Non ho dormito e ho l'umore di merda credo come tutti da ieri. Ho scritto questa riflessione per sfogare un po', per mettere giù un pensiero che mi assale da qualche tempo. Un po' lunghetto, ma se avete 4 min, dedicateglieli.
Difficile amare il Napoli, oggi.
24 Maggio 2021, lunedi. Difficile amare il Napoli oggi.
Non parlo della maglia azzurra, dei colori che ci emozionano dalla nascita. Quelle sensazioni sono indelebili, sono lo stratto più profondo della nostra pelle, s’intersecano con il nostro Dna. Non sono discutibili, tantomeno giudicabili. Oggi è difficile amare questo Napoli. Questa squadra, questa società.
L’Amore è un sentimento irruente.
Un’emozione incontenibile, grazie alla quale i napoletani hanno creato capolavori, infiammato rivoluzioni, esaudito sogni e deliri collettivi.
L’Amore è appartenenza.
La sensazione di non poter fare altrimenti: scegliere il percorso piu? tortuoso pur di rispettare una fede, un’ideale, un desiderio dettato dal cuore.
L’Amore è coraggio.
Si alimenta con slanci irrazionali e tenaci, con salti nel buio, quando nessuno oltre te sembra crederci.
Da anni cerchiamo disperatamente di trovare interpreti in cui identificarci, guardarli negli occhi e rivedere i nostri, colmi di passione, grinta e una lacrima di cazzimma. Finiamo per appigliarci anche a chi ci dimostra un briciolo di quel sentimento che noi chiamiamo Amore e che sappiamo bene cos’è. Invece siamo solo illusi che attendono, come un adolescente innamorato, che ci venga dedicata un’attenzione, uno sguardo, ci venga fatta una mezza promessa. O come qualcuno ama chiamarlo, diluendone il significato, il patto. Una mistificazione della realtà che non è più sostenibile. Un patto è un’alleanza, una dichiarazione di intenti per remare insieme dalla stessa parte, un accordo che non è possibile rompere. Invece il suo rinomato abuso in quel di Castelvolturno già dimostra quanto sia debole nella mente di queste persone, quanto ci sia approssimazione e, fondamentalmente, zero rispetto.
E da qui parte la mia considerazione, dalla parola rispetto. Basta creare confusione e fazioni, siamo tutti tifosi del Napoli (non proprio tutti), ma proviamoci. Inseriamoci nell’intercapedine stretta tra razionalità e sentimento e proviamo a ragionare.
Una società che ci ha portato a competere negli scenari più importanti del calcio europeo e ci ha fatto godere alla vista di fenomeni puri al Maradona (San Paolo) va ringraziata e razionalmente apprezzata. Ma, questa stessa società, ha avuto ampie possibilità di dimostrare quanto amasse questi colori e nei momenti topici ha sempre deluso, finanche quando eravamo primi e ci aspettavamo di essere rinforzati con uno slancio decisivo che non c’è stato.
Pensandola metaforicamente come la persona a cui rivolgiamo il nostro amore, è stata la prima a mettere costantemente in crisi il rapporto. Con uscite fuori luogo, con appuntamenti disillusi e lunghe assenze ingiustificate, nonostante talvolta richiedessimo con fervore di sentire la voce. Telefono spento, linea assente.
Ora è il momento in cui il rapporto richiede maturità, verità e una svolta decisa. Non è più tempo dei tira e molla, delle scaramucce da amanti imberbi e delle promesse disattese. I tempi cambiano, non si può pensare di galleggiare costantemente, convinti che l’oro stipato nel cassetto basti per sempre.
È ora di mostrare l’Amore vero e, in termini pratici, di strutturare questa società con figure di spessore che realmente provano brividi per i nostri colori. Non farò nomi perchè creerebbe dibattiti sterili, ma le figure ci sono e anche valide. Basta scegliere, presentare loro piani seri e inserirli nella struttura societaria, che non può essere più un focolare familiare, siamo nel 2021. Uno scudo per la squadra, punti di riferimento di fiducia per i tifosi. È ora di essere schietti e di comunicare piani e progetti. Basta silenzi stampa, basta colpi cinematografici fine a se stessi, pretendiamo serietà e rispetto.
Bisogna ripartire da:
• Investimenti in strutture fisiche
• Valorizzazione dell’immenso patrimonio di giovani talenti che è la Campania
• Modernizzazione e promozione del marchio Napoli
• Assunzione di professionalità nella sfera della comunicazione all’altezza delle aspettative e richieste dell’era digitale
• Player trading sostenuto da una rete di scouting di livello e da una primavera organizzata e curata come una prima squadra
• Eventuale ricerca di partner affidabili.
Se non si è in grado o la grinta iniziale è svanita, si pensi a lasciare. Non è un dramma. Meglio ripartire che galleggiare.
Ma passiamo a quell’andirivieni di indossatori di maglie azzurre con lo stemma con la N, che calcano il campo sotto il nome di SSC Napoli. E inserisco anche l’allenatore. Forse non hanno ben compreso cosa rappresentano quando scendono in campo, forse non hanno chiari quali sono gli obiettivi (a prescindere dal risultato) e me ne dispiaccio, ma allo stesso tempo penso che una lunga assenza dei tifosi abbia provocato anche questi ingiustificabili vuoti di memoria.
Ritornando alla metafora di un rapporto amoroso, sembra di essere al cospetto di una persona che ama giocare con i sentimenti, che voglia approfittare della nostra passione sconfinata per permettersi superficialità e leggerezza, che scambia le nostre attenzioni per semplici effusioni che può ottenere ovunque. Una persona a cui ogni volta che chiedi il passo grande, ti delude e non ha il coraggio di farti felice, mai, neanche una volta. E si sa l’amore ferito più e più volte può portare all’indifferenza. Per questo affermo che è difficile amare il Napoli, oggi.
Chi, come me, segue il Napoli da decenni può aggrapparsi alla passione infinita per la maglia, a quella malattia chiamata tifo per i colori 1926.
Mi metto, però, nei panni dei giovani tifosi, che seguono questa squadra da poco e che sono in cerca di emozioni, di idoli in cui rispecchiarsi, che incarnino il coraggio e la voglia di riscatto, la determinazione nel raggiungere il risultato. Non è facile, anzi so che proprio in questi giorni sarà difficile subire sfottò e provocazioni, superare la delusione e la rabbia o peggio la rassegnazione. So che è anche più difficile per chi abita fuori dalla Campania e veste orgogliosamente e ostinatamente i colori del Napoli.
Vedere il Maradona deturpato più e più volte quest’anno è stato uno strazio al cuore. Nell’anno in cui D10S ci ha lasciato e a cui lo stadio è stato intitolato, tutti ci immaginavamo una spinta in più a fare meglio, uno sprono, un suo ricciolo bruno che spingesse tutti a buttare il cuore oltre l’ostacolo.
Invece TUTTI sono stati capaci di sottovalutare quest’aspetto e questo non ve lo perdono, non ve lo perdoniamo.
Mi rivolgo ai più giovani, ma soprattutto ai tifosi più adulti, quelli con le spalle più larghe. È ora di compattarci, pretendere RISPETTO e TRASPARENZA.
Se ce ne fosse bisogno, ribadire ad uno ad uno cosa significa vestire la maglia del Napoli appena arriva in città, cosa vuol dire rappresentarci in giro per l’Italia e l’Europa.
Solo noi possiamo far si che Amare i nostri colori sia più facile, oltre che naturale e istintivo.