Per me sono vere entrambe le cose.
Nel senso: è verissimo che il Napoli abbia trovato l'equilibrio in tempi brevi ma è altrettanto vero che il passaggio da un sistema di gioco allegrista a uno sarrista non potrebbe essere così facile come perfezionare una squadra che già faceva un pallone di possesso e di attacco qual era il Napoli di Benitez. E non bisogna cadere nell'errore di eliminare quest'ultimo dall'equazione (cosa che hanno fatto i sarristi per un triennio, per poi trovarsi con il culo all'aria avendo totalmente cannato la narrazione), perché quello azzurro era un gruppo di soldatini che si sono messi totalmente nelle sue mani dando la massima disponibilità, una specie di Empoli supercharged; già al Chelsea invece si è visto che se vuoi insegnare ad Hazard come giocare a pallone, la recezione è diversa.
Con questo non voglio dire che fallirà, ma che si incorni cercando di applicare la sua concezione di pallone con pochi compromessi io lo do per scontato, perché Sarri non vuole solo vincere ma deve farlo a suo modo, nel suo cervello il collettivo va bene fino a quando applica delle idee superiori: le sue.
Noi dobbiamo sperare solo nel rigetto del personaggio e nella poca disponibilità delle individualità bianconere ad applicare uno spartito, cosa comunque vicina all'impossibile perché nell'ambiente Fiat comanda la Fiat e basta. Gente militarizzata.