Autore Topic: Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito  (Letto 2762 volte)  Share 

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Online calvin

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Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« il: 21 Gennaio, 2010, 15:03:50 pm »

21.01.2010 00.00 di Marco Liguori 
 A tanto ammonta il danno stimato dai piccoli azionisti che sono pronti a preparare azioni legali contro la società  per accertare le eventuali responsabilità  del presidente Lotito e degli altri componenti del Consiglio di gestione

Piccoli azionisti Lazio sul piede di guerra contro il presidente e azionista di maggioranza Claudio Lotito. Dopo aver visto perdere Pandev attraverso la decisione del Collegio arbitrale Figc, che ha svincolato il giocatore acquisito a parametro zero dall'Inter, ora i soci minoritari temono la risoluzione analoga anche per Ledesma. Infatti, c'è il rischio concreto che il prossimo 26 gennaio il Collegio stabilisca lo "stato libero" del centrocampista argentino. In una sua recente nota, di cui "il pallone in confusione" ne è venuta in possesso in esclusiva, l'avvocato Massimo Rossetti quantifica la perdita. «E' evidente l'impatto gravoso del lodo Pandev – scrive il legale – nonché di altro e analogo lodo (vedi caso Ledesma)». E a quanto ammonta il danno patrimoniale? «Consiste sia nel danno emergente (valore residuale di Pandev a bilancio al 30 giugno 2009 del calciatore 1.000.000 di euro circa; per Ledesma tale valore ammonta a circa euro 1.700.000) sia soprattutto nel lucro cessante consistente nel mancato introito alla società  del prezzo di cessione del calciatore o dei calciatori ad altra(e) società Â». Rossetti specifica che «per stessa ammissione del presidente della Lazio, la quotazione di mercato di Pandev era stata valutata in euro 18.000.000 e di Ledesma in 15.000.000». Il totale così stimato ammonta a 35,7 milioni. Le cifre non comprendono «ulteriori importi a carico della società  per risarcimento danni all'uno e all'altro dei sunnominati giocatori».

Anche nel caso in cui Ledesma rinunciasse all'arbitrato si potrebbe creare un danno per la società  biancoceleste. «E' opportuno osservare per quanto riguarda Ledesma – sottolinea l'avvocato – che pur ammesso che il calciatore dia il proprio assenso alla cessione del suo contratto nel mese di gennaio corrente anno a titolo oneroso ad altra società , rinunciando al procedimento arbitrale, tuttavia anche in questa ipotesi trattandosi quasi certamente di una "svendita", considerata la situazione venutasi a creare, si determinerebbe in ogni caso un danno notevole per la Lazio e per i suoi azionisti». Nel caso in cui, prosegue l'avvocato, «trovasse definitiva conferma che i danni in parola siano stati causati da comportamenti illegittimi di chi amministra la società , l'amministratore o gli amministratori ne dovrebbe/dovrebbero rispondere sia alla società  sia ai suoi azionisti». Il potere-dovere di controllo sostanziale sulla corretta amministrazione della Lazio, che ha scelto il sistema dualistico invece di quello tradizionale con il consiglio di amministrazione, spetta al Consiglio di sorveglianza. Proprio all'organismo di vigilanza lo scorso 28 settembre l'avvocato Rossetti e l'azionista Alfredo Parisi avevano spedito una raccomandata formulando «espressa e formale riserva di ogni diritto e azione, nella qualità  di azionisti, nel caso in cui si fossero verificati i danni in questione a causa di atti e/o fatti addebitabili alla gestione societaria». Al Consiglio di sorveglianza compete di promuovere l'esercizio dell'azione di responsabilità  nei confronti dei componenti del Comitato di gestione «ove si verifichino danni per effetto di una non corretta amministrazione» spiega Rossetti. L'azione di responsabilità  può anche essere promossa dall'assemblea dei soci, convocata dai detentori di almeno il 2,5% del capitale sociale, poiché la Lazio è quotata a Piazza Affari. «L'azione, se deliberata con il voto favorevole di almeno 1/5, cioè il 20% del capitale sociale, comporta la revoca dall'ufficio degli amministratori contro i quali l'azione è proposta». La denuncia al Consiglio di sorveglianza di fatti censurabili può essere fatta da ciascun socio.

