Fiorè, da te non me l'aspettavo...............La tua vita sarà anche una,ma ,se ragioni così,sarà misera e inutile,perchè sacrificarsi per un ideale è l'unica cosa che può dare un senso alla nostra esistenza e questa non è retorica............. Il problema è che siamo dei mediocri che fuggono i problemi e che si accontentano di vivere una vita squallida e anonima,costruita su step inderogabili,(trovare un lavoro,sposarsi,farsi una famiglia,morire),e siamo felici di accontentarci di tutta questa merda,ma dove è finita la volontà di potenza?Dov'è finita la forza autosuperantesi che dovrebbe muoverci verso la nobiltà e la virtù?Quando leggo certe cose lo sconforto si impadronisce di me e mi convinco sempre di più che la filantropia non sia altro che un concetto inculcatoci nella mente da quest'etica grottesca,che celebra un essere vile,mediocre,tronfio superbo e presuntuoso...........
Per sacrificarsi proficuamente servono le condizioni giuste. Io mi sono reso conto di poter essere utile soltanto alle persone che conosco. E' un discorso personale. Magari ci sono persone più carismatiche e altruiste di me in grado di tracciare un cerchio più ampio, anzi, ne esistono sicuramente.
La filantropia nasce da una disponibilità di massa a dare e ricevere. Una cosa che non esiste, da nessuna parte, specie dove regna la strafottenza e la cultura del fottere il prossimo. Non mi riferisco solo a Napoli, parlo dell'Italia in generale, è cazz che altrove è diverso.
Ti faccio un esempio pratico, la raccomandazione per un posto di lavoro. Te ne offrono uno a 3000 euro al mese sulla base di criteri ovviamente non meritocratici. In questo caso il "cerchio" è la forza lavoro nazionale, una quantità immane di persone, che teoricamente vale la comunità di un paesello o la popolazione mondiale. Che fai?