Un dato che fa riflettere è che a Londra, Liverpool, Bristol, Manchester, Leeds, Newcastle ( praticamente tutte tranne Birmingham), votano per restare, mentre è nella profonda provincia inglese che il solco anti Europa si è creato. È come se qui Napoli, Roma, Milano, Torino, Palermo, votassero per restare e la provincia imponesse l'uscita. Un'ulteriore conferma che questo è il voto della pancia peggiore del paese e che le aree politicamente più istruite subiscono, come al solito, le decisioni della provincia.
Ed ecco che arriva l'effetto domino, con i Farange, le Le Pen, i Matteo Salvini, in prima fila a esultare e tifare per un Leave generalizzato che vede la peggiore destra xenofoba del continente a guidare la volata.
Perchè, parliamoci chiaro, quello che si è palesato ieri è l'ennesimo gigantesco NO alla lbera circolazione delle persone. Non è certo un no alle banche, all'austerità, alla finanza. La Gran Bretagna, tra i paesi dell'UE, è quella meno stritolata dal meccanismo tritacarne dell'unione avendo comunque preservato sempre una propria moneta e una certa indipendenza da trattati più o meno vincolanti.
Questo dato quindi ci deve far riflettere perché, quello di oggi, non è altro che l'ennesimo muro eretto contro "l'altro". Muro ancora più pericoloso perché invisibile.