ROMA (30 dicembre) - Una via Craxi il ogni città italiana. Dopo la proposta del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di intitolare una strada al leader socialista morto in Tunisia 10 anni fa, idea che ha scatento subito una valanga di polemiche, il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, rilancia: «Faccio una proposta: a Bettino Craxi venga intitolata non solo una strada a Milano, la sua città , ma tante strade e piazze italiane. Solo così l'Italia potrà rendergli onore e ricordare la sua memoria».
«Dobbiamo molto a Bettino - prosegue Rotondi - perché ha difeso fino alla fine il rispetto di un ordine democratico. Si apra un confronto serio, un dibattito ampio sull'eredità politica lasciata da Craxi e non ci si fermi a una polemica inutile e strumentale».
«Stiamo parlando di un clima di dialogo tra persone serie, di un anno che si rinnova e mi pare giusto che a Bettino Craxi sia intitolata una strada, una piazza, un parco, qualcosa della sua Milano. Al di là di qualsiasi discussione», ha detto il portavoce del premier Silvio Berlusocni Paolo Bonaiuti, intervistato dal Gr Rai.
«Non dobbiamo permettere che il decennale della scomparsa di Bettino Craxi ci butti in faccia una storia e una memoria manipolata». E che «una ferita ancora aperta - scrive il ministro degli esteri, Franco Frattini nella rubrica a sua cura sul sito internet del Velino - torni a farci male: dobbiamo impedire che l'idea di Letizia Moratti, di onorare Craxi, nella sua Milano, dedicandogli una strada, ridia improvvisamente voce a tutta la canaglia che ha cercato di annichilire questa nostra Italia, puntando ad attribuire ad una sola parte politica la responsabilità e la colpa della cosiddetta "questione morale"». Frattini spiega così che «celebrare Bettino Craxi non significa soltanto compiere una doverosa opera di risarcimento morale: per la sua famiglia e la sua comunità politica. Significa restituire l'onore, insieme, ad un politico lungimirante ed al suo Paese».
«Lasciamo ai professionisti delle manette la povera prospettiva di seminare odio e inimicizie. Io penso, al contrario - prosegue - che la proposta del sindaco di Milano, e le celebrazioni che vedranno molti italiani riunirsi nel nome di Craxi, ad Hammamet, tra qualche settimana, debbano essere una importante occasione per cominciare a scrivere una memoria condivisa e comune: quella che ha visto in Craxi il campione del riformismo politico e di un socialismo che egli amava definire »tricolore« proprio perché affondava le radici nella storia nazionale».