie e figli».

Sei anni fa mancavano palloni, maglie, la squadra e un campo per allenarsi. Oggi il Napoli è in Europa.
«Dissi che ce l'avremmo fatta in cinque anni: al quarto eravamo già  tornati in Europa».

Di calcio capiva poco...
«Però lo trovo più semplice del cinema: devi saper apprendere i meccanismi giusti».

Ventura il primo allenatore.
«Mi ricordava Alberto Sordi nel film “La vita difficile”. Però un tipo molto simpatico. A giudicare dai risultati, è portato per la serie A, la C forse dava pochi stimoli».

Primo anno, niente promozione. Fu una mazzata?
«Sì. Ma trasformai la delusione in un gesto d'amore: la sera della sconfitta ero a cena con Reja e programmavo il futuro».

C'era feeling con il friulano.
«Un brillante a 24 carati, persona eccezionale. Ce le siamo dette di tutti i colori ma con me è molto difficile lavorare».

C'era una mezza promessa di Carraro a ripescare il Napoli in B. Poi?
«Poi niente. Ogni sera, prima di andare a letto, io premo il tasto reset e lascio tutto alle spalle. Altrimenti mi prende un colpo e mollo tutto, nel calcio come nel cinema. Non ci ripescarono, ma subito dopo scoppiò Calciopoli».

Marino è un mio fratello: sono parole sue?
«Calcisticamente mi ero messo nelle sue mani. Al terzo anno ho capito che qualcosa non andava. In A volevo cambiare allenatore, mi fu imposto di no. Pensai a Mazzarri: mi venne offerto a condizioni superiori rispetto a quanto mi è costato un anno fa. Non condividevo più alcune scelte di Marino, non facevano parte della mia filosofia di lavoro, e così addio».

Non c'è grande amore con i tifosi delle curve.
«Il tifoso ha una sua cultura, una sua mentalità  e una sua logica: non si può andare contro questa logica, quella del tifoso è una voce dello stadio e io la rispetto».

Mai il Napoli in Borsa, perché?
«Perché quotare una società  significa fare affari in un momento di grande successo. Il Napoli mi appartiene, in Borsa è come se lo alienassi».

àˆ vero che il Napoli ha cambiato la sua vita?
«Certo. Prima mi davo tutto al cinema e stavo per mettere su casa a Los Angeles. Ora trascorro il settanta per cento della giornata a parlare di calcio. E nell'altro trenta credo di aver prodotto comunque dei film straordinari».

Come si regge questo ritmo a sessant'anni?
«Di solito, dopo i sessanta si rallenta. Io ho deciso di accelerare: con il cinema voglio conquistare la Cina, l'India e gli Usa. E mi tengo stretto il Napoli. E poi non ho sessant'anni: ho compiuto vent'anni per la terza volta».

C'è un giocatore al quale è particolarmente legato?
«Il Pampa Sosa è stato il mio primo acquisto. Ma ammiro anche Cannavaro, il Pocho, Hamsik. Da buon padre, non faccio preferenze».

Con i procuratori non va d'accordo.
«Nemmeno nel cinema vado d'accordo con gli agenti degli attori. Credo che ogni calciatore debba possedere la cultura necessaria a gestirsi da solo, oggi sembra invece che siano inadatti a fare qualsiasi cosa che li riguardi direttamente».

Pentito di aver scelto Donadoni dopo l'esonero di Reja?
«Donadoni è un signore ma non si è rivelato adatto per noi».

Un anno fa Lavezzi ruppe con Marino e il Napoli rischiò di perderlo.
«Con il Pocho abbiamo chiarito tutto a quattr'occhi».

àˆ diventato consigliere di Lega. Un modo per tutelare il Napoli che da 23 anni non entrava nel Palazzo?
«No, era un passo necessario perché la Lega è cambiata e bisogna acquisire sempre maggiore autonomia».

Un aggettivo per Mazzarri.
«Mi ricorda l'omino Michelin: non resterà  mai a terra con la ruota bucata».

Con Mourinho non ve le mandaste a dire.
Â«àˆ capace e bravo. Il bello è che ci crede davvero, si prende troppo sul serio».

Ci ha provato con Balotelli?
«A maggio l'avevo chiesto in prestito a Moratti. Ma lui aveva intenzione di fare cassa, certe cifre non facevano per me».

No a Fabio Cannavaro e a Toni per la carta d'identità . Però è arrivato Lucarelli.
«Lo ha voluto fortemente Mazzarri, è convinto di vincere questa scommessa. E io l'ho accontentato».

Quagliarella via: con lui non c'era mai stato gran feeling.
«Puoi essere un campione e non integrarti alla perfezione in un determinato contesto. Meglio che trovi sfogo altrove».

Era proprio necessario privarsi di Cigarini?
Â«àˆ l'allenatore che porta avanti il progetto tattico. Tecnicamente il ragazzo non si discute, sono contento che in Spagna stia facendo bene. Ricordatevi che l'ho dato solo in prestito».

Platini e Blatter hanno ridotto l'Europa League a una coppetta: conferma?
«Confermo. Perché chi va fuori dalla Champions, viene ripescato in Europa League? E noi chi siamo, sparring-partners?».

Scudetto o Champions?
«Champions senza dubbio. Ti fa diventare internazionale».

Ha detto: calcio vecchio, governato da vecchi. Rimedi?
«Primo: garantire l'autonomia completa dei club. Poi tasto reset e via, rifondare tutto prendendo a modello la Formula Uno o l'Nba di basket».

La limitazione degli extracomunitari?
«Un'assurdità , le frontiere andrebbero spalancate. Il provincialismo del nostro calcio sa quasi di fascismo».

Quest'anno ha ingaggiato Robert De Niro e Cavani: sono i suoi colpi più grandi?
«Lo spero».

Mai pensato di mollare il Napoli?
«Mai».

E il cinema?
«Il cinema è un atto d'amore».

Il momento più bello?
«Me li godo tutti».

Il più brutto?
«Nessuno».

E se arrivano, tasto reset. Vero, don Aurelio?

Angelo Rossi
TuttoSport



Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Presidenza & Dirigenza (De Laurentiis, DG Fassone, DS Bigon)
« Risposta #2719 il: 06 Settembre, 2010, 13:48:21 pm »
incredibilmente, mi è piaciuto e ho condiviso quasi tutto quello che ha detto :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look: