Autore Topic: La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!  (Letto 55861 volte)  Share 

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #380 il: 26 Gennaio, 2011, 17:41:52 pm »
Amarcord - "Napoli-Inter: il ricordo dell'ultima illusione"
Viaggio nella storica semifinale di Coppa Italia della stagione 1996-97

Sognare ma non vivere di sogni, questo il mantra del presidente De Laurentis al cospetto dei grandi risultati della sua squadra. Napoli e i napoletani hanno fame di vittoria, soprattutto ora che i calciatori azzurri ripagano a suon di vittorie la grande passione del tifo partenopeo. Pur avendo dato grande prova di maturità, e di sintonia con la società, nel non dare troppo seguito ai roboanti proclami dei media circa la possibilità di vincere lo scudetto, i tifosi del Napoli hanno voglia di coronare con il primo trofeo la rinascita della squadra dopo anni di fallimenti e frustrazioni.

E' proprio la Coppa Italia la competizione nella quale, per diversi fattori, gli uomini di Mazzarri hanno maggiori possibilità di arrivare al successo finale.Per dar seguito a quest'ambizione c'è bisogno però di eliminare l'Inter di Leonardo che, avendo ripreso confidenza con le vittorie, non farà sconti al Napoli e cercherà, proprio come gli azzurri, di andare avanti in tutte le competizioni in cui è ancora impegnata. La coppa nazionale è l'ultimo torneo in cui il Napoli è giunto in finale. Per la nostra consueta rubrica di Amarcord scegliamo di raccontarvi la semifinale di ritorno in cui i partenopei ebbero la meglio proprio sull'Inter. Il 26 febbraio 1997 il Napoli guidato da Gigi Simoni, in un San Paolo stracolmo, provava a difendere il prezioso uno a uno strappato nella partita d'andata di Milano. La squadra azzurra, in difficoltà in campionato dopo un avvio al di sopra di ogni aspettativa, vanificò quasi immediatamente il vantaggio dell'andata subendo al secondo minuto la rete di un allora giovane Javier Zanetti. L'esterno interista, recuperata la palla a centrocampo, si produsse in una delle sue famose progressioni e superò Taglialatela con un potente tiro dai enti metri. La spinta dell'impareggiabile tifo napoletano, come tante volte in passato, permise agli azzurri di non cedere mentalmente e, dopo diversi tentativi, di trovare il pareggio.Ad un quarto d'ora dal novantesimo il giovane centrocampista brasiliano Beto, servito da una sponda di Caccia, siglò l'uno a uno con una poderosa progressione conclusa con un preciso destro ad incrociare alla destar del portiere interista Pagliuca. i vari tentativi di ribaltare il risultato da una parte e dall'altra furono vani e si giunse inevitabilmente ai calci di rigore aperti dalla realizzazione del terzino azzurro Milanese.Decisivi per l'esito dell'incontro l'errore del capitano interista Paganin e l'ultimo rigore di Boghossian che regalò al Napoli la sfortunata finale con il Vicenza ( il Napoli uscì sconfitto nel doppio incontro con i veneti che ribaltarono lo zero a uno di Napoli imponendosi al Menti per tre a zero nei tempi supplementari). Le facce colme di sorpresa e di irrefrenabile gioia a fine gara restituiscono meglio di mille parole il senso dell'impresa di un piccolo Napoli che riesce ad eliminare una grande dalla seconda competizione nazionale. Quello che scenderà in campo stasera è un altro Napoli,pronto ad affrontare alla pari i campioni d'Europa e del Mondo in carica, foti anche  dei numerosi precedenti a suo favore nella storia recente della sfida. C'è una sottile ma profonda  differenza tra illudersi e sognare.Dopo tante illusioni per Napoli ed il Napoli è giunta l'ora di sognare. Vi proponiamo il video della storica sfida del 26 Febbraio 1997:

Napoli - Inter, coppa Italia 1997, 6-4, dcr, semifinale


http://www.iamnaples.it/index.php?task=news&idcat=24&id=5783

Offline Joker

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #381 il: 26 Gennaio, 2011, 20:06:57 pm »
La maglia di Taglialatela.  :sbav:
Caserta la città dove SI A SCIMITA' FOSS BELLEZZ LOR FOSSR TUTT FOTOMODELL. Cittadina triste composta da finti maschi esaltati loro a juve casert a casertan e a regg, e 4 peret arrsagliut che a 15 anni s vesten comm e mamm e 50ann.

Offline diciassette

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #382 il: 27 Gennaio, 2011, 16:02:51 pm »
nessuno ha notato la secciata di pizzul?
priam che sbagliasse il giocatore dell'inter dice
"infallibili per ora tutti i tiratori"
 :brr: ha ragione pintus  :brr:

Offline bart

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #383 il: 30 Gennaio, 2011, 02:12:22 am »
Amarcord- Napoli-Sampdoria, "storie di un calcio che cambia"
Riflessioni sul calcio partendo dal ricordo di Napoli-Sampdoria 2-1 del 3 Novembre 1991

30/01/11 - 00:58
In un mondo in cui tutto cambia a velocità vorticosa, in cui mutano i rapporti sociali ed economici tra le persone, tra gli stati, le classi sociali ed i blocchi economici il calcio si è dimostrato un settore economico ( tale è ormai da considerarsi il "mondo del pallone") impermeabile ai mutamenti, tanto da far proprio, con un volo pindarico che mi permetterete, lo spirito che segnò la restaurazione "per far sì che nulla cambi, bisogna che tutto cambi". Proverò a corroborare tale tesi con qualche numero.Degli ultimi 38 campionati la Juventus e le due milanesi se ne sono aggiudicati 29 ( 8 l'Inter, 7 il Milan e 13, più uno revocato, la Juventus) la sciando gli altri 9 a sole sei squadre ( 2 la Roma, 2 la Lazio, 2 il Napoli e 1 a testa per Torino, Verona e Sampdoria). L'analisi diventa ancora più impietosa se si riduce l'analisi agli ultimi 18 anni. Dal campionato 1991/92 solo le due squadre capitoline sono riuscite nell'impresa, mai più ripetuta, di strappare lo scudetto alle tre grandi d'Italia. Un sistema dominato da sole tre squadre lo si immagina come statico e sempre uguale a se stesso. Niente di più sbagliato. Negli ultimi due decenni il mondo del calcio  ha subito una rivoluzione sia sul piano regolamentare che su quello strutturale. Una contro-rivoluzione che non ha cambiato il sistema di potere nel calcio ma l'ha, invece, rafforzato e strutturato attraverso il sistema dei diritti televisivi e la creazione della Champions League. Prendiamo come spartiacque le stagioni 1992/93 e 1993/94, proprio gli anni in cui nacque la nuova formula della massima competizione continentale (nel '94 l'UEFA poté anche rivederne il format per adeguarlo alle richieste delle tv a pagamento che avrebbero elargito ricche somme per i diritti a trasmetterla) e la nascita, in Italia, dei diritti televisivi in chiaro e del contratto tra la Lega e TELE+ per la trasmissione degli anticipi e dei posticipi di serie A. Un fiume di soldi che avrebbero di lì a poco scavato u solco tra le squadre che partecipavano alla Champions e le altre che ne erano tenute ai margini.Il sistema è drammaticamente semplice.Primeggiare nel campionato nazionale assicura rilevanti introiti ( premi, diritti televisivi ed eventuali incassi da sponsor e incassi allo stadio), ai quali si aggiungono i corposi ricavi della Champions ( diritti televisivi e premi). Tali capitali creano una disparità in sede di mercato tra chi può spendere ingenti somme e chi non può. Disparità economica che si tramuta in disparità tecnica con i giocatori più forti attirati dai grandi club che possono assicurare ingaggi più alti e palcoscenici più prestigiosi.Ad aggravare questi già foschi scenari c'è poi il dubbio che, in presenza di progetti tecnici validi e a basso costi, logiche di tutela dei blocchi di potere intervengano a "risistemare le cose".Eppure c'è stato un tempo in cui era plausibile pensare  che lo scudetto non fosse un affare da sbrigare sull'asse Milano-Torino. Napoli-Sampdoria ci offre l'occasione di ricordare la stagione in cui nel calcio italiano ( e non solo) prendeva piede questa rivoluzione.A scorrere le formazioni di quel Napoli-Sampdoria di quel 3 novembre 1991 risulta semplice cogliere i segni di due grandi squadre avviate ad un lento declino.La Sampdoria campione d'Italia in carica vantava nella rosa fior di calciatori come Pagliuca,Lombardo, Cerezo ed i gemelli del goal Vialli e Mancini. Il Napoli rispondeva da par suo con alcuni protagonisti del suo recente passato di successi: Galli, Ferrara,De Napoli,Zola e Careca. Proprio questi ultimi due firmarono il successo del Napoli nella sfida del san Paolo. Affermazione resa meno rotonda solo dall'autorete del difensore francese del Napoli Laurent Blanc. Quella stagione fu per entrambe le squadre il punto più alto nella storia recente dei club. Il Napoli terminò quella stagione al quarto posto dietro Milan, Juventus e Torino, mentre la Samp sfiorò l'impresa di vincere addirittura la Coppa Campioni. Sogno spezzato solo dalla velenosa punizione di "rambo" Koeman al 109esimo minuto della finaòle di Londra tra Sampdoria e Barcellona. Storie di un calcio che non c'è più. Storie di un calcio che vorremmo tornare a raccontare.

Vi proponiamo il video con le reti di quella sfida:

Napoli Sampdoria 2 1 serie A 1991-1992


iamnaples.it

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #384 il: 01 Febbraio, 2011, 13:15:13 pm »
Giova  che io  ricordi Mascara già è stato vicino a Napoli 2 volte... una volta scambio con Stellone e un'altra volta quando stavamo in C, è così????
« Ultima modifica: 01 Febbraio, 2011, 13:17:25 pm da AMA GALLINE »

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #385 il: 01 Febbraio, 2011, 13:31:33 pm »
Giova  che io  ricordi Mascara già è stato vicino a Napoli 2 volte... una volta scambio con Stellone e un'altra volta quando stavamo in C, è così????
Mattia non saprei darti una risposta precisa, perchè non parliamo di fatti oggettivi ma sempre di notizie di mercato. Ad essere sincero quando stavamo in C come detto ieri da Marino, non ricordo affatto il nome di Mascara, probabilmente anche perchè quell'estate ero così affranto per il Napoli che preferì non seguire per nulla quello che accadeva in fase di calciomercato. In precedenza quando eravamo in B con le pezze al culo, si ricordo il suo nome vagamente accostato al Napoli, uno dei tanti tra l'altro...
Tutto al più e chiedo l'ausilio di qualcuno, ma se non ricordo male a nel 2009 insieme ai vari Pellissier, Biondini e qualcun'altro, il buon Peppino fu pure convocato in nazionale da Lippi per un'amichevole...

Offline Hwarang

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #386 il: 01 Febbraio, 2011, 13:38:09 pm »
Mascara fu vicino al Napoli nel 2003.
Stellone al Palermo con Marasco e Mascara a Napoli. Solo che Mascara s'infortuno' al ginocchio e fu operato, e l'operazione salto'.

Gioco' in nazionale nel 2009 contro l'Irlanda del Nord in amichevole  :sisi:

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #387 il: 01 Febbraio, 2011, 13:39:17 pm »
Mascara fu vicino al Napoli nel 2003.
Stellone al Palermo con Marasco e Mascara a Napoli. Solo che Mascara s'infortuno' al ginocchio e fu operato, e l'operazione salto'.

Gioco' in nazionale nel 2009 contro l'Irlanda del Nord in amichevole  :sisi:
me lo ricordo anch'io
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Offline diciassette

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #388 il: 01 Febbraio, 2011, 13:45:45 pm »
Mascara fu vicino al Napoli nel 2003.
Stellone al Palermo con Marasco e Mascara a Napoli. Solo che Mascara s'infortuno' al ginocchio e fu operato, e l'operazione salto'.

Gioco' in nazionale nel 2009 contro l'Irlanda del Nord in amichevole  :sisi:
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Offline bart

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #389 il: 12 Febbraio, 2011, 15:40:33 pm »
Amarcord- Roma-Napoli, "uno degli ultimi tabù"
Il ricordo dell'ultima vittoria all'Olimpico: 2-3 il 12 Settembre 1993

12/02/11 - 11:40
"Bisogna essere grandi con le grandi", così Mazzarri riassume il significato più profondo di Roma-Napoli. Il tecnico degli azzurri, con la consueta intelligenza, non si sofferma sulla classifica attuale del suo Napoli ma guarda al futuro riservando l' attenzione ed i propri sforzi al processo di crescita e maturazione, soprattutto caratteriale,della squadra, non ancora avvezza alle sfide d'alta classifica ed alle pressioni che dà il lottare per un'intera stagione ai vertici del campionato.
Grande con le grandi il Napoli, in realtà, lo è già stato più volte ma sempre, eccezion fatta per la memorabile vittoria di Torino dello scorso anno, nel riparo sicuro di un San Paolo gremito e pronto a scongiurare eventuali cali di tensione con il supporto dei 60.000 tifosi sugli spalti. Il vero salto nella maturazione dei ragazzi di Mazzarri deve arrivare, invece, in trasferta dove troppe volte, vedi le sfide con l'Inter a San Siro, la squadra ha subito la pressione del grande stadio ed ha sbagliato l'approccio alla gara, vanificando spesso prove generose con  primi tempi giocati in  maniera timida e terminati con l'inevitabile vantaggio avversario. In questo senso la sfida dell'Olimpico fondamentale nella stagione del Napoli e un importante mattone su cui costruire il futuro prossimo degli azzurri. Tornare imbattuti da Roma significherebbe, infatti, nell'immediato tenere a distanza in classifica una delle più temibili ed attrezzate avversarie nella lotta per un posto in Champions -mettendo pressione ad un ambiente difficile come quello capitolino- e per il futuro infondere nei calciatori del Napoli la consapevolezza e la tranquillità per affrontare trasferte insidiose senza snaturare le proprie caratteristiche tecniche , diventare, cioè, a tutti gli effetti ed in modo stabile una grande del calcio italiano. Ricordare a volte è un po' sognare, per questo motivo voglio rivivere con voi l'ultima volta che il Napoli ha violato l'Olimpico. Era il 12 settembre 1993 e  gli azzurri, guidati allora da un giovane Marcello Lippi, seppero imporsi con merito sulla Roma di Carlo Mazzone. Quella guidata dal tecnico di Viareggio era una squadra composta da molti giovani di belle speranze (ahinoi realizzate poi altrove...) come Cannavaro, Fonseca, Di Canio, Thern, Buso e qualche veterano a guidare la squadra in campo e nello spogliatoio; compito affidato,tra gli altri, a gente come Ferrara, Francini e Nela. Quella partita, ad onor del vero, non presentava le difficoltà di quella di stasera. La squadra di Mazzone viveva un momento di crisi e non poteva avvalersi delle indiscutibili qualità tecniche della rosa allenata da Ranieri. La sfrontatezza che Lippi seppe infondere a quella squadra permise al Napoli di andare in vantaggio per ben tre volte ed alla fine aggiudicarsi meritatamente la sfida. Alle non eccelse qualità tecniche individuali Lippi seppe sopperire con il carattere e conquistare l'ultima qualificazione in UEFA dell'era pre-De Laurentis, classificandosi al sesto posto. Sono passati diciotto anni da quella vittoria, un tempo lungo nella vita di una persona e lunghissimo nel mondo del calcio, se si hanno idee e progetti validi. Quel Napoli non ne aveva e la linea gioane non era il frutto di progettualità ma delle difficoltà economiche frutto di una fallimentare gestione societaria. La dimostrazione fu la rapida cessione dei pezzi migliori di quella squadra ( Lippi in primis, passato l'anno seguente alla JUventus cpn cui avrebbe vinto tutto) ed il futuro mesto che dovette vivere di lì a poco. Sono passati sei anni dalla rinascita del Napoli di De Laurentis e siamo fiduciosi e certi che non ne occorreranno diciotto per ridiventare finalmente grandi.

Vi proponiamo il video dell'ultima vittoria del Napoli all'Olimpico:

Roma Napoli 2-3 1993-1994


http://www.iamnaples.it/index.php?task=news&idcat=1&id=6428


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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #390 il: 12 Febbraio, 2011, 15:44:26 pm »
Amarcord- Roma-Napoli, "uno degli ultimi tabù"
Il ricordo dell'ultima vittoria all'Olimpico: 2-3 il 12 Settembre 1993

12/02/11 - 11:40
"Bisogna essere grandi con le grandi", così Mazzarri riassume il significato più profondo di Roma-Napoli. Il tecnico degli azzurri, con la consueta intelligenza, non si sofferma sulla classifica attuale del suo Napoli ma guarda al futuro riservando l' attenzione ed i propri sforzi al processo di crescita e maturazione, soprattutto caratteriale,della squadra, non ancora avvezza alle sfide d'alta classifica ed alle pressioni che dà il lottare per un'intera stagione ai vertici del campionato.
Grande con le grandi il Napoli, in realtà, lo è già stato più volte ma sempre, eccezion fatta per la memorabile vittoria di Torino dello scorso anno, nel riparo sicuro di un San Paolo gremito e pronto a scongiurare eventuali cali di tensione con il supporto dei 60.000 tifosi sugli spalti. Il vero salto nella maturazione dei ragazzi di Mazzarri deve arrivare, invece, in trasferta dove troppe volte, vedi le sfide con l'Inter a San Siro, la squadra ha subito la pressione del grande stadio ed ha sbagliato l'approccio alla gara, vanificando spesso prove generose con  primi tempi giocati in  maniera timida e terminati con l'inevitabile vantaggio avversario. In questo senso la sfida dell'Olimpico fondamentale nella stagione del Napoli e un importante mattone su cui costruire il futuro prossimo degli azzurri. Tornare imbattuti da Roma significherebbe, infatti, nell'immediato tenere a distanza in classifica una delle più temibili ed attrezzate avversarie nella lotta per un posto in Champions -mettendo pressione ad un ambiente difficile come quello capitolino- e per il futuro infondere nei calciatori del Napoli la consapevolezza e la tranquillità per affrontare trasferte insidiose senza snaturare le proprie caratteristiche tecniche , diventare, cioè, a tutti gli effetti ed in modo stabile una grande del calcio italiano. Ricordare a volte è un po' sognare, per questo motivo voglio rivivere con voi l'ultima volta che il Napoli ha violato l'Olimpico. Era il 12 settembre 1993 e  gli azzurri, guidati allora da un giovane Marcello Lippi, seppero imporsi con merito sulla Roma di Carlo Mazzone. Quella guidata dal tecnico di Viareggio era una squadra composta da molti giovani di belle speranze (ahinoi realizzate poi altrove...) come Cannavaro, Fonseca, Di Canio, Thern, Buso e qualche veterano a guidare la squadra in campo e nello spogliatoio; compito affidato,tra gli altri, a gente come Ferrara, Francini e Nela. Quella partita, ad onor del vero, non presentava le difficoltà di quella di stasera. La squadra di Mazzone viveva un momento di crisi e non poteva avvalersi delle indiscutibili qualità tecniche della rosa allenata da Ranieri. La sfrontatezza che Lippi seppe infondere a quella squadra permise al Napoli di andare in vantaggio per ben tre volte ed alla fine aggiudicarsi meritatamente la sfida. Alle non eccelse qualità tecniche individuali Lippi seppe sopperire con il carattere e conquistare l'ultima qualificazione in UEFA dell'era pre-De Laurentis, classificandosi al sesto posto. Sono passati diciotto anni da quella vittoria, un tempo lungo nella vita di una persona e lunghissimo nel mondo del calcio, se si hanno idee e progetti validi. Quel Napoli non ne aveva e la linea gioane non era il frutto di progettualità ma delle difficoltà economiche frutto di una fallimentare gestione societaria. La dimostrazione fu la rapida cessione dei pezzi migliori di quella squadra ( Lippi in primis, passato l'anno seguente alla JUventus cpn cui avrebbe vinto tutto) ed il futuro mesto che dovette vivere di lì a poco. Sono passati sei anni dalla rinascita del Napoli di De Laurentis e siamo fiduciosi e certi che non ne occorreranno diciotto per ridiventare finalmente grandi.

Vi proponiamo il video dell'ultima vittoria del Napoli all'Olimpico:

Roma Napoli 2-3 1993-1994

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« Risposta #391 il: 13 Febbraio, 2011, 18:00:43 pm »
gli amarcord delle partite portano bene... devo ricordarmi di postarli sempre :cool:

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #392 il: 14 Febbraio, 2011, 18:40:20 pm »
mi rammentate in che partita l'anno di B Calaiò fu espulso nel primo tempo per un fallo mongoloide (come lui) a centrocampo, e poi vincemmo lo stesso in 10? Non mi sovviene... ma credo di ricordare bene l'episodio :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

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« Risposta #393 il: 14 Febbraio, 2011, 18:46:38 pm »
mi rammentate in che partita l'anno di B Calaiò fu espulso nel primo tempo per un fallo mongoloide (come lui) a centrocampo, e poi vincemmo lo stesso in 10? Non mi sovviene... ma credo di ricordare bene l'episodio :look:

m'è venuto a mente. Col Veronaids  :patt:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

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« Risposta #394 il: 14 Febbraio, 2011, 20:02:36 pm »
chiedo una cosa a giovanni guallera.
nella storia del napoli, il napoli stesso ha mai avuto un tifoso chiu strunz e angelo crippler?

Offline bart

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« Risposta #395 il: 23 Febbraio, 2011, 00:45:33 am »
Valencia - Napoli 1-5, coppa Uefa 1992-1993


il nostro ultimo precedente in terra spagnola. onore all'uomo seduto sulla panchina Azzurra in quell'occasione :contract:

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« Risposta #396 il: 23 Febbraio, 2011, 00:47:10 am »
Valencia - Napoli 1-5, coppa Uefa 1992-1993

il nostro ultimo precedente in terra spagnola. onore all'uomo seduto sulla panchina Azzurra in quell'occasione :contract:

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #397 il: 24 Febbraio, 2011, 15:07:45 pm »
Giovanni mi puoi parlare un po' di Taglialatela?

Grazie anticipate  :alla: :alla:

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Re:La rubrica di Giovanni Guallera, la nostra enciclopedia vivente!
« Risposta #398 il: 25 Febbraio, 2011, 15:45:53 pm »
Giovanni mi puoi parlare un po' di Taglialatela?

Grazie anticipate  :alla: :alla:

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Caserta la città dove SI A SCIMITA' FOSS BELLEZZ LOR FOSSR TUTT FOTOMODELL. Cittadina triste composta da finti maschi esaltati loro a juve casert a casertan e a regg, e 4 peret arrsagliut che a 15 anni s vesten comm e mamm e 50ann.

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« Risposta #399 il: 25 Febbraio, 2011, 15:50:05 pm »
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