Autore Topic: Colpo di stato in Turchia  (Letto 25174 volte)  Share 

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Offline duracell

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #120 il: 16 Luglio, 2016, 18:45:37 pm »
Io mi chiedo una cosa, quanti erano i soldati impegnati nel colpo? Immagino una buona percentuale di tutto l'esercito.

Cosa ne sarà di loro? La Turchia può permettersi di epurare il 20, 30, 40% non lo so del suo esercito?


Comunque forse Erdogan ha avuto la notizia del golpe ma a quel punto ha pensato che la cosa migliore da fare era preparare la contromossa, quantomeno perchè così facendo ha smascherato uno per uno tutti quelli che dovrà epurare.

Offline calvin

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Offline vampyr8

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #122 il: 16 Luglio, 2016, 19:18:25 pm »
Dio mio, poveri ragazzi, i soldati schierati in strada dai golpisti pare fossero in gran parte semplici coscritti; li stanno massacrando, torturando, è un bagno di sangue; non credo ci sarà un facile ritorno alla normalità c'è un aria da resa dei conti contro gli oppositori da far paura.


Offline GeppiGeppi

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Colpo di stato in Turchia
« Risposta #123 il: 16 Luglio, 2016, 19:19:21 pm »
Un carro armato dei golpisti ha scamazzato diversi civili.

Ndё she ulkun e grekun, vrahj grekun e le ulkun. (Proverbio albanese)
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Offline paraw

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #124 il: 16 Luglio, 2016, 19:20:08 pm »
Guarda, il problema non è avere opinioni diverse, ma sapere di cosa si sta parlando, leggere ciò che scrivono le persone che sembrano più competenti a riguardo, fare delle domande, andare alla ricerca di fonti serie e usare il buonsenso per discutere e partecipare.
Io sto imparando questo prezioso esercizio, cioè evitare di dire la mia se non è cazzo per il culo mio. Sento, leggo e prendo in considerazione ciò che viene espresso, da qualsiasi punto di vista.
Io sul cantiere dico la mia per ciò che mi compete e cerco di discutere con il masto che sta mettendo i ferri chiedendo spiegazioni, ma se mi permetto di mettergli la tenaglia in mano o dire che solo per il fatto che lui è masto deve ascoltare le mie stronzate mettendomi in mezzo nei fatti suoi, quello il musso me lo fa tanto, sottoposto e buono.

E invece secondo me il problema è proprio avere opinioni diverse. Se fosse come dici tu, un fatto di competenze, allora qui potrebbero scrivere solo gli addetti ai lavori. Tra l'altro, se vogliamo ascoltare il parere di un "competente" che la pensa diversamente ti linko un articolo (che mi pare è stato già linkato da poco da qlc altro):

http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/07/16/chi-c-dietro-golpe-fasulloin-turchia-che-cosa-succede-ora-600dabda-4b47-11e6-8c21-6254c90f07ee.shtml

Offline kowalski

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #125 il: 16 Luglio, 2016, 19:24:11 pm »
ma io sono d'accordo con te, il punto è che in questa caso non vedo proprio la logicità di aver permesso un golpe di cui se ne conosceva l'esistenza o addirittura di averlo organizzato...

io non discuto della possibilità che sia finanche giunta a conoscenza di Erdogan la probabilità (o la certezza) di un golpe il giorno tot, e lo dico con rinnovata compulsività, discuto che lui abbia avuto una voce in capitolo diversa da quella conosciuta, e cioè come oppositore. Tutti gli altri scenari sono, IMHO, poco credibili o ragionevoli.
Beh ma nella politica, che come insegnava Machiavelli, qualunque azione e o non azione deve essere valutata dal punto di vista dei benefici o dei danni che ti può portare, non c'è nulla di strano, se vieni a sapere che un gruppo di avversari, debole ma comunque in grado di darti fastidio, sta per mettere in atto un'azione nei tuoi confronti, di prepararti a  reagire, di costruirgli una rete intorno in modo tale che non possano realmente fare danni, di lasciarli fare, lasciarli venire allo scoperto, in modo tale da poterli identificare in maniera definitiva e sradicarli una volta per tutte. Avendo anche la legittimazione per mettere in atto qualunque misura, che magari, se fatta a freddo, in anticipo, poteva apparire la solita violazione dei diritti umani e della separazione dei poteri. Mentre ora siamo di fronte all'azione più grave che potesse essere messa in atto, un colpo di stato, di fronte a cui qualunque misura, anche se si dovesse sgarrare un po' con la mano, appare giustificabile.
Sicuramente comportamenti di questo tipo, da parte di qualche governo (ma anche traslati in altri settori, nella gestione aziendale, associativa) ci sono stati in passato. Manovre, inganni e strategie fanno parte della interazione umana e anche della politica.
Io non escludo che possa essere andata così, visto che tra l'altro l'aereo di Erdogan dalla Turchia sembrerebbe che non si sia mai mosso, che Erdogan ha potuto tranquillamente parlare in televisione. Comunque non mi pare nemmeno così importante accertarlo, nel senso che non credo che scoprire se Erdogan avesse previsto tutto cambi radicalmente lo scenario che si va delineando, a livello internazionale... mi pare più interessante capire in tutto questo scenario, per esempio, come si inseriscono gli attentati avvenuti in Turchia negli ultimi tempi...
Polemico ergo sum

