A me non fotte proprio, è stata davvero la cronaca di una morte annunciata.
Ho pesato questa dirigenza, quest'allenatore e questi calciatori tempo fa.
A De Laurentiis non fotte non solo un cazzo di vincere, ma nemmeno di contrastare la Juventus.
Le sue mosse vanno oltre la spilorceria e l'incapacità (che invece è propria di Giuntoli), rivelano un disegno di non voler effettivamente impensierire il dominio Agnelli in Italia, evidentemente avrà le sue ragioni finanche di equilibrio politico.
L'allenatore invece è un metodista, ha dato una struttura di gioco agli undici titolari ma ha eliminato chiunque avesse caratteristiche differenti senza adattare mai quel sistema in caso di stanchezza o demeriti di chi è nell'undici base. Cambi telefonati, mancanza di coraggio, ieri indecente non aver messo quattro punte in campo, finirà il campionato avendo vinto 1 partita su 6 con le prime altre tre compagini della serie A (Inter 0, Roma 1, Juventus 0). Segnatevelo.
I giocatori poi vabbè, crollo psicologico e fisico vergognoso nel momento cruciale della stagione, gente che fa cinque gol in quattro partite, testa totalmente andata dopo Napoli - Roma 1 a 4 e gol di Dybala al 93esimo, non si gioca più bene dal Cagliari e solo per opera dello spirito santo non hanno azzeccato una figura meschina contro il Chievo, atteggiamento passivo da gente che si sta per iscrivere ad ingegneria e abbandonare la vita sociale dopo un'estate di bagordi.
Rimangono i 3-5 punti che abbiamo fatto in più rispetto alla stagione passata (perché tanti saranno: il Napoli di qui alla fine perde a Torino e non vince una trasferta tra Firenze e Genova. Best case 91, worst case 89 con un altro pareggio ancora) in una serie A post nucleare dove la forbice tra parte destra e parte sinistra della classifica è ai minimi storici e con un certo distacco da Inter e Roma definito da elementi particolari (abbiamo una squadra più forte della prima, più amalgamata della seconda), che nonostante tutto segneranno un traguardo difficilmente ripetibile in futuro. Con figure meschine nelle coppe.
Chi parla di stagione fallimentare, comunque, fa ridere. L'obiettivo del Napoli è tornare nell'Europa dei grandi e l'ha centrato con sei gare di vantaggio.
Chi però munifica ogni momento questo Napoli (in toto, dalla testa ai piedi), direi che ha anche un poco rotto le palle.
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