ROMA, 27 gennaio - Alla fine s’è divertito a distribuire anche gli Oscar, lui che del cinema è un maestro e per spiegarti di Quagliarella magari tira in ballo quella volta che Alberto Sordi gli disse che... Ha preso in mano le statuette, Aurelio De Laurentiis, e le ha assegnate, dopo doverosa meditazione: «Avatar», James Cameron, George Clooney... Ha anticipato quello che accadrà a Hollywood tra un mese o poco più, snocciolando nomi del firmamento cinematografico. Più immediata, istintiva, la scelta degli altri Oscar, quelli del calcio. E anche più «di cuoÂre»: okay, il Barcellona non si può trascurare, ma poi largo al- l’amore per il Napoli, per quel Mazzarri che ha cambiato la storia della sua squadra e per il redivivo Christian Maggio. Aurelio De Laurentiis, produttore di successo mondiale, ora anche presidente con vista sull’Europa, non ama il monÂdo del calcio così com’è. In questa intervista, ce l’ha detto in modo chiaro. E ci ha spiegato come vorrebbe cambiarlo. Per girare un film migliore, dice lui. Migliore e più redditizio. Intanto, tra un bilancio in attivo e una pellicola da lanciaÂre, sogna assieme al Napoli. E Napoli sogna grazie a lui. Se poi arriverà davvero la Champions, sarà proprio un film da Oscar.
IL PROGETTO - Il Napoli vola, Napoli sogna. De LauÂrentiis, il momento è eccezionale. «No, niente di eccezionale. E’, sempliÂcemente, un momento in cui paga la seÂrietà » . La serietà di chi? «Di Mazzarri, innanzitutto. Ha una grande serietà professionale. Oltre alla competenza, ovviamente. E all’umiltà » . A quanto pare ha avuto una grande inÂtuizione, individuando un allenatore pieÂno di qualità . «Sa come si è comportato Mazzarri con i calciatori? Si è fatto un’idea iniziale, naÂturalmente, per affrontare le prime parÂtite, ma poi si è sottoposto a un confronÂto con loro, offrendo a tutti l’occasione di sfruttare le doti che ciascuno ha. UmiÂle, appunto» . I risultati si vedono. «Certo. In Grava, ad esempio: un calÂciatore straordinario. Ha una capacità di interpretare il proprio ruolo e una lealtà professionale che gli permettono di fronÂteggiare i suoi limiti: l’età , oppure l’alÂtezza non proprio elevata. Ora ha un renÂdimento strepitoso». Mazzarri è il miglior acquisto da quanÂdo è nel calcio? «E’ l’allenatore che volevo, anche due anni fa. L’ho preso in ritardo, ma so che insieme ci toglieremo grandi soddisfaÂzioni. E’ l’uomo giusto per cominciare il mio secondo quinquennio alla guida del Napoli» . Un quinquennio che, a sentire proprio Mazzarri, può portare allo scudetto. Un sogno, un’illusione o la realtà ? «Con i miei film ho sempre regalato alÂla gente sogni che sono realtà perché soÂno ancora lì, dopo tanti anni, a disposiÂzione di tutti: non ho mai illuso nessuno. E con Mazzarri sono in totale sintonia. Il calcio, però, è diverso dal cinema e inÂnanzitutto devo garantire ai tifosi del NaÂpoli che non ci saranno mai più rischi né di serie B, né tanto meno di fallimento. Gli obiettivi di questo quinquennio, coÂmunque, sono ambiziosi. Ambiziosi e complessi» . Complessi? «Lavoro per l’internazionalizzazione del calcio, secondo un'idea innovativa che sto maturando di giorno in giorno. Intanto sistemo i tasselli: ho costruito una rete di osservatori, che prima non avevamo, e sto studiando con Mazzarri un progetto per i giovani».