Leif Erikson

Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #126 il: 16 Luglio, 2016, 19:48:44 pm »
Beh ma nella politica, che come insegnava Machiavelli, qualunque azione e o non azione deve essere valutata dal punto di vista dei benefici o dei danni che ti può portare, non c'è nulla di strano, se vieni a sapere che un gruppo di avversari, debole ma comunque in grado di darti fastidio, sta per mettere in atto un'azione nei tuoi confronti, di prepararti a  reagire, di costruirgli una rete intorno in modo tale che non possano realmente fare danni, di lasciarli fare, lasciarli venire allo scoperto, in modo tale da poterli identificare in maniera definitiva e sradicarli una volta per tutte. Avendo anche la legittimazione per mettere in atto qualunque misura, che magari, se fatta a freddo, in anticipo, poteva apparire la solita violazione dei diritti umani e della separazione dei poteri. Mentre ora siamo di fronte all'azione più grave che potesse essere messa in atto, un colpo di stato, di fronte a cui qualunque misura, anche se si dovesse sgarrare un po' con la mano, appare giustificabile.
Sicuramente comportamenti di questo tipo, da parte di qualche governo (ma anche traslati in altri settori, nella gestione aziendale, associativa) ci sono stati in passato. Manovre, inganni e strategie fanno parte della interazione umana e anche della politica.
Io non escludo che possa essere andata così, visto che tra l'altro l'aereo di Erdogan dalla Turchia sembrerebbe che non si sia mai mosso, che Erdogan ha potuto tranquillamente parlare in televisione. Comunque non mi pare nemmeno così importante accertarlo, nel senso che non credo che scoprire se Erdogan avesse previsto tutto cambi radicalmente lo scenario che si va delineando, a livello internazionale... mi pare più interessante capire in tutto questo scenario, per esempio, come si inseriscono gli attentati avvenuti in Turchia negli ultimi tempi...
Io ho capito il ragionamento, che sarebbe senz'altro assennato in altri casi, ma lascio qualche punto in senso contrario:

- il primo è la posizione peculiare dell'esercito in Turchia, di cui abbiamo già discusso, e che rendeva assolutamente non improbabile, o fantasioso, un intervento militare "in limine" dello stesso per ripristinare quella laicità che Erdogan sta sempre più mettendo a repentaglio;

- il secondo è la posizione di Erdogan in quel sistema politico, assoluto dominatore e riformatore dello stesso, con margine gigantesco di movimento riformista;

- il terzo è una semplice considerazione di fatto: organizzare un finto putsch è ben più complesso di mettere una bomba. Cosa che Erdogan sa fare bene, e l'abbiamo già visto.

queste le premesse. Ora, le riflessioni:

- il golpe non viene "smontato" dall'esercito o da reparti regolari della Polizia, che pur ingaggiano le truppe, ma dalla reazione popolare che, con una vera e propria controsommossa, non pronosticabile o prevedibile, ribalta le sorti della partita. Nessun politico, tanto meno nella posizione di forza di Erdogan, si sarebbe giocato il potere su un coinvolgimento tanto aleatorio in previsione quanto profondo nella realtà. Insomma, si parla di cittadini che hanno decapitato soldati regolari, requisito carri armati, preso a cinghiate i coscritti. Questi sono stati ad un passo dalla guerra civile, e nessuno punta tutto su una situazione così pericolosa. Perché i militari avevano imposto legge marziale e coprifuoco, se esci ti sparo. Mica pizza e fichi;

- un altro punto, per spiegare la velocità del golpe, è la natura del golpe stesso nel nostro tempo ed in una nazione avanzata. Non siamo più nel Novecento, le informazioni corrono velocemente sul filo tecnologico moderno e quindi la possibilità di una reazione rapida che eviti l'incertezza del fare - fondamento della riuscita di molti putsch - è sempre più ampia;

- la reazione internazionale di uniforme condanna del colpo di Stato avviene a fallimento dello stesso, quando ormai i giochi erano fatti. Segno che dietro, come in ogni golpe che si rispetti, c'erano già accordi presi e stabiliti;

- la parte dell'esercito insorta puntava sulla possibilità di coinvolgere i rimanenti reparti e le altre forze armate, consci del fatto che Erdogan avrebbe, nel giro di poco, eliminato ogni corrente dissenziente nei militari. Ecco perché il rallentamento dopo la presa della TV: quel coinvolgimento non è arrivato - al contrario della sommossa popolare - ed il resto è storia.


In base a ciò, io propendo sempre più per il semplice andamento dei fatti.
La posizione di vantaggio odierna che Erdogan ha ottenuto è frutto del succedersi degli eventi e non di una meticolosa organizzazione o di un laissez faire presidenziale. Non escludo l'idea di un pre allarme delle truppe lealiste dovuto al sentore - o alla certezza - di un attentato allo Stato, ma le precondizioni e l'andamento dei tumulti mi lascia sempre più convinto di aver visto la realtà e non uno spettacolo teatrale.

