Ciccio Graziani ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva, commentando la sconfitta della Juventus patita ieri al San Paolo contro il Napoli, e la negativa prestazione della squadra di Maurizio Sarri, bacchettando proprio il tecnico dei bianconeri per la debacle di ieri sera: "Richiamate il soldato Allegri!! Non ho mai visto la Juventus messa così male su tutti gli aspetti, stanno scherzando con il fuoco"
Sandro Sabatini, giornalista di Sportmediaset, ha risposto alle domande degli ascoltatori nel Microfono Aperto di Radio Sportiva, soffermandosi anche sulla Juventus dopo la sconfitta di ieri al San Paolo contro il Napoli: "Credo che la Juventus abbia dei problemi tattici che non vogliono essere visti. Il tridente va provato, Sarri fa bene a crederci ma Dybala rende di più quando non c'è Ronaldo: un conto è schierarlo col Cagliari, un conto col Napoli. Dopo più di un girone si può dire che Sarri non ha portato nulla di quello che i tifosi più ottimisti speravano. La Juventus ha preso De Ligt, Ramsey, Rabiot e ripreso Higuain, non mi sembra che Sarri si possa lamentare di questo mercato, o altrimenti che mercato avrebbe voluto Sarri? Un po' di intensità alla Juventus manca, fino all'anno scorso la squadra soffocava l'avversario per almeno venti minuti, poi gestiva, mentre quest'anno soffre troppo, prende un gol a partita e la gestione non c'è mai stata"
Il giornalista Roberto Beccantini titola così sulla sua pagina: "Sarrismo in mutande". Questo il commento del giornalistA alla pesante sconfitta della Juventus contro il Napoli: "Fischiato dal popolo che aveva condotto al sogno del colpo di stato, Sarri ha ricambiato con il tridente - spiega -. Cristiano, Higuain, Dybala: tutti dentro, subito. A Gattuso non è sembrato vero. Già aveva una squadra decimata e incasinata, l’artiglieria pesante della Juventus gli ha permesso di fare la partita che, in altri tempi, il San Paolo avrebbe censurato.
Tutti compatti, tutti indietro, con la palla lunga per Milik e le serpentine di Insigne quali concrete alternative al catenaccio mobile che, da queste parti, ben altri allenatori di passaggio avevano armato (colpo di tosse). L’ordalia si è così trasformata in una sorta di braccio di ferro tra due calvi che si contendevano un pettine. Il Napoli faceva gruppo attorno a Demme, Manolas e Zielinslki. La Juventus avanzava al ritmo di Pjanic. Lentamente, in orizzontale, come se un dribbling, uno scatto o un numero fossero merce proibita, più che rara.
Il Marziano pascolava a sinistra, il Pipita un po’ qua e un po’ là, l’Omarino dove fili di luce filtravano dai fili d’erba. Il Napoli ci ha messo il cuore, la testa e le gambe, Insigne prima il destro che, complice Szczesny, ha spalancato la porta a Zielinski, poi l'acrobazia del raddoppio. Chapeau. Lo stadio, fin lì un’enorme sala operatoria in cui dormivano tutti - chirurghi, pazienti, infermieri - si abbandonava ai tricche-tracche dei parenti.
Veniva, il Napoli, da quattro sconfitte casalinghe (coppa esclusa). Non ha avuto paura di giocare una partita proletaria, raramente cattiva (mica ce n’è stato bisogno), contro una Juventus 'tridentina' e molle, alla caccia di un possesso palla che, arrogante e sbadigliante com’era, ha fornito più scudi ai rivali che non munizioni a Cristiano, il cui golletto è stato mancia fumosa. Avete presente la Juventus di Firenze? Peggio, decisamente", chiosa Beccantini..
--
Non sapete quanto sto godendo. Era quello che avevo predetto questa estate ed è quello che si sta avverando.