Ancelotti ritiene la rosa all'altezza per quello che gli chiede la società: accesso in Champions anche l'anno successivo e andare il più avanti possibile nelle coppe, con l'Europa a rimpinguare le casse societarie (questa è la politica dell'aumento del fatturato di ADL) e quella nazionale a far fare la bocca buona ai tifosi che, com'è ovvio che sia, sarebbero contenti di alzare un trofeo a fine anno.
Questo è.
Credo che siano obiettivi raggiungibili con questo core di giocatori, logicamente se ad Ancelotti avessi chiesto lo scudetto sarebbe stato diverso e ci sarebbero state sue richieste diverse, ma siccome noi ci siamo estromessi da soli dal discorso, un po' non facendo un certo tipo di mercato e più di un po' perché la nostra ex competitor ha preso il calciatore più forte del mondo, allora non importa più.
Gli obiettivi di Sarri coincidevano con la più profonda aspirazione di ogni tifoso, vincere in Italia: il presidente ha bollato il tutto come traguardo eventualmente personale, visto che a noi interessa una politica totalmente diversa, di cui abbiamo abbondantemente discusso.
Quelli di Ancelotti, che è dirigente d'azienda e non uomo del popolo, sono di fare ciò che gli viene chiesto.
Detto ciò, non intendo criticare il buon Carletto, al di là delle solite sfuriate che si fanno a mo di sfogo. È un grandissimo professionista, ha vinto ovunque, fa il suo lavoro e lo fa bene, il vedovismo va bene ai funerali e non altrove.
Vedremo un Napoli cazzuto, ben messo in campo, figlio degli anni precedenti a livello tattico ma con una personalità maggiore e una gestione del turnover migliore, complice l'aver preso ovviamente altri atleti per completare la rosa.
Sarà un buon Napoli, ma il piatto grosso, cari amici, non lo sfioreremo nemmeno più.
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