Offline dostoieschi

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Colpo di stato in Turchia
« Risposta #127 il: 16 Luglio, 2016, 20:04:28 pm »
E invece secondo me il problema è proprio avere opinioni diverse. Se fosse come dici tu, un fatto di competenze, allora qui potrebbero scrivere solo gli addetti ai lavori. Tra l'altro, se vogliamo ascoltare il parere di un "competente" che la pensa diversamente ti linko un articolo (che mi pare è stato già linkato da poco da qlc altro):

http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/07/16/chi-c-dietro-golpe-fasulloin-turchia-che-cosa-succede-ora-600dabda-4b47-11e6-8c21-6254c90f07ee.shtml


Ma, di grazia, in quale punto per l'esattezza hai colto un'indisposizione al confronto e al dialogo?

Offline dostoieschi

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Colpo di stato in Turchia
« Risposta #128 il: 16 Luglio, 2016, 20:15:19 pm »
Ps, non è certo la spocchia di Antonio Ferrari e un pezzo pieno di "e se" e "si dice" a insegnarmi come fare il mio mestiere e come analizzare un fatto di politica internazionale

Offline kowalski

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #129 il: 16 Luglio, 2016, 20:15:23 pm »


- il golpe non viene "smontato" dall'esercito o da reparti regolari della Polizia, che pur ingaggiano le truppe, ma dalla reazione popolare che, con una vera e propria controsommossa, non pronosticabile o prevedibile, ribalta le sorti della partita. Nessun politico, tanto meno nella posizione di forza di Erdogan, si sarebbe giocato il potere su un coinvolgimento tanto aleatorio in previsione quanto profondo nella realtà. Insomma, si parla di cittadini che hanno decapitato soldati regolari, requisito carri armati, preso a cinghiate i coscritti. Questi sono stati ad un passo dalla guerra civile, e nessuno punta tutto su una situazione così pericolosa. Perché i militari avevano imposto legge marziale e coprifuoco, se esci ti sparo. Mica pizza e fichi;

Solo su questo punto vorrei però dire quello che personalmente ho tratto dalle immagini... non mi sentirei di parlare di una controsommossa... direi che la reazione è stata, almeno per quello che è stato mostrato, di gruppi, tutto sommato anche abbastanza nutriti ma di certo nulla di trascendentale, di uomini disarmati... a fronte di una pressoché inesistente manifestazione di sostegno popolare al sollevamento militare. Non si può dire che ci sia stata una sollevazione di massa contro il golpe, più che altro è stato lo spettro della guerra civile, della necessità di sparare sulla popolazione, la comprensione di non godere del sostegno popolare nemmeno nelle città, l'indifferenza del paese a spiazzare i militari (nelle strade limitrofe a quelle dove si confrontavano militari e contestatori si vedeva il traffico scorrere normalmente). Quando è venuta meno anche la possibilità di ottenere sostegno e riconoscimento dall'estero i golpisti si sono definitivamente liquefatti.
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Leif Erikson

Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #130 il: 16 Luglio, 2016, 20:41:01 pm »
Solo su questo punto vorrei però dire quello che personalmente ho tratto dalle immagini... non mi sentirei di parlare di una controsommossa... direi che la reazione è stata, almeno per quello che è stato mostrato, di gruppi, tutto sommato anche abbastanza nutriti ma di certo nulla di trascendentale, di uomini disarmati... a fronte di una pressoché inesistente manifestazione di sostegno popolare al sollevamento militare. Non si può dire che ci sia stata una sollevazione di massa contro il golpe, più che altro è stato lo spettro della guerra civile, della necessità di sparare sulla popolazione, la comprensione di non godere del sostegno popolare nemmeno nelle città, l'indifferenza del paese a spiazzare i militari (nelle strade limitrofe a quelle dove si confrontavano militari e contestatori si vedeva il traffico scorrere normalmente). Quando è venuta meno anche la possibilità di ottenere sostegno e riconoscimento dall'estero i golpisti si sono definitivamente liquefatti.
In realtà il modo più appropriato di descrivere la cosa è dire che l'attività di contestazione abbia spento la miccia prima di innescare lo scoppio. Per me abbiamo visto solo l'inizio del putsch, poi senza appoggio del popolo - ed anzi sotto rivolta - si è bloccato tutto e non è scattata la molla definitiva.

In ogni caso mi pare più un susseguirsi di eventi che un disegno. E, data l'aleatorietà dell'intervento popolare - troppo scottante per scommetterci sopra la conduzione di una nazione ed un potere già enorme - eliminerei anche la teoria del "ha lasciato fare".
Che si sia preparato a resistere, invece, lo metto di buon conto.

Offline duracell

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #131 il: 16 Luglio, 2016, 22:26:04 pm »
Secondo me non è giusto dire che abbia lasciato fare, piuttosto penso che si sia trovato nella situazione di essere informato di questa eventualità. A quel punto avrebbe potuto tagliare qualche testa (poche), e parte del paese non avrebbe capito, ma soprattutto tutto l'esercito a quel punto si sarebbe sentito minacciato e avrebbe potuto rivoltargli contro tutte le sue forze.

