Più che altro abbiamo stabilito che sia un allenatore giovane e preparato che, sin dai primi anni della propria carriera ha adottato un 4-2-3-1 atipico, proponendo una difesa a 3 (sfruttando uno dei due mediani di centrocampo come difensore aggiunto) ed un salita simultanea dei due terzini in fase offensiva, ricorrendo al costante possesso palla ed alla difesa alta: questi schemi gli hanno fruttato molti successi allo Šachtar, dove poteva ricorrere ad interpreti quali Fred, Marlos e Taison.
Ed è puure duttile dato che all'approdo alla Roma, Fonseca si dichiarò inizialmente pronto a riproporre i suoi già testati moduli calcistici, salvo poi adottare un 4-2-3-1 più equilibrato e proponendo progressivamente un 3-4-2-1.
Peccato che i successi allo Shaktar sono dovuti al lavoro enorme fatto da un vecchio volpone come Mircea Lucescu, che gli ha lasciato una squadra e un club costruito in più di 10 anni di lavoro, con ottimi risultati a livello europeo oltre che nel ridicolo campionato nazionale che hanno.
Risultati europei che Fonseca non è stato in grado di replicare, tra l'altro, "limitandosi" solo a successi nazionali, in un periodo in cui la principale competitor, la Dinamo Kiev, è stata (e lo è ancora) in netto declino.
È vero, quest'anno con la Roma è arrivato in semifinale di Europa League, ma abbiamo visto tutti (penso) come ci è arrivato: a fischi e pernacchi, con un percorso abbastanza agevole.
Poi oh, speriamo che viene, magari ci fa vincere il triplete, che dire.