dico solo una cosa e poi me ne esco del tutto.
vedo che si punta sempre un ditone gigante contro questo tipo di cose.
poi però stanno tutti a votare sempre pd,pdl,lega,5stelle,e centrosinistra,centrodestra,centrosinistra,centrodestra,la folla guarda grida e protesta.
vale a dire a dire la classe politica che ha stuprato,ucciso e vilipeso ciò che restava di questa nazione.
oh e non se ne esce mica,però tutti a far gli splendidi con le sardine di turno manco fossero loro il problema.
Perfettamente d'accordo.
Aggiungo solo che non deve essere la gente comune, la piazza, a esporre manifesti programmatici alternativi ma i quadri dirigenziali dei partiti (figure ahimè estinte e appiattite sul leader carismatico di turno) a elaborare una sintesi politica che va oltre le istanze espresse in maniera primitiva dalla gente.
Cosa che la destra sa fare benissimo, basti pensare a come un partito che cinque anni fa (non cinquanta: cinque) era lì a decidere quali fossero i confini della secessione padana, oggi prenderebbe dal 20% a salire in ogni regione meridionale per aver impostato una certa narrazione nata dalla pancia del popolo.
A sinistra invece ogni volta parte la sfida a chi è più sagace.
È normale che se manca l'aspetto della sintesi diventa tutta una parodia del già parodistico antiberlusconismo, con l'opposizione Ulivo/Unione/PD che non diede alcun respiro a quel malcontento; cosicché, morto politicamente Berlusconi, morta la sfilata tranchant che l'ha accompagnato per un ventennio.
Diverso sarebbe stato se fosse intervenuta una seria critica sui limiti del liberismo più sfrenato invece di ruotare tesi e antitesi sulla persona dell'imperatore di Arcore.
Questo accade quando a distanziare i movimenti c'è giusto un filo labilissimo dato dal progressismo o conservatorismo nell'ambito della traduzione dei diritti civili, e il terreno economico - l'unica struttura - invece è lo stesso. Allora i partiti diventano dei contenitori elettorali che girano attorno alle singole persone fisiche e tant'è.