Ieri sera, in quella situazione tutti hanno mostrato le proprie carte: la germania ha negato il permesso, tutti i reparti dell'esercito si sono esposti da un lato e dall'altro, la polizia, la popolazione, quali leader europei lo hanno difeso (in tempo utile, non quando era chiara la sua vittoria).

Erdogan ora sa perfettamente di chi si può fidare e di chi no. Ne esce molto rafforzato, ma la Turchia ne esce più debole, leggo di migliaia di giudici deposti, esercito ammutinato, tensione tra la popolazione. Sono perdite che influiscono molto in negativo.


Non conosco i protocolli di sicurezza del presidente Turco, ma non mi pare che si sia fatto trovare alla sprovvista. Non è facile scappare e far perdere le proprie tracce come ha fatto. Anche perchè un aereo, come lui ben sa, non ci vuole niente ad abbatterlo :look:
« Ultima modifica: 16 Luglio, 2016, 22:32:58 pm da duracell »

Offline noel

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #132 il: 16 Luglio, 2016, 23:28:43 pm »
http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/07/16/chi-c-dietro-golpe-fasulloin-turchia-che-cosa-succede-ora-600dabda-4b47-11e6-8c21-6254c90f07ee.shtml

A me questi giornalistucoli occidentalotti fanno ridere alla grande.
Tutti bravi a sottolineare le contraddizioni di altri regimi quando succedono fatti torbidi, mai nessuno di questi capace di avere senso critico quando si parla delle false flag dei loro datori di lavoro d'oltre oceano.

Offline eltalisman

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #133 il: 17 Luglio, 2016, 10:31:34 am »
Secondo me non è giusto dire che abbia lasciato fare, piuttosto penso che si sia trovato nella situazione di essere informato di questa eventualità. A quel punto avrebbe potuto tagliare qualche testa (poche), e parte del paese non avrebbe capito, ma soprattutto tutto l'esercito a quel punto si sarebbe sentito minacciato e avrebbe potuto rivoltargli contro tutte le sue forze.

Ieri sera, in quella situazione tutti hanno mostrato le proprie carte: la germania ha negato il permesso, tutti i reparti dell'esercito si sono esposti da un lato e dall'altro, la polizia, la popolazione, quali leader europei lo hanno difeso (in tempo utile, non quando era chiara la sua vittoria).

Erdogan ora sa perfettamente di chi si può fidare e di chi no. Ne esce molto rafforzato, ma la Turchia ne esce più debole, leggo di migliaia di giudici deposti, esercito ammutinato, tensione tra la popolazione. Sono perdite che influiscono molto in negativo.


Non conosco i protocolli di sicurezza del presidente Turco, ma non mi pare che si sia fatto trovare alla sprovvista. Non è facile scappare e far perdere le proprie tracce come ha fatto. Anche perchè un aereo, come lui ben sa, non ci vuole niente ad abbatterlo :look:

Questo articolo secondo me da una chiave di lettura interessante, che mi fa propendere verso la farsa totale

http://www.repubblica.it/esteri/2016/07/16/news/erdogan_e_quel_volo_misterioso_ma_non_troppo_sui_cieli_turchi-144242296/?ref=HRER3-1

Erdogan e il mistero del volo ignorato dai golpisti
Il presidente, subito dopo la notizia del tentato golpe, s'è imbarcato sul Gulfstream governativo e per ore ha volato nel nord della Turchia prima di tornare a Istanbul. Trasponder acceso, individuabilissimo, ma i caccia degli insorti l'hanno ignorato

di CLAUDIO GERINO
Altro che fuga verso la Germania, Londra, Teheran o il Qatar. L'aereo presidenziale con a bordo Erdogan, decollato da Bodrum all'1.43, dopo la notizia del tentativo di golpe, ha volato per ore sui cieli a nord ovest della Turchia con tanto di trasponder acceso e identificativo internazionale. A lungo ha girato in tondo sopra Gonen e Biga prima di dirigersi, poco prima delle 3.30, verso Istanbul. E dall'aereo presidenziale Erdogan ha potuto lanciare l'appello via smartphone e FaceTime ai cittadini turchi affinché scendessero in piazza contro i golpisti, dall'aereo presidenziale ha diretto e governato la controffensiva delle forze speciali a lui fedeli. Il tutto con tanto di Gps acceso, confermando appunto che si trovava proprio a bordo del suo Gulfstream 4 (numero volo TK8456, sigla di registrazione TC-ATA, mode s-code 4B8681), identificato come velivolo appartenente al governo turco e notoriamente utilizzato da Erdogan.

Certo, non è escluso che durante quelle ore Erdogan abbia tentato di mettersi in contatto con le autorità tedesche o con quelle britanniche per garantirsi comunque un possibile esilio all'estero, ma il dato di fatto è che - contrariamente alle voci diffusesi nella notte - l'aereo presidenziale non ha mai abbandonato i cieli turchi. Ed è stato sempre ben visibile ai radar militari e civili.