Da questo quadro emerge chiaramente, conclude Rossetti, «per gli azionisti di minoranza di una società  quotata come la Lazio, per di più retta dal sistema dualistico che svuota, di fatto, di diritti e di poteri l'assemblea dei soci, l'esigenza di associarsi tra loro, aderendo alla costituenda Associazione Federsupporter che possa così rappresentare e tutelare al meglio i loro diritti e interessi»


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Se qualcuno ci capisce di queste cose, ma veramente è possibile che i piccoli azionisti spacchino il culo a lotito?

p.s. bello quotarsi in borsa!
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Offline Martins

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #1 il: 21 Gennaio, 2010, 20:46:11 pm »
Si che è possibile. Il punto è che i giocatori non si sono svincolati per scadenza naturale (e già  lì c'era da bruciarlo Lotito), ma hanno vinto (o vinceranno) una causa per mobbing, parafrasando. Quindi Lotito, con la sua brillante condotta, ha causato una svalutazione del capitale di cui fanno parte anche i piccoli azionisti.

Se ne parlava quest'estate in altri lidi, Lotito si è intrappolato da solo per fare il Lotirchio.
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Online calvin

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #2 il: 22 Gennaio, 2010, 17:16:46 pm »
Lazio, nuova bufera: decreti ingiuntivi per Lotito
Il pignoramento per la società  di Lotito potrebbe riferirsi o alla società  o alle quote azionarie. Inoltre pochi giorni fa sono stati pagati gli stipendi di settembre
22.01.2010 17.00 di La Redazione  articolo letto 82 volte
Fonte: calciomercato.com
 Â© foto di Federico de LucaSarebbero 67 i decreti ingiuntivi iscritti a ruolo nei confronti della Lazio di Lotito: forniture, ditte e professionisti. La notizia circola dalla prime ore del mattino e arriva dalla voce di Andrea Pesciarelli, giornalista Mediaset, intervenuto come opinionista nella trasmissione radiofonica 'Quelli che hanno portato il calcio a Roma' su Teleradiostereo. Il decreto ingiuntivo è l'ordine dato dal giudice al debitore di adempiere l'obbligazione assunta (ad esempio il pagamento di una somma di denaro o la consegna di una cosa mobile determinata) entro un determinato periodo di tempo (normalmente 40 giorni). Trascorso tale termine, il decreto diventa esecutivo e si può procedere al pignoramento dei beni del debitore.

Il pignoramento per la società  di Lotito potrebbe riferirsi o alla società  o alle quote azionarie. Inoltre pochi giorni fa sono stati pagati gli stipendi di settembre. Dei premi ancora non se ne parla.

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Offline Martins

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #3 il: 22 Gennaio, 2010, 17:22:34 pm »
mah, mi rifiuto di pensare che Lotito sia così fesso; se è vero che la Lazio aveva ed ha problemi di cassa, la cessione dei due dissidenti era ancora più obbligata per coprire queste spese, tanto più che l'onerosissimo riscatto di Zarate poteva essere usato per calmare la piazza. Chissà , forse c'è qualcosa di non noto che sfugge ai nostri ragionamenti.
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Offline Joker

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #4 il: 22 Gennaio, 2010, 18:30:46 pm »
AFAMMOCC



                  :ultras:                                     
 
by Pandev e Ledesma.
« Ultima modifica: 22 Gennaio, 2010, 18:32:21 pm da Joker21 »
Caserta la città dove SI A SCIMITA' FOSS BELLEZZ LOR FOSSR TUTT FOTOMODELL. Cittadina triste composta da finti maschi esaltati loro a juve casert a casertan e a regg, e 4 peret arrsagliut che a 15 anni s vesten comm e mamm e 50ann.

guallera

Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #5 il: 22 Gennaio, 2010, 18:32:22 pm »
La Lazzie deve fare una morte lenta e dolorosa, insieme a quelle bestie troglodite dei propri tifosi...

