Sono d'accordo, ecco perché per me sei in malafede quando ci spieghi cosa è populismo e cosa no, e poi fai distinguo tra Renzi e Berlusconi riguardo un intervento identico nei modi, nei tempi, nella sostanza, negli scopi evidenti, in quelli occulti e nei risultati. E 'o ver non ci sta bisogno che te lo spieghi.
Mmm no
Non è affatto un intervento identico, non lo è nei modi, non lo è nei tempi, non lo è nella sostanza, non lo è negli scopi, non lo è nei risultati
Io non considero affatto Berlusconi un leader populista - così chiariamo - ma certo è che l'ultimo Berlusconi (il cui elettorato di riferimento si spostava sempre più verso il meridione e verso un target a istruzione medio-bassa) ha spinto forte sulle pance e sugli istinti, al punto da ricordare - come accennavo prima - certi dittatori sudamericani. In questa accezione di populismo può rientrare la sciagurata abolizione di tasse senza coperture e in fase di forte crescita del debito pubblico.
Comunque Renzi non è un populista semplicemente perché il populista agisce sulle classi popolari, mentre Renzi rappresenta il ceto medio.
Quindi la sua retorica non idealizza il popolo ma valori borghesi come l'iniziativa industriale, il progresso, l'talianità alta delle eccellenze manufatturiere, sportive, culturali, il liberismo in economia e via discorrendo.
I valori sono quelli, più un'apertura non irrefrenabile sui diritti civili. Però non sono valori borghesi (ma esistono oggi valori borghesi? quali sono di contro i valori popolari?), è una retorica che a mio modo di vedere ha più a che fare con una generazione (o una serie di) e una condizione culturale. Occhio perché distinguere gli elettorati in Italia non è mai un'operazione facile, le variabili sono parecchie e il nostro storicamente è un paese di scarsa coscienza di classe.