Eppure, i caccia F-16 turchi in mano ai golpisti e tutta l'aviazione militare di Ankara hanno praticamente "ignorato" il volo, nonostante fossero stati spediti elicotteri e aerei a bombardare la residenza presidenziale a Bodrum, pochi minuti dopo la fuga di Erdogan.

Questi particolari, emersi dalle analisi dei tracciati di volo diffusi sul sito "Flightradar 24" - che contemporaneamente confermava la sostanziale chiusura dello spazio aereo turco e la presenza di numerosi velivoli militari in azione sui cieli di Ankara - portano a possibili ipotesi.

La prima è che Erdogan, nonostante il golpe in atto, aveva una certa sicurezza di non essere direttamente nel mirino immediato dei militari che hanno organizzato il colpo di stato. La seconda è che - pur essendo l'aviazione militare turca in parte coinvolta nel putsch - non ci sia stata la volontà di colpire direttamente il presidente o quantomeno quella di voler attendere gli sviluppi, forse sperando in una fuga all'estero del leader o in una sua resa.

Altro elemento che emerge da questo volo ormai non più misterioso sui cieli turchi è che Erdogan è potuto rientrare a Istanbul in piena sicurezza. Istanbul e non Ankara dove ancora elicotteri e jet militari dei golpisti stavano sparando sulla popolazione scesa in piazza o bombardando il palazzo presidenziale. Dai tracciati radar non emerge se l'aereo presidenziale, ad un certo punto, sia stato scortato da velivoli militari rimasti fedeli a Erdogan (i caccia turchi che operavano nei cieli in quelle ore avevano tutti i trasponder spenti), né che altri aerei di scorta, forse di altre nazionalità, abbiano protetto il presidente in quelle ore trascorse prima di poter affermare che il golpe era fallito.

Un dato di fatto è che, dopo quei lunghi cerchi sopra i cieli del nord ovest turco, il Gulfstream 4 ha preso direttamente la rotta verso Istanbul, senza manovre diversive o seguendo corridoi aerei non "segnati" dai radar. C'è stato solo un momento, durante la lenta discesa verso Istanbul, in cui è sembrato che l'aereo presidenziale potesse cambiare rotta, ma non per fuggire all'estero, ma per dirigersi verso Ankara. Poi, mentre seguiva una rotta parallela all'aeroporto di Istanbul sul Mar di Marmora, il velivolo ha effettuato una virata di 90 gradi a sinistra e si è diretto senza esitazioni verso lo scalo della città turca da dove poi Erdogan ha di nuovo parlato, in conferenza stampa, alla popolazione.

Sarebbe interessante sapere se in quelle ore sui cieli turchi erano presenti altri aerei militari di nazionalità diverse, anche se gli americani hanno sempre precisato che la base aerea messa a disposizione da Erdogan per i velivoli Usa impegnati nelle operazioni in Siria è rimasta in "stand by" e in "piena sicurezza". Ma probabilmente non si saprà mai se Erdogan sia stato protetto in qualche modo da altri paesi della Nato o dagli Stati Uniti, prima di poter affermare con sicurezza che i golpisti erano stati sconfitti.

Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #134 il: 17 Luglio, 2016, 10:58:11 am »
La Co-Presidenza del Consiglio Esecutivo del KCK ha rilasciato una dichiarazione relativa al tentativo di colpo di stato in Turchia.
Citazione

La dichiarazione afferma che: “C’è stato un tentativo di colpo di stato messo in atto da persone la cui identità e le cui motivazioni non sono ancora chiare. Cattura l’attenzione il fatto che questo tentativo arriva in un momento in cui Erdogan, secondo quanto riferito, stava per incaricare generali vicini a lui durante l’incontro del consiglio militare che avrebbe dovuto svolgersi a breve. Il fatto che questo tentativo di colpo sia stato messo in atto all’interno di un processo che testimonia discussioni sulla politica estera del governo fascista AKP è un’altra caratteristica di questo colpo.”

TENTATIVO DI COLPO DI STATO E’ PROVA DELLA MANCANZA DI DEMOCRAZIA
Nella dichiarazione del KCK si legge: “Non è rilevante all’interno di quali fattori e di quali obiettivi politici, interni o esterni, e per quale ragione una lotta di potere viene intrapresa: in questo caso non si tratta di difendere o non difendere la democrazia. Al contrario, questa situazione è la prova di mancanza di democrazia in Turchia. Tali lotte di potere e tentativi di afferrare il potere non appena se ne presenti l’opportunità sono osservati nei paesi non democratici dove un potere autoritario provoca colpi di stato per rovesciare un altro potere autoritario quando le condizioni sono propizie. Questo è quello che è successo in Turchia.

