Finita.
Purtroppo confermo le mie impressioni, che erano negative e tali rimangono.
Per Winding Refn la forma viene prima della sostanza, e al netto di campi, controcampi, piani sequenza e carrelli assolutamente straordinari, conditi da una fotografia superba, TOTDY non è altro che una gigantesca provocazione e un dito medio al concetto di serialità.
Non è né un film in 10 parti, mancando totalmente di ritmo e mordente, né una serie visto che dialoghi, intreccio, lo stesso montaggio, è totalmente incompatibile con la forma raggiunta da questo mezzo di espressione.
Quello che sembra è un girato che necessita di montaggio e tagli per avere una struttura compiuta, un elogio al manierismo e all'autoreferenzialità a tratti fastidioso.
La svolta sovrannaturale conclusiva, poi, semplicemente non ha un perché e rende il tutto parodistico, a tratti patetico e ridondante, su uno sfondo sociale già ampiamente discusso e dibattuto in maniera più incisiva.
Il fatto che sia stato abortito il sequel, poi, la rende ancora più claudicante sul piano del messaggio e del racconto, visto che non si chiudono sottotrame e ramificazioni fondamentali.
Giovanni non la guardare, altrimenti conoscendoti butti il televisore dalla finestra.