Preziosi quest’anno non vuole manco impegnarsi a fingere di volere restare in A
Riporto da un sito di tifosi genoani:
Ha preso un Genoa in mutande e non ha creato niente che gli possa sopravvivere: non un centro sportivo, non uno stadio, neppure una struttura amministrativa o tecnica di qualche spessore.
Fino all'anno di Milito ha perseguito l'obbiettivo di fare soldi col calcio. Ma in quello stesso anno la strategia è cambiata. Con Pastorello ha comprato il Lugano e ha impostato un programma innovativo, per cui il calcio diventava funzionale a un businnes di stampo finanziario.
Il progetto (perché Preziosi un progetto ce l'aveva) si è perfezionato con l'ingresso nell'opaco settore delle procure e dell'intermediazione. Un passaggio che gli consente di non fare nemmeno più finta di tifare, ma che soprattutto gli consente di avviare il figlio a un'attività redditizia.
Il suo stile si basa sulla movimentazione di un elevato numero di giocatori e di lucrare non solo e non prevalentemente sulle plusvalenze, ma sulle parcelle del servizio, che vengono pagate anche per operazioni di decine e decine di brocchi scambiati a 500mila euro o addirittura gratis. E non voglio fare cenno ad altre eventuali entrate connesse con il transito di capitali estero su estero. Il Genoa in serie A per lui tra poco non conterà più di tanto. Ora serve per giustificare un elevato numero di acquisti, vendite, scambi e per accreditare l'attività di procura della società luganese.
Ma tra breve potrebbe benissimo essere sostituito da un'altro club. O forse tra qualche tempo non sarà nemmeno più necessario possedere un club, basterà trafficare con club amici.
A questo punto mollerà.
Personalmente credo che sia anche piuttosto stufo. Aspetta solo di vedere se i figli sapranno fare da soli.
Il problema è cosa ne sarà del Genoa, a parte il titolo sportivo.
E chi avrà il coraggio di subentrare accollandosi i debiti.