UN COLPO DI STATO E’ STATO MESSO IN SCENA ALLE ELEZIONI DEL 7 GIUGNO
Un anno fa, Tayyip Erdogan e la Gladio del Palazzo inscenarono un colpo di stato a seguito deli risultati delle elezioni del 7 Giugno portandosi dietro il MHP, tutti i fascisti, i poteri militari nazionalisti identificati come Ergenekon e una parte dell’esercito. Questo fu un colpo operato dal potere del palazzo contro la volontà democratica del popolo manifestata dal voto della gente. Il fascismo dell’AKP fece un’alleanza con tutte le forze di stampo fascista e con una parte dell’Esercito incluso il Capo della Difesa al fine di sopprimere il Movimento di Liberazione Kurdo e le forze democratiche. Il fascismo dell’AKP condusse l’Esercito nelle città e nei villaggi curdi, fece incendiare le città radendole al suolo e massacrò centinaia di civili. Inoltre, emanò leggi per invalidare i processi dei militari per dei crimini da loro commessi.

TENTATIVO DI COLPO DI STATO DI UNA FAZIONE MILITARE CONTRO UN’ ALTRA FAZIONE MILITARE
E’ già esistita una tutela militare prima del tentativo di colpo di stato fatto ieri; e questo caratterizza il caso attuale un tentativo di golpe operato da una fazione contro la fazione militare esistente. Questa è la ragione per cui coloro che vogliono che l’esercito insceni un colpo di stato, finora avevano accettato l’esistenza di una tutela militare e si erano schierati accanto ad Erdogan. Il fatto che il MHP e le cerchie nazionaliste e scioviniste si siano affiancate alla Gladio del Palazzo e i ai suoi alleati fascisti ha rivelato piuttosto chiaramente che non si tratta affatto di un incidente nella lotta tra coloro che parteggiavano per la democrazia e coloro che la osteggiavano.

RITRARRE ERDOGAN COME DEMOCRATICO DOPO IL TENTATIVO DI COLPO DI STATO E’ UN APPROCCIO PERICOLOSO
Raffigurare Tayyip Erdogan, o la dittatura fascista dell’AKP come se fossero democratici a seguito di questo tentativo di colpo di stato è un approccio anche più pericoloso del colpo di stato in sé. Immaginare la battaglia per il potere tra forze autoritarie, dispotiche e anti-democratiche come una lotta tra sostenitori e nemici della democrazia servirebbe solo a legittimare l’esistente governo di stampo fascista e dispotico.

LE FORZE DEMOCRATICHE NON SI SCHIERANO CON NESSUNO DEI DUE CAMPI
La Turchia non ha un gruppo di civili al potere né una lotta di forze democratiche contro i cospiratori. La lotta attuale è per colui che dovrebbe guidare il sistema politico attuale che è, a sua volta, il nemico della democrazia e del popolo kurdo. Perciò, le forze democratiche non si schierano per nessuno dei due campi durante questi scontri.

SE SI TRATTASSE DI UN COLPO DI STATO CONTRO LA DEMOCRAZIA SAREBBE PROPRIO QUELLO PORTATO AVANTI DAL PARTITO FASCISTA AKP
Se ci fosse un colpo di stato contro la democrazia sarebbe da identificare con quello condotto dal governo fascista AKP. Il controllo del potere politico sopra quello giudiziario, l’incremento di leggi e politiche fasciste approvate dalla maggioranza parlamentare, la revoca delle immunità dei parlamentari, l’arresto di sindaci, la rimozione coatta di sindaci e co-sindaci dalle loro posizioni, l’imprigionamento di migliaia di politici appartenenti all’HDP e al DBP: sono queste le azioni che costituiscono più che un colpo di stato. Il popolo kurdo si trova sotto un attacco genocida, fascista e colonialista.

IL GOVERNO AKP HA TRASCINATO LA TURCHIA IN QUESTI SCONTRI
Quello che ha portato la Turchia a questo stato è il governo AKP che ha trasformato il suo governo in una guerra contro il popolo kurdo e le forze della democrazia. Con il suo carattere egemonico, assolutistico e antidemocratico ha tenuto la Turchia in stato di caos e nel conflitto. Con la sua guerra contro il popolo curdo e contro le forze democratiche ha portato la Turchia ad uno stato di guerra civile. Il recente tentativo di colpo di stato mostra che la Turchia ha bisogno di liberarsi dal governo fascista dell’AKP e avere un governo democratico. Gli ultimi sviluppi spingono con urgenza affinché la Turchia si democratizzi e si liberi da questo governo egemonico e fascista.

All’interno di questo quadro, le forze democratiche dovrebbero prendere posizione contro la legittimizzazione delle politiche del governo fascista dell’AKP mascherate come “democratiche” e dovrebbero creare un alleanza democratica che avvierebbe un processo realmente democratico in Turchia. Questo tentativo di colpo di stato ci impone di non frenare la lotta contro il fascismo dell’AKP ma al contrario potenziarla affinché il caos e gli scontri in Turchia cessino ed emerga una nuova e democratica Turchia.