Offline diciassette

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #6 il: 22 Gennaio, 2010, 20:05:12 pm »
La Lazzie deve fare una morte lenta e dolorosa, insieme a quelle bestie troglodite dei propri tifosi...

Offline Piskyno89

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #7 il: 22 Gennaio, 2010, 22:52:12 pm »
Sarebbero 67 i decreti ingiuntivi iscritti a ruolo nei confronti della Lazio di Lotito: forniture, ditte e professionisti. La notizia circola dalla prime ore del mattino e arriva dalla voce di Andrea Pesciarelli, giornalista Mediaset, intervenuto come opinionista nella trasmissione radiofonica 'Quelli che hanno portato il calcio a Roma' su Teleradiostereo. Il decreto ingiuntivo è l'ordine dato dal giudice al debitore di adempiere l'obbligazione assunta (ad esempio il pagamento di una somma di denaro o la consegna di una cosa mobile determinata) entro un determinato periodo di tempo (normalmente 40 giorni). Trascorso tale termine, il decreto diventa esecutivo e si può procedere al pignoramento dei beni del debitore.
    
 Il pignoramento per la società  di Lotito potrebbe riferirsi o alla società  o alle quote azionarie. Inoltre pochi giorni fa sono stati pagati gli stipendi di settembre. Dei premi ancora non se ne parla.

Offline Gius

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #8 il: 23 Gennaio, 2010, 13:19:40 pm »
Sarebbero 67 i decreti ingiuntivi iscritti a ruolo nei confronti della Lazio di Lotito: forniture, ditte e professionisti. La notizia circola dalla prime ore del mattino e arriva dalla voce di Andrea Pesciarelli, giornalista Mediaset, intervenuto come opinionista nella trasmissione radiofonica 'Quelli che hanno portato il calcio a Roma' su Teleradiostereo. Il decreto ingiuntivo è l'ordine dato dal giudice al debitore di adempiere l'obbligazione assunta (ad esempio il pagamento di una somma di denaro o la consegna di una cosa mobile determinata) entro un determinato periodo di tempo (normalmente 40 giorni). Trascorso tale termine, il decreto diventa esecutivo e si può procedere al pignoramento dei beni del debitore.
    
 Il pignoramento per la società  di Lotito potrebbe riferirsi o alla società  o alle quote azionarie. Inoltre pochi giorni fa sono stati pagati gli stipendi di settembre. Dei premi ancora non se ne parla.

questo non c'ha mezzo euro nella tasca....e dovremmo pure farlo contento dandogli un ottimo giocatore come Zuniga...
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Offline Martins

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Re:Pandev e Ledesma, un addio che costa 37,5 milioni a Lotito
« Risposta #9 il: 08 Febbraio, 2010, 12:51:35 pm »
di Marco Liguori
Una sentenza del Consiglio di Stato spiega come Claudio Lotito abbia creato un danno di oltre dieci milioni di euro ai piccoli azionisti della Lazio. La vicenda Pandev non c'entra...

