Conosciamo la natura umana, e purtroppo questo forum non fa eccezione, inutile fare la caccia alle streghe al 5 Agosto, la strada è lunga assai.
Piuttosto pensavo a questo momento di comprensibile isteria generale, siamo stati tirati fuori dal tepore di una comfort zone pluriennale fatta di bel gioco ed automatismi, dopo aver cambiato solo due elementi e l'artefice principale del capolavoro che abbiamo potuto vedere negli ultimi anni. E purtroppo tutti questi cambiamenti sono avvenuti per colpa dell'arrivista viscido che tenevamo in panchina e che ha tentato in tutti i modi di tenere in ostaggio una squadra intera in attesa che il suo avvenire si compisse. Cosa che stava per andargli nel culo, ma tanto Cristo o chi per lui è lungariello e non scurdariello.
La società ha fatto il suo mercato, discutibile o meno ce lo dirà il campo, e si sono subito palesate delle difficoltà (Meret, il nuovo Hamsik, recuperi lenti, mercato lento, giocatori che sono rientrati dal mondiale ed altri che devono rientrare, nuovo modo di stare in campo) che sono imputabili in parte a probabili errori di lettura dei singoli (tecnico e società) ed in parte alla ciorta (Meret scassato, Zielinski scassato, Ghoulam che nun se capisce se è vivo o meno, Sabaly che si riscopre scassato alle visite). Le solite cose di ogni anno insomma. Ed io davanti a certe cose, nel piccolo del mio quotidiano, ho sempre pensato che la cosa migliore è ripartire dalle cose semplici, cosa che Sarri argutamente fece nel post Benitez dopo aver tentato di fare l'inventore con risultati deprimenti. Quando mi trovo in contesti nuovi, pigliando ad esempio quelli lavorativi, riparto dalla semplicità della puntualità estrema, l'educazione, l'ascolto, la diplomazia, che sembrano scontate ma che spesso mancano in contesti rodati, non mi metto di certo a strafare i primi tempi. Questo è quello che deve fare e certamente farà Ancelotti. Capire dove, come e quando può giocare Hamsik che con certi avversari dovrà cedere il posto a Diawara, fare lo stesso con gli esterni d'attacco e le mezzali a centrocampo. Ed anche noi dobbiamo, seppur sia difficile, uscire dalla forma mentis sarrica dell'intregralismo tattico e interpretativo, il Napoli può e deve cambiare forma, perché è forte, abbonda in alternarive e varianti ed ha bisogno di tempo.
Il resto delle considerazioni sulla pensione di Ancelotti, gente come Maksimovic ed Ounas presi a campione manco fossero i titolari inamovibili e il mercato lasciano il tempo che trovano. Sapete meglio di me che con Badel ed il nuovo feticcio Belotti le 5 purpette a Dublino le prendevi lo stesso.