Offline duracell

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #135 il: 17 Luglio, 2016, 14:02:27 pm »
Questo articolo secondo me da una chiave di lettura interessante, che mi fa propendere verso la farsa totale

http://www.repubblica.it/esteri/2016/07/16/news/erdogan_e_quel_volo_misterioso_ma_non_troppo_sui_cieli_turchi-144242296/?ref=HRER3-1

Erdogan e il mistero del volo ignorato dai golpisti
Il presidente, subito dopo la notizia del tentato golpe, s'è imbarcato sul Gulfstream governativo e per ore ha volato nel nord della Turchia prima di tornare a Istanbul. Trasponder acceso, individuabilissimo, ma i caccia degli insorti l'hanno ignorato

di CLAUDIO GERINO
Altro che fuga verso la Germania, Londra, Teheran o il Qatar. L'aereo presidenziale con a bordo Erdogan, decollato da Bodrum all'1.43, dopo la notizia del tentativo di golpe, ha volato per ore sui cieli a nord ovest della Turchia con tanto di trasponder acceso e identificativo internazionale. A lungo ha girato in tondo sopra Gonen e Biga prima di dirigersi, poco prima delle 3.30, verso Istanbul. E dall'aereo presidenziale Erdogan ha potuto lanciare l'appello via smartphone e FaceTime ai cittadini turchi affinché scendessero in piazza contro i golpisti, dall'aereo presidenziale ha diretto e governato la controffensiva delle forze speciali a lui fedeli. Il tutto con tanto di Gps acceso, confermando appunto che si trovava proprio a bordo del suo Gulfstream 4 (numero volo TK8456, sigla di registrazione TC-ATA, mode s-code 4B8681), identificato come velivolo appartenente al governo turco e notoriamente utilizzato da Erdogan.

Certo, non è escluso che durante quelle ore Erdogan abbia tentato di mettersi in contatto con le autorità tedesche o con quelle britanniche per garantirsi comunque un possibile esilio all'estero, ma il dato di fatto è che - contrariamente alle voci diffusesi nella notte - l'aereo presidenziale non ha mai abbandonato i cieli turchi. Ed è stato sempre ben visibile ai radar militari e civili.

Eppure, i caccia F-16 turchi in mano ai golpisti e tutta l'aviazione militare di Ankara hanno praticamente "ignorato" il volo, nonostante fossero stati spediti elicotteri e aerei a bombardare la residenza presidenziale a Bodrum, pochi minuti dopo la fuga di Erdogan.

Questi particolari, emersi dalle analisi dei tracciati di volo diffusi sul sito "Flightradar 24" - che contemporaneamente confermava la sostanziale chiusura dello spazio aereo turco e la presenza di numerosi velivoli militari in azione sui cieli di Ankara - portano a possibili ipotesi.

La prima è che Erdogan, nonostante il golpe in atto, aveva una certa sicurezza di non essere direttamente nel mirino immediato dei militari che hanno organizzato il colpo di stato. La seconda è che - pur essendo l'aviazione militare turca in parte coinvolta nel putsch - non ci sia stata la volontà di colpire direttamente il presidente o quantomeno quella di voler attendere gli sviluppi, forse sperando in una fuga all'estero del leader o in una sua resa.

Altro elemento che emerge da questo volo ormai non più misterioso sui cieli turchi è che Erdogan è potuto rientrare a Istanbul in piena sicurezza. Istanbul e non Ankara dove ancora elicotteri e jet militari dei golpisti stavano sparando sulla popolazione scesa in piazza o bombardando il palazzo presidenziale. Dai tracciati radar non emerge se l'aereo presidenziale, ad un certo punto, sia stato scortato da velivoli militari rimasti fedeli a Erdogan (i caccia turchi che operavano nei cieli in quelle ore avevano tutti i trasponder spenti), né che altri aerei di scorta, forse di altre nazionalità, abbiano protetto il presidente in quelle ore trascorse prima di poter affermare che il golpe era fallito.

Un dato di fatto è che, dopo quei lunghi cerchi sopra i cieli del nord ovest turco, il Gulfstream 4 ha preso direttamente la rotta verso Istanbul, senza manovre diversive o seguendo corridoi aerei non "segnati" dai radar. C'è stato solo un momento, durante la lenta discesa verso Istanbul, in cui è sembrato che l'aereo presidenziale potesse cambiare rotta, ma non per fuggire all'estero, ma per dirigersi verso Ankara. Poi, mentre seguiva una rotta parallela all'aeroporto di Istanbul sul Mar di Marmora, il velivolo ha effettuato una virata di 90 gradi a sinistra e si è diretto senza esitazioni verso lo scalo della città turca da dove poi Erdogan ha di nuovo parlato, in conferenza stampa, alla popolazione.

Sarebbe interessante sapere se in quelle ore sui cieli turchi erano presenti altri aerei militari di nazionalità diverse, anche se gli americani hanno sempre precisato che la base aerea messa a disposizione da Erdogan per i velivoli Usa impegnati nelle operazioni in Siria è rimasta in "stand by" e in "piena sicurezza". Ma probabilmente non si saprà mai se Erdogan sia stato protetto in qualche modo da altri paesi della Nato o dagli Stati Uniti, prima di poter affermare con sicurezza che i golpisti erano stati sconfitti.




Io sono dell'idea che quando inneschi un gioco del genere non puoi mai avere la sicurezza di come vada a finire.

