Roma è una città che era da anni sulla via del dissesto ma è stata definitivamente uccisa da questi parvenu della politica quali sono i cinque stelle, gente capace solo di accentrare il dissenso su di sé, ma quando poi è nelle posizioni di governo, a qualunque titolo, si dimostra incapace pure di non peggiorare. Rimarranno alla storia per aver lanciato il leader maximo del futuro ventennio, e niente di più.
Serva di lezione a tutti gli anti De Magistris, che non sarà il più grande statista di tutti i tempi, è spesso di una retorica disarmante, ma sì è dimostrato un discreto amministratore capace di lasciare la città meglio di come l'ha trovata nonostante un contesto complicatissimo come nessun'altra metropoli europea, ulteriormente aggravato dalla questione del debito risalente alle questioni del 1980. Immaginate i grillini a gestire Napoli dopo i disastri della Iervolino, at che stadio di proprietà, stevm affugann dint a merda.
Per il resto, questo paese ha un disperato bisogno di investimenti infrastrutturali. Siccome ormai siamo in una stagnazione più totale da parte degli investimenti privati e la politica monetarista della BCE ha totalmente fallito, servirebbe che lo Stato torni interventista in ambito economico. Ci sarebbe da fare un discorso lunghissimo, ma fondamentalmente stiamo giocando una partita con dei parametri truccati, quelli del trattato di Lisbona, e risalenti a più di un decennio fa in una situazione pre crisi. Fin quando non verrà risolto dalla testa questo problema, è inutile fissarci sull'uomo del destino: al massimo ci potrà essere gente che mantiene la barca a galla, cosa che i 5S a Roma non sono riusciti a fare. Dio maledica gli studi di fattibilità, viva le cattedrali nel deserto e viva Manolas.