Il patto parasociale occulto sulla Lazio c’è stato, eccome, e ha creato danni ai piccoli azionisti quantificabili in oltre 10 milioni di euro. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato nella sua sentenza del dicembre scorso, mettendo la parola fine alla controversia amministrativa sulla vicenda avviata nel gennaio 2008 da una deliberazione della Consob. «Resta in piedi l’aspetto penalistico – spiega a “il pallone in confusione” l’avvocato Massimo Rossetti, legale di Fedesupporter – dinanzi al tribunale di Milano che ha condannato in primo grado il presidente della Lazio Claudio Lotito e l’architetto Roberto Mezzaroma per i reati di aggiotaggio manipolativo ed informativo del mercato finanziario relativamente ai medesimi fatti oggetti del procedimento amministrativo». I giudici della seconda sezione penale hanno inflitto al numero uno biancoceleste due anni di reclusione e 65mila euro di multa, mentre Mezzaroma a un anno e otto mesi e a 55mila euro di multa. Con interdizione per entrambi dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi di persone giuridiche con l’ulteriore incapacità  di contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno. Entrambi appelleranno la sentenza.
Tornando alla decisione del Consiglio di Stato, essa ha stabilito che, quantomeno il 30 giugno 2005, tra Lotito, anche tramite Lazio Events srl (la sua società  che detiene il controllo della Lazio) e Mezzaroma è stato stipulato un patto parasociale occulto per l’acquisto concertato del 14,61% del capitale della Lazio. Tutto ciò, secondo quanto si legge nella sentenza, è stato «diretto proprio ad aggirare l’obbligo di promuovere l’Opa (NDR: Offerta pubblica di acquisto) che sarebbe scattata a seguito dell’acquisto diretto da parte di Lotito e che prevedeva appunto l’acquisto delle azioni da parte di Mezzaroma nell’ambito di una complessa operazione in cui la somma per l’acquisto veniva dal Lotito anche se formalmente imputata al collegato contratto preliminare di compravendita di quote di altre società Â». L’avvocato Rossetti precisa che sono «quote delle società  immobiliari Ce.Im e RO.Im che Mezzaroma aveva intenzione da tempo di vendere, trattandosi di partecipazioni di minoranza soggette, peraltro, a diritto di prelazione a favore di terzi». Sempre secondo i supremi giudici amministrativi, «il patto ha infatti precluso che la partecipazione di Capitalia (NDR: pari al 14,61%) circolasse sul mercato ed ha fatto sì che la stessa venisse acquistata da un soggetto non ostile al dr. Lotito». Da ciò si deduce «che erano nel vero e nel giusto gli esponenti dell’Associazione “Irriducibili” – spiega Rossetti – che nell’autunno 2005 obiettavano pubblicamente nell’autunno 2005 di non potersi procedere all’acquisizione del controllo della Lazio mediante Opa ostile, proprio per l’esistenza del patto parasociale. In seguito sono stati ristretti in carcere e agli arresti domiciliari per oltre due anni e attualmente processati per il reato di tentata estorsione nei confronti di Lotito». Riguardo alla difesa dei due protagonisti della vicenda, i giudici evidenzino che «le risultanze acquisite appaiono in aperto contrasto con le dichiarazioni rilasciate dal dott. Lotito e dall’Arch. Mezzaroma, secondo cui questi (sebbene legati da rapporti di parentela) non sarebbero entrati reciprocamente in contatto in relazione all’operazione di acquisto della suddetta partecipazione, avrebbero ignorato le reciproche intenzioni in merito alla stessa e avrebbero appreso dai giornali l’avvenuta conclusione dell’intera operazione». Il Consiglio di Stato ha sottolineato nella sentenza la conseguenza dell’operazione patto occulto sulla Lazio non comunicato alla Consob. L’accordo segreto ha consentito a Lotito di «programmare in un tempo diverso e soprattutto – scrivono i supremi giudici amministrativi – a un prezzo diverso (0,40 per azione nel dicembre 2006 a fronte di 0,7429 euro per azione se l’offerta fosse stata correttamente promossa nel giugno del 2005)». Secondo l’avvocato Rossetti ciò «significa che il danno cagionato in termini di lucro cessante, ossia perdita di occasione di guadagno, per i possessori di azioni della Lazio nel giugno 2005 si può quantificare complessivamente ad oltre 10 milioni di euro, senza contare gli interessi legali e il risarcimento per l’eventuale maggior danno da svalutazione monetaria». Secondo il legale «gli azionisti potrebbero chiedere ed ottenere il risarcimento in sede civilistica, magari opportunamente consorziandosi tra loro tramite l’adesione a Federsupporter che li può rappresentare e tutelare».
Marco Liguori
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