Non sai a priori di chi puoi fidarti e fino a che punto. Non sai se quelli che erano d'accordo con te per la sceneggiata non si facciano prendere la mano e decidano di andare fino in fondo.
Puoi farti scortare da chi vuoi, ma puoi fidarti di chi ti scorta?  Qualsiasi cosa abbia fatto Erdogan in quelle ore è stato un rischio e gli è andata bene.

L'unica cosa che posso credere è che Erdogan abbia deciso di far fare la prima mossa ai suoi nemici e lui si è preparato al meglio, perchè era conscio del fatto che se avesse agito per primo tagliando qualche testa non avrebbe avuto la certezza che il golpe non lo avrebbero  tentato lo stesso e megari ci sarebbero riusciti perchè tutto l'esercito gli si sarebbe rivoltato contro.



Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #136 il: 18 Luglio, 2016, 15:22:56 pm »
Vado decisamente contro corrente. Questo colpo di stato fallito mette probabilmente fine alla esperienza "laica" turca di Ataturk. Si "laica" perché il laicismo in Turchia per oltre 90 anni non ha nulla a che vedere con quello europeo. I cittadini islamici erano sistematicamente esclusi dalla vita pubblica e economica, e le zone interne della Turchia erano dimenticate da Dio. La Turchia era in mano a una borghesia cittadina che si identificava totalmente con questo sistema e dall'esercito. La Turchia non ha mai avuto nulla a che vedere con una democrazia matura, liberal democratica o che dir si voglia. 500K soldati e 1 milione di reservisti. Ma che scherziamo? L'esercito é stato una presenza ingombrante per troppo tempo, l`unico responsabile del mancato processo di completa democrazia nel paese. Questo processo, piaccia o non piaccia deve includere anche gli islamici. E qui vengo a Erdogan. Dal 2002 la Turchia conosce tassi di crescita imponenti. Il governo ha investito tantissimo in infrastrutture, proiettando il paese al tavolo dei grandi. Questo avviene integrando la componente islamica, e i generali se ne facciano una ragione. Le persone in strada ci sono scese perché Erdogan gli ha dato i 15 anni più importanti della storia turca del XX e XXI secolo, mica perché Allah Akbar.

La mia opinione sul colpo di Stato é che si prendono due piccioni con una fava. Erdogan si sbarazza finalmente di quella componente falsamente laica, ma in realta protofascisita, che rappresentavano alcune frange dell`esercito e della magistratura. L`esercito viene cosi ridimensionato in ottica interna per favorire un processo democratico senza la spada di damocle di un colpo di stato se Erdogan toglie il divieto di indossare il velo in pubblico, e sopratutto in ottica esterna, dove la Turchia stava iniziando a alzare troppo la testa forte di questo immenso apparato (corrotto e autoreferenziale, fra l`altro). Notizia di ieri e che i turchi vanno via da Iraq e Siria.

Un vivissimo complimento a chi da 20 anni lotta contro l`entrata della Turchia nella UE. All`interno dell`Unione la Turchia sarebbe diventata una vera democrazia, aperta e tollerante. Ora bisogna fare da soli mentre i giornali occidentali ti dipingono come il nuovo Hitler.
Un bel sofismo, peccato che la premessa che Erdogan abbia qualcosa a che fare con la democrazia è qualcosa che lascia basito.

micoste

Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #137 il: 18 Luglio, 2016, 17:04:55 pm »
Un bel sofismo, peccato che la premessa che Erdogan abbia qualcosa a che fare con la democrazia è qualcosa che lascia basito.


http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/07/18/turchia-soldati-seminudi-e-ammassati_fd1e1152-8009-45ea-a46b-199d4272ed65.html

Offline duracell

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #138 il: 18 Luglio, 2016, 21:02:23 pm »
Ora sono tutti preoccupati per la morsa di erdogan....tutto quello che volete, ma dopo un colpo di stato non è che la cosa può finire a tarallucci e vino.


Mi chiedo, se era un farsa quelli che si sono prestati non si immaginavano di finire alla forca?

Offline calvin

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Re:Colpo di stato in Turchia
« Risposta #139 il: 19 Luglio, 2016, 10:13:24 am »
Ora sono tutti preoccupati per la morsa di erdogan....tutto quello che volete, ma dopo un colpo di stato non è che la cosa può finire a tarallucci e vino.


Mi chiedo, se era un farsa quelli che si sono prestati non si immaginavano di finire alla forca?

Ma se era una farsa mica era una recita!

Servizi infiltrati, generali apicali che spingono ad un golpe facendo il doppio gioco etc etc etc......tutti i "non sono dietrologo" perchè fa chic o fa sembrare più intelligenti dre un poco il ruolo che i servizi segreti hanno avuto nel secolo, anche nelle democrazie occidentali tantissimo anche nell'italia della strategia della tensione e dei golpe barzelletta tipo quello borghese e dovrebbero leggere un poco (quel poco che si può perchè è una storia non scritta) sul modus operandi che hanno i servizi segreti, lo spionaggio ed il controspionaggio.......non organizzano le recitine studentesche, ma influenzano anche a vuoto sacche di poteri interni che ci sono in ogni governo.



fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!