Ripeto, rimanendo a Napoli avrebbe comunque vinto lo scudetto.
Ne sono certo.
E, in ogni caso, non sono i campionati numero 7 e 8 di una squadra a cambiare la percezione della sua carriera da perdente.
È andato là per vincere la Champions per sua stessa ammissione, si è calato nei panni dell'uomo Juventus per eccellenza e dopo due stagioni è stato scaricato in primis dalla società (che fa sempre questo, ti fa sentire in un momento iniziale indispensabile, ti crea l'appartenenza, ti fa sentire la Juventus come tua e poi ti scarica senza pietà quando non servi più) e poi dai tifosi, bambini mai cresciuti che anelano sempre ad un giocattolo migliore.
Poi certo, a segnare ha segnato, i suoi gol pesanti per gli scudetti li ha fatti (paradossalmente proprio l'anno scorso quando ha segnato in tipo 11-12 partite su 38) ma come ho detto prima non cambia assolutamente niente nella percezione del suo percorso calcistico, è uno che è stato scaricato dal Real quando voleva vincere la Champions, è stato scaricato dalla Juve quando voleva vincere la Champions, ha fallito più di tutti in nazionale, ha scelto comodamente di alzare un campionato (tra l'altro l'ultimo tra enormi polemiche) nella squadra più forte invece che diventare immortale a Napoli, la qual cosa avrebbe invece consacrato l'omuncolo nel gotha del pallone regalandogli l'eternità: d'altronde verrà ricordato proprio per i 36 gol fatti qua, e basta.
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